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Dichiarazione di Filippo SALTAMARTINI
Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: FI) - Sindaco Comune Cingoli (MC) (Partito: Il Popolo Della Libe) - Consigliere Consiglio Comunale Cingoli (MC) (Lista di elezione: Il Popolo Della Libe)
COSTI della POLITICA
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(14 settembre 2011) - fonte: Resoconti Senato - inserita il 27 settembre 2011 da 14181
SALTAMARTINI (PdL). Signora Presidente, ho ritenuto di intervenire alla luce del dibattito che si è svolto al termine dell'odierna seduta per ricordare come prima di grandi tragedie del secolo scorso grandi filosofi, come Oswald Spengler, avevano criticato la democrazia e la sua corruzione ed attaccato la Repubblica di Weimar. La storia seguente sappiamo quale corso ha preso: è sfociata in uno dei più grandi olocausti e conflitti mondiali. Sappiamo perfettamente, essendo appartenenti del Parlamento, che l'alternativa alla democrazia è l'autarchia: quindi, o la democrazia si autoriforma o non c'è soluzione alternativa. Ma voglio aggiungere un altro elemento fondamentale. Forse noi politici dovremmo fare un po' di autocritica e pensare quello che pensa, in realtà, la stragrande maggioranza dei parlamentari (perché dobbiamo cominciare a dire anche questo). La stragrande maggioranza dei parlamentari svolge il suo mandato di rappresentanza con spirito di servizio nei riguardi del Paese e degli interessi superiori del Paese; però, ogni tanto vengono commessi piccoli o grandi abusi, come nel caso di colleghi che con la sirena si fanno scortare superando le code, o guidando nella corsia di emergenza in autostrada. Sono queste cose le cose che più infastidiscono i cittadini. Così come danno fastidio le enormi spese del Parlamento che noi, colleghi Lannutti, dovremmo contenere perché ci sono ancora molti capitoli da tagliare. Ho chiesto la parola, signora Presidente, per dire che dobbiamo avere l'intelligenza, la capacità e lo spirito di servizio necessari a riformare ciò che va riformato, senza farci dettare l'agenda dai giornalisti o da giornali, di destra o di sinistra, che pretendono di scrivere la politica nazionale. Abbiamo di fronte uno scenario assolutamente plausibile e possibile di riforme condivise, perché i cittadini saranno in grado di condividerle.In merito a quello che è stato poi affermato circa alcuni sindacati del corpo della Polizia, a cui appartengo, vorrei semplicemente dire che la stragrande maggioranza dei suoi appartenenti sono non solo leali verso le istituzioni democratiche, ma che molti di loro per esse hanno perso la vita per difenderle dalla mafia e dal terrorismo. Non deve stupire se un piccolo o grande dirigente di un sindacato si esplicita alla sua piattaforma sindacale anche attraverso forme violente. Non ci dobbiamo meravigliare, perché questo fa parte della democrazia, e se queste critiche sono state espresse sopra le righe esistono gli anticorpi per correggerle. Credo, quindi, che l'intera vicenda debba essere riportata all'interno di un alveo che deve necessariamente portare i parlamentari e il Parlamento ad affrontare questi temi con spirito non corporativo, ma aperto, perché la democrazia è soprattutto lotta di idee e, anche critica delle sue disfunzioni. (Applausi dal Gruppo PdL).
Fonte: Resoconti Senato | vai alla pagina » Segnala errori / abusi