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Dichiarazione di Sergio Gaetano COFFERATI

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: S&D) 


 

«Democratici al bivio, quel testo va totalmente riscritto in Parlamento» - INTERVISTA

  • (22 marzo 2012) - fonte: David Carretta - Il Mattino - inserita il 22 marzo 2012 da 31

    Sergio Cofferati, ex segretario generale della Cgil, ora europarlamentare del Pd, vuole vedere ma secondo lui si profila "un ridimensionamento degli ammortizzatori sociali"e una "vanificazione"dell'articolo 18. Per questo invita il Pd a emendare le proposte del governo.

    Quali sono gli elementi più negativi di questa riforma?

    "Dietro la parola riforma si nasconde una modifica del sistema delle protezioni sociali, che riduce il tempo di applicazione delle stesse e il valore monetario. In una fase come quella attuale, in cui il numero di persone che perde il posto di lavoro aumenta in modo consistente, questo non solo ha un effetto evidente di iniquità, ma è anche un ulteriore atto depressivo".

    E l'articolo 18?

    "Sia sui valori sia nei suoi effetti materiali, la proposta del governo è di vera e propria vinificazione dell'articolo 18. Se introduci il criterio del licenziamento per ragioni economiche, sottraendolo alla valutazione del giudice, è ovvio che diventerà quella la causale unica dei licenziamenti. Devo ancora trovare un imprenditore che licenzia qualcuno dicendo "lo faccio perché ti discrimino, sei iscritto al sindacato o hai un'opinione politica".

    La Cgil fa bene a scioperare?

    "Il sindacato deve utilizzare gli strumenti dì lotta tradizionali per indurre il governo a cambiare posizione e per aiutare la battaglia in Parlamento. A partire dallo sciopero generale".

    A proposito di Parlamento, come si deve comportare il Pd?

    "Deve fare una cosa sola: chiedere che questa materia non venga assoggettata alla prassi del decreto e presentare emendamenti per cambiare radicalmente".

    Anche a rischio di far cadere il governo, nel caso di fiducia?

    "Non credo si debba affrontare questo passaggio con il condizionamento del rischio di un governo che se ne può andare. Il governo deve capire che per restare ci sono delle azioni necessarie per avere il consenso parlamentare. E il governo deve anche capire che il futuro dell'economia non è condizionato dalle politiche del mercato del lavoro. Questa trattativa ha tratti paradossali: si discute di come organizzare una cosa che non c'è, perché il lavoro sta calando. E il problema principale per i giovani è creare lavoro. Servono politiche di sviluppo di cui non c'è traccia".

    Il Pd riuscirà a restare unito?

    "Se decide con determinazione di prospettare al governo dei cambiamenti robusti, può stare unito. Se invece si rimette a discutere la bontà o meno delle proposte del governo, il rischio di comportamenti difformi nei gruppi dirigenti sono molto elevati. Ma il Pd deve anche sentire qual' è l'opinione dei suoi iscritti e dei suoi elettori, c'è molto molto malumore".

    Fonte: David Carretta - Il Mattino | vai alla pagina

    Argomenti: lavoro, disoccupazione, pd, licenziamenti, ammortizzatori sociali, articolo 18, governo Monti, riforma del lavoro | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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