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Dichiarazione di Rosy BINDI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD)  - Vicepres. Camera  


 

«Monti cambi passo. Patrimoniale? Si può» - INTERVISTA

  • (08 maggio 2012) - fonte: Corriere della Sera - Monica Guerzoni - inserita il 08 maggio 2012 da 31

    «Il governo Monti non si può chiamare fuori».

    Colpa del governo se i partiti soffrono e la forza di Beppe Grillo aumenta, presidente Rosy Bindi?

    «Non è colpa del governo. Ma al ministro Cancellieri, quando dice che gli elettori ce l'hanno coi partiti, ricordo che questi partiti sostengono Monti. E dico che il Paese sta male davvero. Manca il lavoro, si pagano troppe tasse e la gente non vede prospettive».

    Allora è vero, il Pd è tentato di andare al voto...

    «Noi vogliamo che Monti arrivi al 2013, ma ci deve ascoltare. Le misure del governo toccano la carne delle persone. Non ci ritrarremo dalle nostre responsabilità, ma Europa e governo italiano devono cambiare passo, perché da questa crisi non si esce solo tagliando lo stato sociale».

    Con la fine dell'asse tra Merkel e Sarkozy pensa che Monti avrà più margine di manovra?

    «Sì, ora Monti ha tutta la possibilità di far cambiare linea all'Europa. Per guarire, il malato deve restare in vita. Le politiche di solo rigore non bastano, ci deve essere la crescita e maggiore equità. Sono stati chiesti sacrifici enormi ai più deboli, è l'ora di fare la voce forte coni forti».

    Come Hollande pensa anche lei a una vera patrimoniale?

    «Molte cose le potremo fare quando vinceremo le elezioni, ma già da adesso il governo può prenderla in considerazione. Una correzione di rotta è indispensabile».

    Il Pdl è crollato, ma non c'è un exploit del Pd.

    «Io temevo che gli italiani fossero più arrabbiati col medico Monti che ha prescritto la medicina amara e con noi che l'abbiamo somministrata. Invece no, non si sono dimenticati che gli untori all'origine dell'infezione sono stati il Pdl e la Lega. E vero che non c'è stato uno spostamento significativo dell'elettorato del Pdl verso di noi, ma il Pd ha una tenuta assolutamente dignitosa».

    Non è al di sotto delle attese?

    «Tra Grillo e astensione, paghiamo anche noi. E. se perdiamo qualcosa è anche perché ci stiamo assumendo grandi responsabilità col sostegno al governo».

    Vi toccherà fare i conti con Grillo, prima o poi.

    «Chi prende i voti in nome di progetti irrealizzabili, come uscire dall'euro e far fallire le banche, non può essere forza di governo».

    Il Terzo Polo ha fallito la prima prova, con chi lo farete il «patto di legislatura» a cui lavora Bersani?

    «Il Pd è il primo partito e resta il perno di qualunque alternativa. Chi ironizza sulla foto di Vasto, la smetta di scherzarci su».

    L'accordo con Vendola e Di Pietro basta a conquistare Palazzo Chigi?

    «L'alleanza di centrosinistra classica si afferma praticamente ovunque e si conferma il progetto di nuovo Ulivo più allargamento al Terzo Polo, in particolare all'Udc».

    Casini farà un nuovo partito...

    «Non è più tempo di contenitori, ma di contenuti».

    A Palermo rischia di vincere Orlando, non il vostro Ferrandelli.

    «In Sicilia paghiamo la linea perseguita dal capogruppo del Pd in consiglio regionale, che ha voluto appoggiare un governo clientelare, ipotecato sul piano giudiziario».

    E adesso? «Bisogna far cadere la giunta Lombardo. Punto».

    Fonte: Corriere della Sera - Monica Guerzoni | vai alla pagina

    Argomenti: europa, sicilia, Grillo Beppe, francia, patrimoniale, Movimento 5 Stelle, governo Monti, elezioni amministrative 2012, hollande | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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