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Dichiarazione di Patrizia TOIA

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: S&D) 


 

Marò italiani: è ora che si muova l'Europa

  • (07 marzo 2012) - fonte: patriziatoia.it - inserita il 10 marzo 2012 da 15492

    Patrizia Toia, Vicepresidente del Gruppo S&D, guida la richiesta di un intervento formale del Super Ministro degli Esteri Europeo per un intervento rapido a favore dei due marò italiani che si trovano attualmente detenuti nel carcere di Trivandrum.

    "Ho chiesto ai miei colleghi italiani, trovando da subito grande condivisione, di aderire all’interrogazione che ho presentato alla Ashton: occorre che anche l’Europa si attivi rapidamente per i marò italiani in prigione in India” - dichiara Patrizia Toia.

    "I nostri marò sono soldati italiani ma anche e soprattutto soldati europei, non possiamo consentire che sia solo il Governo Italiano ad intervenire in questa triste vicenda” - continua Toia.

    “Questa vicenda potrebbe costituire un precedente gravissimo non solo per i militari italiani all'estero, ma per tutte le nazioni che impegnano i propri militari nella difesa delle navi civili contro la pirateria, fenomeno purtroppo ancora troppo diffuso contro cui l’Europa è impegnata. Ci attendiamo quindi che l'Alto Rappresentante faccia la sua parte per ottenere il rilascio immediato dei due marò” – conclude Toia.

    Fonte: patriziatoia.it | vai alla pagina

    Argomenti: europa, Interrogazione, italia, India, esteri, ashton, marò | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 10 marzo 2012 da 31
    Il caso riguarda anche l'uccisione di due pescatori indiani, di cui in Italia non si è saputo nemmeno il nome. Non certo di pirati si tratta vista, in tutte le Tv del mondo, la loro fragile barchetta di fronte ad una nave di grossa stazza. Prima di parlare di pirati, bisognerebbe conoscere come avviene la pesca nel Mare Arabico sulle coste adiacenti lo Stato del Kerala, appartenente alla Repubblica Federata dell'India. Allo stesso tempo bisognerebbe conoscere le regole d'ingaggio dei nostri militari a bordo di navi mercantili. E quindi, risalire al loro addestramento ed a chi ne è responsabile. A margine di questo, affidare alla Ashton un caso del genere, è efficace tanto quanto scrivere con un cubetto di ghiaccio.

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