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Dichiarazione di Rossella Fischetti


 

Conto consuntivo 2009. Ennesima bocciatura della Corte dei Conti

  • (11 ottobre 2011) - fonte: Facebook - inserita il 13 ottobre 2011 da 15154

    Nemmeno il giorno in cui le testate giornalistiche di Taranto riportano a caratteri cubitali le irregolarità e criticità evidenziate dalla Corte dei Conti relativamente all’esercizio finanziario 2009 del nostro Comune, il Sindaco Stefàno si cosparge il capo di cenere!
    Tutt’altro! Con arroganza e presunzione, da un lato, minimizza i predetti rilievi, affermando di aver “chiarito tutto in una lettera” e, dall’altro, ha la faccia tosta di riproporre la propria candidatura a sindaco.
    Eppure le gravissime irregolarità e criticità sono state segnalate dai giudici contabili a seguito e nonostante i chiarimenti forniti dal Sindaco Stefàno, con nota prot. n. 350 del 5 luglio 2011, ed a seguito e nonostante le dichiarazioni rese in adunanza pubblica dai Dirigenti del Settore Finanziario e del Settore Risorse Umane! Tanto a significare quanto siano fondate e pertinenti, e quanto, di contro, inutile ed improduttiva possa essere la lettera che Stefàno ha dichiarato di aver inviato alla Corte per manifestare il proprio punto di vista (sic!).

    Bocciato in toto, dunque, il conto consuntivo 2009 per palese violazione di tutti i postulati di attendibilità, di sana gestione finanziaria, nonché di tutti i principi contabili.
    Le gravissime irregolarità e criticità rilevate riguardano: la mancata predisposizione dell’inventario generale; la mancata costituzione nelle forme di legge del fondo per il salario accessorio, costituito ed erogato in assenza della certificazione finanziaria dei revisori dei conti; la mancata certificazione del conto annuale del personale; la mancata comunicazione degli incarichi e delle collaborazioni; la discordanza tra il conto del Tesoriere e le scritture contabili dell’Ente; la percentuale elevata sia dei residui attivi vetusti (relativi ad esercizi antecedenti al 2005) che dei residui passivi vetusti; il rilevante ammontare, pari a 2.607.934,88 euro, dei debiti fuori bilancio; la gestione clientelare del mercato del lavoro a causa del mancato rispetto da parte delle società partecipate del principio del concorso pubblico, nell’assunzione del personale, e delle stesse regole pubblicistiche applicabili al comune, nell’affidamento di incarichi di collaborazione a soggetti estranei; la gestione del servizio di accertamento e riscossione della tassa rifiuti solidi urbani (TARSU), del tutto incapace di procurare le entrate tributarie legittimamente spettanti all’Ente.

    Tale gestione, riferisce la stessa Corte, ha visto il Comune elargire alla società concessionaria EMMEGI’ un aggio addirittura pari al 47,29%, 42% e 40% riconosciuto non sulle somme effettivamente riscosse dal concessionario (come avviene per la riscossione nazionale), ma sulla base delle “prestazioni relative agli avvisi di accertamento emessi dal Comune di Taranto “.

    La situazione, a parere dei giudici contabili, desta ancor più preoccupazione se solo si considera il consistente ritardo nella conclusione delle operazioni della gara - avviata alla fine del 2010 - finalizzata all’affidamento a soggetti esterni della riscossione volontaria, liquidazione e accertamento della Tarsu e della riscossione coattiva di tutte le entrate comunali, che ha determinato, da un lato la sospensione dell’emissione dei ruoli coattivi a partire dal 2010, dall’altro un notevole decremento di tutte le riscossioni nell’anno 2010.
    Fin qui i gravissimi rilievi segnalati dai giudici contabili.
    Si aggiunga, a tutto ciò, che ad oggi il comune di Taranto non ha ancora disposto l’invio dei bollettini per il pagamento della TARSU 2011, provocando un mancato introito nelle casse comunali di ben 40 MILIONI di euro.

    Sempre ad oggi, mancano ancora all’appello ulteriori 25,5 MILIONI per TARSU non riscossa relativa agli anni 2008/2010 per un TOTALE COMPLESSIVO DI TARSU NON RISCOSSA PARI A 65,5 MILIONI DI EURO!

    Tutto questo comporta non soltanto il disservizio nella raccolta (differenziata e non ) dei rifiuti ma l’indebitamento quotidiano dell’Amiu costretta a ricorrere a continui prestiti per garantire la propria sopravvivenza con tutti i rischi (leggi default) anche a carico del comune, unico proprietario.

    A questo punto, la domanda sorge spontanea: potranno i cittadini di Taranto, nelle prossime consultazioni elettorali, ridare fiducia all’attuale sindaco?

    Fonte: Facebook | vai alla pagina

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