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Navi a San Marco, riflettiamo
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(19 gennaio 2012) - fonte: deliamurer.it - inserita il 20 gennaio 2012 da 31
La tragedia della Costa Concordia ha riattivato un vecchio dibattito, mai risolto.
Quello che riguarda l’eccessivo avvicinamento delle grosse navi da crociera alle isole e, anche, al bacino di San Marco a Venezia.Dopo il drammatico incidente del Giglio, cresce la consapevolezza dei pericoli legati al passaggio di questi grossi transatlantici, e si deve fare una riflessione anche su Venezia e sul bacino di San Marco. L’occasione può essere la discussione in corso sulla Legge speciale, che può consentire di trovare un sistema che garantisca da un lato la sicurezza e dall’altra anche le indubbie esigenze legate alle attività turistiche.
Il fronte del divieto di passaggio, intanto, si ingrossa. Non solo i comitati ambientalisti, da sempre schierato per il no, ma anche alcuni livelli istituzionali. Molti, ovviamente, gli interessi in gioco. Lo “sguardo dal ponte” su piazza San Marco e la riva degli Schiavoni, per un crocerista, e per le compagnia di navigazione, ha un valore enorme, ed è spesso l’incentivo a far partire le crociere da Venezia.
Ma possono bastare gli interessi economici degli armatori e il colpo d’occhio per i clienti a giustificare i rischi? Che danni può procurare ad una città così esposta e così fragile il passaggio di una nave di così grandi dimensioni?
Credo sia giusto porsi il problema. Non per demonizzare nessuno ma per individuare soluzioni compatibili con le esigenze di tutti.
I favorevoli al passaggio ricordano che i fondali della laguna non sono scogliosi, come quelli del Giglio, ma sabbiosi. I danni, però, possono anche essere nascosti, e si chiamano vibrazioni ed erosioni. Oltre ai possibili incidenti per altre cause, come quello del 2004, quando la nave da crociera “Mona Lisa”, a causa di una fitta nebbia, finì per incagliarsi a pochi metri da piazza San Marco.
Fonte: deliamurer.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi