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Sbloccare i pagamenti alle imprese
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(25 gennaio 2012) - fonte: deliamurer.it - inserita il 26 gennaio 2012 da 31
Interrogazione a risposta scritta.
Al Ministro dell'Economia e al Ministro dello sviluppo economico.Una interrogazione ai ministri dell’Economia e dello Sviluppo economico per chiedere misure al fine di intervenire sui ritardi nei pagamenti della Pubblica amministrazione. L’ha presentata alla Camera dei deputati Delia Murer.
“Oggi la situazione dei pagamenti della Pubblica amministrazione verso i suoi fornitori è allarmante e drammatica; i tempi medi sono intollerabili rispetto alla sostenibilità stessa delle imprese; particolarmente grave appare la situazione delle cooperative sociali, che avviano al lavoro soggetti svantaggiati, e vengono colpiti non solo come imprese ma anche come servizi territoriali di inclusione per i più deboli. Chiedo al governo un intervento rapido”.
Di seguito il testo integrale dell’interrogazione.
- Per sapere, premesso che:
la direttiva 2011/7/UE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, da recepire entro e non oltre il 16 marzo 2013, stabilisce termini rigorosi e non derogabili per l'adempimento delle obbligazioni monetarie delle pubbliche amministrazioni; sancisce, cioè, che i pagamenti della Pubblica amministrazione verso i suoi fornitori debbano avvenire entro 30 giorni, e solo in casi eccezionali entro 60 giorni;
secondo la direttiva, chi non rispetterà i tempi stabiliti dopo l'entrata in vigore della norma, dovrà pagare interessi aggiuntivi pari all'8 %, con una maggiorazione rispetto ai tassi di riferimento della Bce;
oggi la situazione dei pagamenti della Pubblica amministrazione verso i suoi fornitori è allarmante e drammatica; i tempi medi sono intollerabili rispetto alla sostenibilità stessa delle imprese; Secondo una ricerca di Assosistema, per il comparto sanità, la media nazionale dei ritardi è a oltre 7 mesi, con picchi di 14 mesi in Campania ed Emilia Romagna. I ritardi sono geograficamente distribuiti lungo l’intera penisola; Le dimensioni del problema sono emerse con chiarezza nel corso della Relazione annuale del Presidente dell'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici per l’anno 2009; i dati numerici divulgati dall'Autorità di Vigilanza dicono che i tempi di pagamento oscillano in un range compreso tra un minimo di 92 giorni ed un massimo di 664 giorni. L'entità dei ritardi mediamente accumulati è circa doppia rispetto a quanto si registra nel resto dell'Unione Europea: mediamente 128 giorni contro i 65 che si computano a livello europeo;
Il ritardo è per lo più imputato ai tempi di emissione dei certificati di regolare esecuzione (46,3%) e dei mandati di pagamento (29,6%) da parte delle stazioni appaltanti e, ancor più in generale, a lentezze che derivano da vischiosità burocratiche interne alla Pubblica Amministrazione (32,5%);
La presunta esposizione debitoria della Pubblica amministrazione, calcolata sulla base della stima effettuata dalle associazioni interpellate dall'Autorità di Vigilanza, ammonterebbe a circa 37 miliardi di euro (una somma pari al 2,4 per cento del PIL nazionale del tempo); secondo la stima del Ministro dello sviluppo economico, riportata in un'intervista al Corriere della Sera dell'8 gennaio scorso, lo scaduto dei pagamenti privati e pubblici è ancora più grave e raggiunge ormai la cifra di 60-80 miliardi di euro di debito forzoso;
La medesima Autorità ha sottolineato, nella Relazione del 2009, come la problematica sia particolarmente avvertita dalle piccole e medie imprese che, soprattutto nell'attuale congiuntura economica di difficile accesso al credito bancario, risentono in maniera grave della mancanza di liquidità;
particolarmente grave appare la circostanza dei mancati pagamenti quando questi riguardano cooperative sociali, che avviano al lavoro soggetti svantaggiati, e vengono colpiti non solo come imprese ma anche come servizi territoriali di inclusione per i più deboli;
I ritardati pagamenti non incidono solo sulle imprese direttamente interessata ma agiscono, in termini negativi, a più livelli: la stessa Pubblica amministrazione paga un prezzo dal momento che l’assunzione del rischio connesso alla dilazione dei pagamenti induce i partecipanti ad una gara pubblica a considerare l’onere finanziario che si presume di dover sostenere per il ritardo nei pagamenti nell’ambito del prezzo proposto alla stazione appaltante, con conseguente impoverimento della competitività delle offerte; inoltre, l’obbligo di corrispondere gli interessi di mora conseguenti al ritardato pagamento implica l’aumento delle risorse economiche necessarie per il conseguimento delle prestazioni oggetto di appalto; ed ancora, il ritardato pagamento ridonda in termini negativi anche sull’indotto a valle dell’appalto, investendo le imprese subappaltatrici e subfornitrici sulle quali i ritardi vengono sovente ulteriormente ribaltati;
le amministrazioni mettono in pratica, dal canto loro, politiche di rigore per gli adempimenti fiscali e del recupero dei tributi non pagati, innescando un tragico paradosso per cui la Pubblica amministrazione da una parte non paga i suoi debiti, dall'altra esige con rapidità i suoi crediti; tutto ciò nel cuore di una durissima crisi economico-finanziaria che sta stritolando il reticolo di piccole e medie imprese, mettendo a rischio la loro stessa sopravvivenza e di riflesso il mantenimento dei livelli occupazionali;
La Spagna, che è considerata - unitamente all'Italia - un paese assai lento in punto di pagamenti, ha già emanato un provvedimento volto ad accelerare il pagamento dei crediti della Pubblica Amministrazione (il provvedimento, che entrerà a regime dal 2013, anticipando i contenuti della nuova direttiva 2011/7/UE, stabilisce che la Pubblica amministrazione avrà trenta giorni per pagare le fatture delle imprese creditrici, senza possibilità di ammettere alcuna deroga);
La situazione italiana in merito ai ritardati pagamenti ha invece subito – se possibile – persino un peggioramento a seguito del sopravvenire dei vincoli imposti dal patto di stabilità interno: spesso gli enti locali committenti, pur in presenza di una lecita assunzione di impegni di spesa in precedenti esercizi, si trovano a dover decidere se pagare il debito maturato dall’appaltatore (violando il patto di stabilità) o non effettuare i pagamenti dovuti (violando la normativa in materia di transazioni commerciali)-:
se i Ministri interrogati sono a conoscenza della situazione sopra menzionata; se sono in grado di tracciare una stima dei ritardati pagamenti della Pubblica amministrazione e un quadro dei danni che essi comportano sul sistema economico nazionale; se e quali misure intendano elaborare per risolvere questa situazione di vera emergenza e per impedire l'accumularsi di ulteriori debiti da parte delle Pubbliche amministrazioni nei confronti di privati; se non ritengano di anticipare, con proprio provvedimento, quanto fissato nella direttiva 2011/7/UE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, che stabilisce termini rigorosi e non derogabili per l'adempimento delle obbligazioni monetarie delle pubbliche amministrazioni.
Fonte: deliamurer.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi