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Giuseppe TASSONE in data 10 aprile 2012
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» Appello a Bersani e Di Pietro: Su pareggio di bilancio fate decidere i cittadini!
Paolo FERRERO in data 10 aprile 2012
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Elsa Fornero in data 06 aprile 2012
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Elio LANNUTTI in data 06 aprile 2012
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» «Amnistia negata: è l'Italia ad essere fuori legge» - INTERVISTA
Marco PANNELLA in data 06 aprile 2012
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Maurizio SAIA in data 05 aprile 2012
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» CARO MONTI, BASTA CON LE PURGHE
Franca RAME in data 04 aprile 2012
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» LA RIFORMA DEL LAVORO? DEL TUTTO INADEGUATA - INTERVISTA
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» Vergogna lo stop Imu per le Fondazioni bancarie
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» STOP ALL’ESM, “LO STATO SI STA SVENDENDO AI BUROCRATI DI BRUXELLES”
Marina STACCIOLI in data 03 aprile 2012
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» Esodati e art. 18: si può trovare una soluzione di buon senso da proporre al Governo
Dario FRANCESCHINI in data 02 aprile 2012
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» FESSERIE DEL GOVERNO SULLE RINNOVABILI
Massimo DONADI in data 02 aprile 2012
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Giuseppe BORTOLUSSI in data 02 aprile 2012
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Cesare DAMIANO in data 30 marzo 2012
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» Disoccupazione e sussidi. Il governo trovi la copertura nei risparmi della riforma
Cesare DAMIANO in data 30 marzo 2012
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Giuseppe BORTOLUSSI in data 30 marzo 2012
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» «Il problema è l'abuso dei contratti a termine» - INTERVISTA
Renato BRUNETTA in data 29 marzo 2012
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» «Lo Stato vuole il nostro sangue. Moratoria per chi è sul lastrico» - INTERVISTA
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Maurizio SAIA in data 29 marzo 2012
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» Ripresa della discussione del disegno di legge n. 3194
Maurizio SAIA in data 29 marzo 2012
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» Disoccupati a rischio: «Per salvarli serve 1 miliardo solo per il 2013» - INTERVISTA
Cesare DAMIANO in data 28 marzo 2012
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Franco MIRABELLI in data 28 marzo 2012
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» Impegno perché le PMI accedano ai Fondi Europei
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Patrizia TOIA in data 27 marzo 2012
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» «Ai professori chiedo: Ma per scrivere la riforma a quale film vi siete ispirati?» - INTERVISTA
Giuliano CAZZOLA in data 27 marzo 2012
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» «Se il Pd accetta cambi all’articolo 18 il centrosinistra andrà in frantumi» - INTERVISTA
Nichi VENDOLA in data 27 marzo 2012
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» Riforma Fornero. «Così si è scaricato sui più deboli l’onere della prova»
David-maria SASSOLI in data 26 marzo 2012
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» Il PD non sta subendo il governo Monti
Dario FRANCESCHINI in data 26 marzo 2012
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» «Se il Paese non è pronto il Governo potrebbe non restare»
Mario MONTI in data 26 marzo 2012
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» Affari Costituzionali. Riformulare art. 47
Maurizio SAIA in data 26 marzo 2012
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» "Mancano i Fondi Regionali per il sociale, servizi a rischio. Chiedo chiarezza sui conti della Regione Piemonte!"
Giuseppe TASSONE in data 25 marzo 2012
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» "Il premier ha violato la promessa di non toccare i contratti in vigore" - INTERVISTA
Dario FRANCESCHINI in data 25 marzo 2012
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» Riforma Fornero. «Se la legge non cambia il Pd la deve bocciare» - INTERVISTA
Nichi VENDOLA in data 24 marzo 2012
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Dario FRANCESCHINI in data 23 marzo 2012
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» Riforma del lavoro: non procedere per decreto, ma consentire la discussione in Parlamento
Dario FRANCESCHINI in data 21 marzo 2012
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Pier Luigi BERSANI in data 21 marzo 2012
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» Garanzia del credito alle imprese. Requisiti patrimoniali delle banche.
