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Dichiarazione di Franco MIRABELLI

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) 


 

Il patetico crepuscolo dell’era Formigoni - INTERVISTA

  • (12 giugno 2012) - fonte: Associazione Democratici per Milano - inserita il 12 giugno 2012 da 15492

    Il Pirellone, fra Assessori che se ne vanno, Presidente del Consiglio Regionale che si è dimesso, Renzo Bossi che ha gettato la spugna, Ufficio di Presidenza plurindagato e ora Governatore sotto assedio per le esternazioni dei suoi “amici”, sta perdendo autorevolezza e credibilità.

    Franco Mirabelli, si può andare avanti così o è giunto il momento di staccare la spina?

    Credo che dall’inizio di questa legislatura ci sia un problema serio di credibilità di chi governa la Lombardia. Le firme false con cui si è presentato il listino del Presidente, in cui è stata eletta Nicole Minetti, le numerose vicende giudiziarie che hanno coinvolto assessori dell’attuale o della precedente giunta, tutte persone comunque scelte da Formigoni, gli scandali San Raffaele e Maugeri, fino alle vacanze offerte da un faccendiere che, tra l’altro, era pagato da alcuni enti ospedalieri per convincere la Regione a finanziarli. Tutto questo rende evidente che c’è un problema di trasparenza dell’intero sistema regionale, di credibilità di chi governa. In questi mesi è chiaro che la maggioranza che governa la Lombardia, dopo gli scandali che hanno coinvolto la Lega e le divisioni interne al Pdl, non ha più la forza e la capacità di guardare al futuro della Regione. È per questo e non per accanimento giustizialista che abbiamo chiesto le dimissioni di Formigoni e di tornare al voto: perché è finito un ciclo e oggi il centrodestra non ha più né l’autorevolezza né la credibilità per governare. Sono talmente occupati a difendere il proprio sistema di potere da non avere più tempo per occuparsi dei lombardi che di problemi ne hanno molti.

    Ma in questo marasma la Giunta, le Commissioni e il Consiglio Regionale lavorano o sono bloccate per i casi giudiziari che vedono coinvolti troppi rappresentanti della maggioranza e uno dell’opposizione (Filippo Penati, ex Pd autosospesosi dal Gruppo)?

    Su questo bisogna distinguere. Il lavoro in Consiglio va avanti, lavorano le commissioni e abbiamo potuto, grazie al lavoro dell’opposizione, ottenere risultati importanti come l’allontanamento di alcuni dirigenti Asl chiacchierati, l’impegno andato a buon fine per ridurre l’Imu per le case Aler e chi vive in cooperative a proprietà indivisa e l’avvio della riforma elettorale regionale per abolire il listino e garantire la rappresentanza di genere. Inoltre sono state votate leggi importanti come quella sul trasporto pubblico locale che da tre anni era in discussione. Aggiungo che stanno lavorando le commissioni di inchiesta sul San Raffaele e sulla discarica di Cappella Cantoni (su cui è in corso una indagine della magistratura che ha portato all’arresto di importanti esponenti della maggioranza). Il punto è che la crisi morale e politica che ha investito la maggioranza non consente più alla Giunta di proporre nuovi progetti di legge e iniziative guardando al futuro sociale ed economico della Lombardia.

    La spina la può staccare solo Formigoni o la maggioranza che lo sostiene. Il Pd e più in generale l’opposizione quali azioni politiche stanno mettendo in campo per favorire questa conclusione “dignitosa” della legislatura?

    Formigoni governa ininterrottamente la Lombardia da 17 anni e le vicende recenti dimostrano che non è sano per una Istituzione il cui Presidente ha tanto potere per un periodo così lungo senza ricambio. Stiamo in questi mesi ponendo continuamente il problema, abbiamo presentato una formale mozione di sfiducia, chiesto l’istituzione delle commissioni di inchiesta, denunciato gli errori. Abbiamo fatto tutto ciò lavorando per l’unità, non scontata, della minoranze (Udc, Sel, Idv e Pensionati oltre al Pd) nella convinzione che, da questa battaglia, debba partire la costruzione di una alternativa al sistema di potere di Formigoni per il futuro. Se questo è l’obbiettivo è chiaro che l’azione in Consiglio regionale deve legarsi alla capacità di collegarsi con la società lombarda, per proporre un’alleanza per il cambiamento che coinvolga tanti, fuori dai partiti, così come ha fatto Pisapia. Per questo il 13, 14 e 15 giugno il Pd ha organizzato presso la sede del Consiglio regionale una tre giorni di incontri sui temi più importanti (dalla sanità, alla casa, all’expo, ecc.) in cui abbiamo invitato i mondi delle associazioni, delle competenze, delle professioni e le rappresentanza sociali per iniziare, con loro, a costruire le idee per la Lombardia di domani.

    Secondo lei Formigoni lascerà o trascinerà con sé l’Istituzione Regionale sino alla fine della legislatura?

    Mi pare molto difficile che la legislatura possa durare in queste condizioni fino al 2015. Certamente con il voto delle amministrative con il centrosinistra che vince in tutta la provincia di Milano, a Legnano, Magenta e a Como e Monza gli elettori hanno dato un messaggio chiaro. L’impressione è che Formigoni ormai abbia in Lombardia la maggioranza solo in Consiglio regionale e voglia restare aggrappato al potere nonostante sia evidente che di fronte a ciò che è successo qui, in qualunque Paese del mondo il presidente si sarebbe dimesso prendendo atto di non avere più la credibilità per governare. Così facendo si assume una grave responsabilità: quella di aumentare la crisi di fiducia, già così forte, dei cittadini nei confronti delle istituzioni.

    Intervista a Franco Mirabelli pubblicata da Zona Nove – giugno 2012

    Fonte: Associazione Democratici per Milano | vai alla pagina

    Argomenti: pd, Idv, Lega Nord, expo, regione Lombardia, indagati, SEL, Formigoni | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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