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Dichiarazione di Lorenzo Sazzini

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Bologna (BO) (Lista di elezione: Con Amelia per Bologna con Vendola) 


 

Intervento in consiglio comunale del 14 novembre sul People Mover

  • (15 novembre 2011) - fonte: Facebook - inserita il 20 novembre 2011 da 21865

    Articolo il ragionamento politico da quattro prospettive:

    1. la grave situazione economica e finanziaria dell’intero paese
    2. la crisi della rappresentanza politica
    3. la situazione della mobilità a Bologna
    4. le prerogative istituzionali del consiglio comunale.
    A fronte dell’accentuarsi della crisi economica ed i sacrifici che si richiedono, il Comune di Bologna dovrà affrontare un taglio di bilancio che per ora si stima intorno a 120 milioni di euro per mancati trasferimenti dallo Stato e dalla Regione. Sono inoltre previsti tagli del 75% ai finanziamenti per il trasporto pubblico locale che incideranno in modo pesante sulla situazione economico-finanziaria di Atc con possibili conseguenze nell’erogazione dei servizi.
    Ecco perché è necessario e urgente riparlare oggi di People Mover, di sostenibilità economica e finanziaria dell’opera, di riduzione del coinvolgimento diretto o indiretto di capitale pubblico, di rispetto sostanziale dell’istituto del project financing: perché è doveroso agire in modo sobrio e tecnico, con attenzione al bilancio e ai cittadini.
    La crisi del governo e più in generale dell’intera politica nazionale pone un altro tema: la fatica che sta vivendo la democrazia rappresentativa e la necessità di costruire assieme - forze politiche e società civile - una democrazia partecipata in cui le decisioni non sono imposte, ma raggiunte attraverso il confronto e l’argomentazione necessari ad un ampio consenso.
    Le manifestazioni di venerdì di una migliaia di indignati bolognesi, le numerose firme raccolte per indire un’istruttoria pubblica, le perplessità di numerosi esperti e cittadini sfociata in una lettera aperta al sindaco sono un dato politico ineludibile: tutta la città vuole sentirsi riconosciuta, vuole poter far sentire le proprie voci, vuole essere coinvolta.
    Come cittadini e come consiglieri abbiamo firmato la richiesta di un’istruttoria pubblica. Lo abbiamo fatto perché la richiesta nata “dal basso” di informazione e partecipazione nelle decisioni dell’Amministrazione non è solo salutare, ma auspicabile e va ascoltata.
    Il rinnovamento della politica passa attraverso il contenuto delle scelte, ma ancora di più sul modo in cui si arriva a farle. La città chiede di superare un decisionismo elitario per promuovere una leadership diffusa, di abbandonare steccati ideologici per confrontarsi sul merito delle questioni.
    Per quanto riguarda la mobilità bolognese l’istituto regionale Alcide De Gasperi mostra un’impietosa fotografia: “negli ultimi venti anni si sono moltiplicati progetti sulla mobilità, quasi sempre parziali e tutti caratterizzati da un dato negativo: sono stati imposti di volta in volta, senza cercare di costruire un consenso trasversale fra amministrazione, forze politiche, forze sociali, operatori economici. La loro fattibilità è stata tendente a zero, inversamente proporzionale alle polemiche suscitate.”
    I cittadini hanno imparato a loro spese cosa fosse il Civis, evitiamo che succeda altrettanto con il People Mover.
    Il progetto People Mover rappresenta quindi “opera paradigmatica” di come l’Amministrazione giunge a deliberare grandi opere che con il loro impatto economico e sociale trascendono la durata di un mandato e di come il consiglio comunale esercita il proprio ruolo istituzionale di indirizzo e controllo, nel rispetto dei ruoli e delle prerogative istituzionali.
    Sono infatti di competenza del consiglio comunale atti di organizzazione dei pubblici servizi, costituzione di istituzioni o aziende speciali, concessione dei pubblici servizi, partecipazione dell’ente locale a società di capitali. Purtroppo lungo l’iter del progetto People Mover il consiglio è rimasto a latere di molte decisioni importanti quale ad esempio la stipula dei patti parasociali fra Atc e CCC. Il consiglio comunale non può ridursi ad essere il luogo di ratifica delle decisioni prese in sede di giunta.
    Tutte le forze presenti in questo Consiglio sono consapevoli della necessità di verificare in modo attento e preciso la sostenibilità economica e finanziaria dell’opera, da qualche mese infatti è in atto un percorso di approfondimento in sede di Commissione Consiliare. Tale approfondimento era per altro esplicitamente contenuto nel programma di coalizione della maggioranza.
    Dopo il caso Civis il People Mover non deve rappresentare il paradigma di un vecchio modo di gestire le risorse, di un modo di fare politica che non considera la partecipazione dei cittadini - mediata attraverso opportuni dispositivi - uno strumento strategico per governo della città, non può rappresentare il paradigma di una schizofrenia politica che avvia una importante iniziativa strutturale in modo avulso dalla pianificazione strategica in procinto di partire.
    Come gruppo quindi oltre a promuovere l’istruttoria pubblica abbiamo presentatato una interrogazione al settore mobilità circa le perplessità che riguardano le principali variabili che nella loro composizione posso incidere sull’efficacia e sulla sostenibilità economico-finanziaria dell’infrastruttura, tra queste la reale capacità del mezzo, le stime di utenza a tariffa piena e ridotta, i costi di gestione, i privati coinvolti nella Marconi Express, la percentuale del progetto finanziata direttamente o indirettamente da capitale pubblico, i diversi scenari possibili.
    Auspichiamo infine che continui la discussione in sede di commissione per cercare una risposta convincente alle perplessità circa l’opportunità e la sostenibilità dell’opera necessaria alla più ampia intesa possibile fra le forze politiche.
    Lorenzo Sazzini

    Gruppo Consigliare

    Con Amelia per Bologna con Vendola

    Fonte: Facebook | vai alla pagina

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