-
» Pininfarina, addio allo stile
Furio COLOMBO in data 04 luglio 2012
-
» Spending review. No a tagli sul sociale, 0,5% Pil per lavoro
Pier Luigi BERSANI in data 03 luglio 2012
-
» Imprese in affanno: boom delle sofferenze e prestiti in calo
Giuseppe BORTOLUSSI in data 30 giugno 2012
-
» «Il lavoro non è un diritto ma qualcosa che si conquista»
Elsa Fornero in data 26 giugno 2012
-
» «Siamo disperati, mancano 8 miliardi e dobbiamo trovarli subito» - INTERVISTA
Gianfranco Polillo in data 26 giugno 2012
-
» Lavoro di cura, sostenere le famiglie
Delia MURER in data 21 giugno 2012
-
» Chiarezza sui numeri, cara Elsa
Tiziano TREU in data 20 giugno 2012
-
» Esodati: Possibili tutele a chi supera i 62 anni
Elsa Fornero in data 20 giugno 2012
-
» Lavoro: Monti ha assunto impegni precisi. Iter accelerato per il ddl
Dario FRANCESCHINI in data 20 giugno 2012
-
» Ddl lavoro: ci aspettiamo risposte precise dal Governo
Dario FRANCESCHINI in data 19 giugno 2012
-
» «I partiti non riescono a parlare ai cittadini» - INTERVISTA
Fabrizio Barca in data 18 giugno 2012
-
» «Una settimana di ferie in meno per aumentare di un punto il Pil»
Gianfranco Polillo in data 18 giugno 2012
-
» Riforma del lavoro: ok entro il 28 giugno se si vara in settimana decreto sugli esodati
Dario FRANCESCHINI in data 17 giugno 2012
-
» Il lavoro dei giovani è una priorità assoluta
Patrizia TOIA in data 12 giugno 2012
-
» Lavoro. Parità pubblico-privato non libertà di licenziamento
Elsa Fornero in data 04 giugno 2012
-
» I LAVORATORI NON SONO SOLI…
Giocondo TALAMONTI in data 01 giugno 2012
-
» «Superiamo la fase commissariale. Da noi le istituzioni funzionano» - INTERVISTA
Vasco ERRANI in data 31 maggio 2012
-
» «Annullare la parata del 2 giugno, soldi risparmiati ai terremotati»
Samuele Raggi in data 30 maggio 2012
Dichiarazione di Gianfranco Polillo
«Una settimana di ferie in meno per aumentare di un punto il Pil»
-
(18 giugno 2012) - fonte: quotidiano.net - inserita il 19 giugno 2012 da 31
«Per aumentare la produttività del Paese dobbiamo lavorare di più. I sindacati? Non sono contrari». Poi aggiunge: «Stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità».«Nel brevissimo periodo, per aumentare la produttività del Paese lo choc può avvenire dall'aumento dell'input di lavoro, senza variazioni di costo; lavoriamo mediamente 9 mesi l'anno e credo che ormai questo tempo sia troppo breve».
«Se noi rinunciassimo ad una settimana di vacanza avremmo un impatto sul pil immediato di circa un punto».
«Da parte dell'industria questo non deve essere un accordo generalizzato ma può essere fatto per le aziende già ristrutturate che hanno mercato e quindi puntare principalmente sui contratti di secondo livello. Per i sindacati è una fase di riflessione, ma devo dire che non sono contrari a questa ipotesi, almeno la parte più avveduta del sindacato che sta riflettendo per conto suo su questo; all'interno di tutte le sigle, compresa la Cgil, ci sono settori illuminati e riformisti che vi ci stanno ragionando».«Stiamo vivendo sopra le nostre possibilità perché abbiamo un deficit delle partite correnti della bilancia dei pagamenti che è di circa 3 punti di Pil e che è un dato un po' sottovalutato». «Significa che noi ogni anno per sostenere i nostri consumi interni abbiamo bisogno di prestiti esteri che negli ultimi 2 anni sono stati pari a 50 miliardi l'anno e quindi se non chiudiamo questo gap, non possiamo continuare a usare prestiti esteri per sostenere i nostri consumi. Questo gap possiamo chiuderlo in due modi: o riducendo ulteriormente la domanda interna, cosa che mi sembra inaccettabile per il Paese, oppure aumentando il potenziale produttivo producendo di più e meglio. Nell'attuale crisi economica e con gli attuali tassi di interesse, non possiamo più permetterci questo andamento con gli spread attuali».
Fonte: quotidiano.net | vai alla pagina » Segnala errori / abusi