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Dichiarazione di Maurizio SAIA

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: CN) 


 

687a Seduta - Settore ippico

  • (07 marzo 2012) - fonte: www.senato.it - inserita il 25 marzo 2012 da 18670
    Il Senato, premesso che: la crisi del settore ippico, con la conseguente chiusura di numerosi ippodromi presenti sul territorio italiano, sta mettendo a rischio il futuro di 50.000 addetti ai lavori e di circa 15.000 cavalli; i tagli operati dal Governo in merito hanno causato un drastico calo dei finanziamenti dedicati al settore, con cifre da destinare all'ippica che nel 2012 passeranno da 150 milioni a 40 milioni di euro. Le condizioni di profonda difficoltà del settore ippico, tuttavia, vengono da lontano, almeno da quando lo Stato, con il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 169 del 1998 in attuazione della legge 23 dicembre 1996, n. 662, ha trasferito dall'UNIRE (Unione nazionale incremento razze equine) al Ministero dell'economia e delle finanze la gestione delle scommesse sulle corse dei cavalli, senza la tutela e gli investimenti che sarebbero stati necessari per reagire alla riduzione degli spettatori negli ippodromi e dei volumi di gioco come invece è avvenuto in altri Paesi; l'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato (AAMS) ha costruito sulle reti di raccolta delle scommesse ippiche buona parte del grande sviluppo del gioco pubblico, promuovendo e valorizzando tipologie di giochi caratterizzate da premi più alti che hanno quindi maggiormente attratto il pubblico; la raccolta totale dai giochi per il 2011 è di 80 miliardi di euro, di cui 11 sono destinati all'erario, e risulta pertanto difficile pensare che non si possano reperire le risorse necessarie a salvare il settore dell'ippica italiana ristrutturandolo profondamente; il tema, dunque, come già detto, apre preoccupazioni e proteste su un doppio fronte, relativo, da una parte, alla protezione degli animali e, dall'altra, alla tutela dei lavoratori. Infatti, il taglio del 70 per cento dei finanziamenti non solo comporterà la chiusura di numerosi ippodromi e, quindi, la perdita dell'impiego per molti addetti al settore, ma anche la morte certa di migliaia di cavalli; quest'ultimo punto desta non poche preoccupazioni da parte delle associazioni animaliste, che hanno espresso il proprio parere sui possibili futuri sviluppi della situazione tenendo presenti differenti ambiti e prospettive, tra cui il pericolo di infiltrazione della criminalità nell'organizzazione di corse clandestine, i rischi per la salute derivanti dalla commercializzazione di carne proveniente da cavalli allevati per essere destinati a pratiche sportive e non al macello e la necessità di proteggere i cavalli dal rischio di strumentalizzazione da parte del settore ippico; l'Enpa (Ente nazionale protezione animali) ha emesso un comunicato stampa ufficiale in cui esprime la propria preoccupazione non soltanto per la mancanza di assistenza e di cure per i cavalli a seguito della chiusura degli ippodromi, ma anche e soprattutto per i pericoli che potrebbero ruotare attorno alla macellazione clandestina. Sui cavalli penderebbe una vera e propria condanna a morte condotta tra l'altro per vie completamente illegali da parte della criminalità organizzata, oltre ai rischi per la salute di tutti i consumatori di carne equina, che si troverebbero ad acquistare un prodotto il cui consumo sarebbe pericoloso in quanto agli esemplari destinati a corse e competizioni vengono somministrate sostanze farmacologiche altamente dannose per l'uomo, impegna il Governo: ad istituire una sede di confronto con il mondo dell'ippica italiana presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali dalla quale possa emergere con la massima urgenza un piano di ristrutturazione del settore - che rischia di avere pesantissime ricadute sul fronte occupazionale e sul futuro dell'ippica stessa - che comprenda il reperimento delle risorse necessarie a scongiurare la chiusura delle attività; a prevedere i controlli necessari ad evitare che scuderie ed allevatori senza scrupoli si lascino tentare da un facile lucro e si rendano complici di macellazioni clandestine invece di occuparsi della ricollocazione degli equini, secondo quello che sarebbe il loro compito.
    Fonte: www.senato.it | vai alla pagina
    Argomenti: ippica, Coesione Nazionale: GS SI PID IB FI | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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