Ti trovi in Home  » Politici  » Giuseppe GIULIETTI  » Il centrosinistra e il dovere di criticare i diktat dell’Europa

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Giuseppe GIULIETTI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) 


 

Il centrosinistra e il dovere di criticare i diktat dell’Europa

  • (28 ottobre 2011) - fonte: blog-micromega - inserita il 29 ottobre 2011 da 31

    Comprendiamo le ragioni per le quali, in Italia, anche parte delle opposizioni, guardi sempre con grandi aspettative alle direttive dell’Europa e della Banca centrale.

    Di fronte alla squallido quadro nazionale non resta che affidarsi a chiunque sembri possedere un pizzico di lucidità, di sobrietà, di rigore etico.

    In Italia Berlusconi e Tremonti non sono neppure riusciti a concordare il testo della lettera da portare in Europa, figuriamoci in che mani siamo…

    Guai, tuttavia, a cadere nella retorica dei “poteri neutri”, delle autorità “super partes”, la ragion critica non può certo fermarsi davanti a santuari che sono profondamente intrecciati con i poteri dominanti, con i vertici delle banche e della finanza.
    Per questo non credo minimamente ad una coalizione di centro sinistra che si dovesse fondare sulla acritica accettazione delle disposizioni della Banca centrale europea.

    Chiunque avesse voglia di saperne di più potrebbe utilmente leggersi il bel libro scritto dal professor Ugo Mattei:
    “Beni comuni, un manifesto”, edito da Laterza, nel quale delinea la tenaglia tra stato e proprietà privata che stringe l’idea del bene comune, che ne riduce quantità e qualità nei momenti di crisi.

    In questi momenti, invece di colpire il superfluo, si vorrebbe colpire l’essenziale, riducendo l’area dei valori e dei beni universali.

    Non a caso l’Europa, rispondendo anche all’Italia, rilancia sulle pensioni, sulla licenziabilità, sulla dismissione delle aziende pubbliche, o meglio il governo italiano intende tradurre così il messaggio che arriva dall’Europa, per altro non privo di ambiguità.

    Di fronte a questo quadro, non basta prendere atto, bisogna invece avere un atteggiamento critico verso la pretesa neutralità delle istituzioni internazionali, e soprattutto rifiutare la traduzione italiana di questo messaggio-ordine.

    Il governo italiano, nella sua lettera, non ha inserito il contrasto alle mafie, non ha messo la patrimoniale, non ha inserito il taglio dei costi della politica, non ha voluto mettere la super tassa sui capitali rientrati con lo scudo fiscale tombale, dunque il governo italiano ha proposto misure classiste, punitive dell’interesse generale, ingiuste con i più deboli, a tutela degli interessi più forti, a partire da quelli del presidente del Consiglio che sarebbe particolarmente colpito dalla patrimoniale.

    Non è vero, dunque, che non esistevano e non esistono alternative, più semplicemente sono state scartate perché non funzionali al blocco di destra che attualmente governa l’Europa e che, purtroppo, ha dato la peggiore prova proprio in Italia, dove la tragedia ha assunto spesso i toni della farsa.

    In ogni caso semmai dovessero portare nelle aule della Camera misure di questa natura, compresa l’abolizione dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori e la truffa del risultato referendario, con la vendita dei beni comuni, non darò mai un voto favorevole, chiunque lo chieda, perché ci sono valori e beni comuni che non si possono svendere, chiunque lo chieda, sia essa l’Europa, sia esso chiunque altro.
    Punto e basta!

    Fonte: blog-micromega | vai alla pagina

    Argomenti: europa, centrosinistra, banche, beni comuni, Governo Berlusconi, BCE-Banca Centrale Europea, /argomento/3242, Statuto dei Lavoratori, patrimoniale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato