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Dichiarazione di Andrea AUGELLO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: FI)  -  Sottosegretario  Pubblica amministrazione e innovazione (Partito: PdL) 


 

AUGELLO E IL PDL DOPO BERLUSCONI - INTERVISTA

  • (12 novembre 2011) - fonte: www.augello.it - inserita il 23 dicembre 2011 da 18670
    Dice che “le dimissioni di Berlusconi apriranno inevitabilmente un nuovo ciclo politico per il Paese e per tutti i partiti, non solo per il Pdl” e dunque “l’importante adesso è la coesione, in particolare della classe politica di Roma e Lazio, che sarà una delle pietre angolari del nuovo centrodestra”. È pronto a giurare che, anche in caso di elezioni anticipate, “Alemanno non lascerà il Campidoglio e nel 2013 si ricandiderà a sindaco passando per le primarie”. Esclude che la Polverini voglia smarcarsi dal Pdl, dal momento “che lei sarà una delle maggiori beneficiarie dello scenario che si va delineando”. Concetti ribaditi ieri sera all’incontro convocato all’Eur dal gruppo dei “capitani coraggiosi” che fa capo al sottosegretario Andrea Augello. Senatore Augello, la crisi del governo Berlusconi sta facendo implodere il Pdl. Non c’è il rischio che tali fibrillazioni si riverberino su Regione e Campidoglio? “Nel Lazio non vedo grandi fibrillazioni. C’è una Regione dove la scissione finiana non ha prodotto risultati apprezzabili e il centrodestra sta proseguendo la sua azione con coesione. Io sto lavorando non solo per togliere la ruggine precongressuale, è chiaro a tutti che in questa fase i congressi si allontanano, ma anche perché sono convinto che da questo travaglio nascerà un nuovo centrodestra. All’intero del quale il Pdl di Roma e del Lazio sarà una delle pietre angolari: per forza dei numeri e capacità della classe dirigente”. Un nuovo centrodestra a trazione laziale anziché nordista com’è stato finora? “L’uscita di scena di Berlusconi aprirà inevitabilmente un ciclo politico nuovo per il Paese e per tutti i partiti, non solo per il nostro. E il sistema di sviluppo di Roma e Lazio potrà dare un contributo decisivo al nuovo Pdl: un partito che seleziona meglio la propria classe dirigente e riconosce il peso della partecipazione popolare nelle sue scelte. Mi aspetto un Pdl aperto, arioso, capace di espandersi verso nuove aggregazioni”. Come quella della Polverini? La sua fondazione, Città Nuove, ha avuto una buona affermazione ai congressi. Anche secondo lei la governatrice, annusato il declino del berlusconismo, intende smarcarsi e proporsi come soggetto politico autonomo? “Un presidente di Regione è sempre un soggetto politico, non credo si possa dire una cosa del genere. Tanto più che la Polverini si è avvicinata molto ad Alfano e ha voluto renderlo esplicito: non mi pare un gesto prodromico a scenari come questi. Renata, più di chiunque altro, ha a cuore l’idea di una grande sintesi del partito laziale, anche perché lei ne sarebbe la principale beneficiaria”. E Alemanno? Si dice che abbia incontrato Alfano per discutere del suo futuro ma che il segretario gli abbia imposto di restare a Roma… “Intanto i contenuti di questo colloquio sono immaginari e poi, per quanto ne so, mai Alemanno ha pensato di andarsene dal Campidoglio. Lo esclude anche lui”. Però se si dovesse andare a elezioni anticipate e nel 2013 il centrodestra perdesse le comunali, Alemanno rischia di restare disoccupato. “Alemanno è meno pessimista di lei. È una persona che sa benissimo che fare il sindaco di Roma comporta onori e oneri. E dunque anche qualche rischio. Semmai il mio auspicio è che ora riesca a varare una fase di accelerazione amministrativa per portare a casa alcuni risultati di programma che non ci devono sfuggire”. Dunque si ricandiderà alle comunali passando per le primarie? “Sì, io penso che si debbano fare. E con un regolamento che permetta a chiunque di candidarsi”.
    Fonte: www.augello.it | vai alla pagina
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