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» Discussione delle mozioni nn. 524, 579, 585, 586, 587 e 588 sui requisiti patrimoniali delle banche
Andrea AUGELLO in data 21 marzo 2012
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» Riforma del lavoro, il Parlamento sia protagonista
Delia MURER in data 21 marzo 2012
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» «Dissento dal Presidente Napolitano. Grave manomettere l’articolo 18 e demolire i diritti dei lavoratori»
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» La politica non mi fa schifo. Ma non sarà mai il mio lavoro - INTERVISTA
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Elsa Fornero in data 18 marzo 2012
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» Monti come Moro. E' l’erede dei Dc
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Giocondo TALAMONTI in data 13 marzo 2012
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Antonio BASSOLINO in data 10 marzo 2012
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Paolo GUZZANTI in data 10 marzo 2012
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Giuseppe BORTOLUSSI in data 09 marzo 2012
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» L’occupazione giovanile è in crescita…chiediamoci perchè
Giocondo TALAMONTI in data 08 marzo 2012
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Furio COLOMBO in data 08 marzo 2012
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» e Ferrante. Tav: Non è un atto di fede, legittimo dissentire.
Roberto DELLA SETA in data 03 marzo 2012
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» Questa è una maggioranza fatta da avversari che torneranno ad essere tali
Dario FRANCESCHINI in data 02 marzo 2012
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» TAV in Val Susa. Lettera aperta al Presidente Monti
Paolo FERRERO in data 02 marzo 2012
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» Moratoria sul Tav. Sospendere i lavori per interloquire con l’Unione europea
Antonio DI PIETRO in data 02 marzo 2012
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» Tav Torino-Lione. «Andiamo avanti convinti».
Mario MONTI in data 02 marzo 2012
«Oggi i giovani sono pària Vogliamo continuare così?» - INTERVISTA
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(22 marzo 2012) - fonte: Annamaria Gravino - Secolo d’Italia - inserita il 22 marzo 2012 da 31
«L’articolo 18 riguarda solo i lavoratori che hanno un posto certo e per tutta la vita, il 30 per cento del totale».«Il punto è che in questo Paese esistono dei pària e questi pària sono la nostra generazione. Sull’articolo 18 io sono una laica, non penso che sia la soluzione a tutti i problemi del mondo del lavoro né penso che la sua modifica ne rappresenti la distruzione. Penso, però, che sia un elemento del lavoro ineguale e che il lavoro ineguale vada superato». Giorgia Meloni, quindi, si dice favorevole alla riforma proposta dall’esecutivo. «Poi, certo, dobbiamo vedere i testi, ma è necessaria, prioritaria e dalle anticipazioni mi sembra che il governo abbia trovato una sintesi abbastanza credibile», aggiunge l’ex ministro della Gioventù.
Non teme che le garanzie dei lavoratori siano smantellate?
Ecco, cominciamo col chiarire questo: si parla sempre di garanzie dei lavoratori, quando in realtà quelle garanzie valgono solo per alcuni lavoratori. L’articolo 18 ne è un esempio perfetto: riguarda solo i lavoratori che hanno un posto certo e per tutta la vita, il 30 per cento del totale. Il centrodestra l’allarme sull’ineguaglianza l’ha lanciato vent’anni fa, quando si è iniziato a capire che un numero sempre maggiore di persone sarebbe stato escluso dalle garanzie. Per i nuovi lavoratori sono valse sempre meno.
Ma comunque le riforme necessarie non sono arrivate…
C’è stato un patto scellerato che ha coinvolto tutti – sindacati, parti sociali, politica – e tutto il peso della flessibilità, della quale non si poteva fare a meno, è stato scaricato solo sui nuovi lavoratori e, quindi, sui giovani. Così è stata costruita un’Italia a due velocità, in cui qualcuno aveva tutte le garanzie e qualcun altro no.
E quindi, per rimediare, quelle garanzie si levano a tutti?
No, quindi si inizia uniformando i diritti per tutti e poi si lavora per alzarne l’asticella. Noi ci troviamo in una condizione in cui, ancora oggi, chi va in pensione a 58-59 anni con il sistema retributivo prende l’80 per cento dell’ultimo stipendio, mentre la nostra generazione andrà in pensione a 70 anni e con il contributivo, quindi con una media del 40 per cento di quanto guadagnava, senza neanche avere indietro tutto quello che ha versato. Se ci trasferiamo dalle pensioni al lavoro il principio è lo stesso: c’è chi ha tutto e chi ha nulla o poco più. Davvero possiamo pensare di continuare così? Io non avrei condiviso una riforma che avesse modificato le norme solo per i nuovi lavoratori. Quello che si fa, va fatto per tutti. E per tutti bisognerà cercare di costruire il più alto grado di diritti possibili, compatibilmente con le risorse disponibili e in base a un principio di equità da cui nessuno sia escluso. Noi ci batteremo per questo.
Vuol dire che siete pronti a dare battaglia parlamentare?
Voglio dire che siamo pronti a fare il nostro lavoro. Voglio ricordare che, in questi mesi, quando la politica è stata chiamata in causa ha migliorato i provvedimenti. Prendiamo il “Salva Italia”: loro lo hanno presentato come di “rigore ed equità”, ma l’equità ce l’abbiamo messa noi. Nel testo originale si bloccavano le indicizzazioni delle pensioni, ma non si toccavano quelle d’oro; si alzavano del 60 per cento gli estimi catastali delle case della gente e solo del 20 per cento quelli delle banche. Noi abbiamo corretto molti aspetti di quel decreto. Sulla riforma del lavoro non è diverso. Il governo dice che vuole alzare il costo del lavoro precario. Giusto, sono d’accordo. Ma la riforma deve prevedere anche una riduzione del costo del lavoro a tempo indeterminato, altrimenti l’unico risultato che rischiamo di avere è l’aumento del lavoro nero e della disoccupazione. Io mi auguro che il governo accetti il più ampio confronto possibile, la politica può fare molto.
Secondo lei, rimandando la riforma al Parlamento, Monti ne ha riconosciuto la centralità o ha fatto un po’ di scaricabarile?
Questo lo scopriremo durante i lavori, dobbiamo vedere come il governo affronterà l’iter. Certo è che il governo Monti non ha la legittimazione del popolo, la sua unica legittimazione è parlamentare e con il Parlamento si deve confrontare. Invece, ad oggi, nonostante una maggioranza inedita e straordinaria, ha messo la fiducia praticamente su tutti i suoi provvedimenti, e questo rappresenta un problema.
Non potevate farla voi questa riforma?
Noi non avevamo lo stesso sostegno di questo governo: la maggioranza non era altrettanto ampia e non c’era la solidarietà a 360 gradi di stampa e parti sociali. La politica viene messa in mora più facilmente dei tecnici, anche se vede i problemi prima di loro. Il centrodestra dell’articolo 18 ha provato a parlarne già dieci anni fa ed è stato linciato. Comunque, non è nemmeno del tutto vero che il governo Berlusconi non sia intervenuto. Voglio segnalare che, come al solito, molti provvedimenti di questa riforma erano già stati immaginati dal precedente governo. Sul lavoro la continuità è assoluta. Il contratto di apprendistato, uno dei pilastri di uguaglianza del provvedimento, è stato rilanciato e riformato da noi. Noi lo abbiamo trasformato in quello strumento straordinario di cui oggi può fregiarsi la Fornero.
Cosa pensa del cambio di passo nel confronto con le parti sociali? La fine della concertazione è un bene o un male?
Penso che una cosa sia la concertazione, altra cosa sia l’immobilismo. Il rapporto tra governo e parti sociali va rivisto. Il governo, i governi devono dialogare il più possibile, la politica non deve mai avere la presunzione di essere sufficiente a se stessa, ma in molti casi il tentativo di portare a casa l’accordo di tutti è diventato un mito incapacitante. Bisogna trovare un giusto equilibrio tra la necessità del confronto e quella della decisione, nella consapevolezza che sarà una formula utile anche per il futuro perché quello che vale oggi varrà anche domani.
Fonte: Annamaria Gravino - Secolo d’Italia | vai alla pagina » Segnala errori / abusi