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Dichiarazione di Luigi RAMPONI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: FI) 


 

PERCHE' E' CADUTO IL GORVERNO BERLUSCONI. MA LA SUA LINEA POLITICA RIMANE

  • (19 novembre 2011) - fonte: www.luigiramponi.it - inserita il 23 dicembre 2011 da 18670
    L’assegnazione dell’incarico, al Sen. Monti, per la formazione del nuovo Governo, fatta in maniera discutibile ed affrettata, con la giustificazione della necessità di risolvere il cambio di governo prima della riapertura delle borse in Europa, non ha sortito alcun effetto proprio nei confronti della borsa e dello spread dei titoli pubblici, la cui situazione è invece continuata a peggiorare, rendendo cosi ingiustificabile la fretta a mio parere eccessiva e controproducente in occasione della delicata scelta di un nuovo Governo. Evidentemente le ragioni del “far presto” erano altre. Le cause dell’alto livello raggiunto dagli interessi sui titoli di stato, da cui l’aumento del differenziale rispetto a quelli tedeschi, si è cosi dimostrato non avere nulla a che vedere con la presenza del Governo in carica e men che meno con la Presenza di Berlusconi. La verità è che quello che i mercati attendono sono i fatti e non le parole o i cambi di Governo. I fatti sono la concreta realizzazione di quanto indicato nella lettera di impegni presentata in Europa. Per il Governo Berlusconi era diventato quasi impossibile portare a termine tale impegno, a causa dei continui tradimenti e dell’incertezza permanente sulla maggioranza alla Camera. I tradimenti a partire da quello di Fini e compagni, sono stati la vera causa politica della caduta del Governo. Sul piano economico hanno pesantemente inciso: il grande ammontare del debito, (non certo creato dal Governo Berlusconi), le ripetute crisi internazionali, e soprattutto “l’animus speculandi” del mondo finanziario (banche, inclusa la BCE). Costoro, approfittando della situazione economica difficile dell’Italia e del fatto che in un periodo di qualche mese essa debba raccogliere chi dice 200, chi dice 400 miliardi di euro in prestito per poter sopravvivere, sono intervenuti e intervengono alle aste dei bot, accettando di acquistarli solo ad un altro interesse. Cosi, fanno aumentare gli interessi e conseguentemente il famoso spread. Si fa apparire salvifico e generoso il loro intervento. Nulla di più falso: Nessuna generosità: Il loro è puro calcolo speculativo che approfitta della situazione. Di grazia, chi impedirebbe alla BCE di acquistare i bond italiani al prezzo di quelli tedeschi? Si dice il rischio di non rimborso. Ma se tale rischio fosse reale, anche un interesse del 10% non coprirebbe il mancato rimborso ed è certo che la BCE non comprerebbe nulla. Quindi si ritiene che l’Italia possa ancora essere considerata affidabile (altrimenti nessuno comprerebbe) e ci si approfitta della sua difficile situazione per guadagnare alti interessi . Solo un miglioramento della situazione italiana ottenuta attraverso l’attuazione delle misure previste nella lettera all’Europa, già in buona parte incluse nella legge di stabilità, potrà far diminuire il fabbisogno e, progressivamente riportare una situazione di stabilità tale da ridurre, sino ad annullarle le attività speculative. Nel contesto della situazione sopra illustrata, si è innestata una operazione politica tendente alla destabilizzazione della maggioranza, la sfiducia nelle capacità del governo, i tradimenti. Purtroppo tale manovra combinata, ha avuto successo. Il Presidente Berlusconi, costretto ad assumere con il proprio governo, decisioni estremamente delicate e dure, avversato dalle difese di carattere corporativo, sostenuto da una maggioranza alla camera sempre in bilico, ha lottato a lungo, ma alla fine, di fronte all’ennesimo tradimento ha passato la mano. Gli accenti trionfalistici degli avversari manifesti ed occulti, sintetizzati nello slogan “Ora tocca a noi” si sono presto afflosciati nel constatare che l’uscita di Berlusconi non ha determinata alcun accenno di miglioramento della situazione, e sino affrettati a scaricare su un Governo cosidetto “tecnico”, invenzione tutta italiana, la responsabilità di attuare quanto il Governo Berlusconi, si era impegnato a realizzare. Con buona pace del ”ora tocca a noi” e senza correre il rischio che ciò possa accadere a seguito di elezioni.
    Fonte: www.luigiramponi.it | vai alla pagina
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