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Dichiarazione di Antonio DI PIETRO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: IdV) 


 

«Il Pd scelga con chi sta sul lavoro» - INTERVISTA

  • (04 luglio 2012) - fonte: Corriere della Sera - Maria Teresa Meli - inserita il 05 luglio 2012 da 31

    «Non credo che si vorrà fare a meno di noi»

    Onorevole Di Pietro, D'Alema ha dichiarato al Corriere che lei e il governo del Paese siete incompatibili. Ergo, non vi vuole nell'alleanza elettorale.

    «Governo per fare cosa? A noi non piace il governo del ragioniere Monti: e allora, che male c'è? Se il duo D'Alema-Casini vuole costruire una coalizione in continuità con il governo Monti, noi certamente non ci saremo. Ciò detto, noi non pensiamo a una coalizione alternativa al centrosinistra. Noi vogliamo fare un governo politico con un programma politico su cui confrontarci con il pd, con i suoi elettori, più che con i suoi dirigenti».

    Di Pietro, se la prende con D'Alema, ma è Bersani che dice che lei sta sempre lì ad azzannargli la caviglia.

    «Non confondiamo: non si tratta di azzannare o insultare. Io sto ponendo al Pd delle questioni politiche. Oggi in aula discutiamo della sfiducia a Fornero. Noi dell'Italia dei valori siamo favorevoli a questa mozione contro il ministro del Welfare per due ragioni fondamentali. Primo, Fornero lascia a casa migliaia e migliaia di esodati mentendo sui numeri. La sua è una menzogna: in un paese civile si sarebbe dimessa senza bisogno di una mozione di sfiducia. Ebbene, che fa il Pd? Sono curioso di vedere come voteranno tutti i suoi parlamentari. E che cosa farà Bersani? Continuerà a fare il San Sebastiano che si immola per il governo del ragionier Monti?
    Secondo elemento: il ministro stravolge l'articolo 1 della Costituzione dicendo che il lavoro non è un diritto. Poi, per giustificarsi dice che in realtà intendeva dire che il lavoro si ottiene con il sacrificio e la meritocrazia. Morale della favola: in maniera truffaldina Fornero sostiene che chi non trova lavoro è colpevole. Oltre il danno, la beffa. E la mia domanda al Pd è sempre la stessa: come si comporteranno i parlamentari del Partito democratico? Faranno finta di non vedere? Voteranno per partito preso?».

    Ma allora è vero che lei azzanna...

    «No, anzi io mi auguro che da parte del Pd ci sia un ripensamento operoso. Come dice giustamente Bersani l'alternativa di governo deve nascere sulle cose concrete».

    Veramente Bersani ha anche un altro messaggio in serbo, ed è rivolto proprio a voi: la ricreazione è finita, o vi adeguate o siete fuori dalla coalizione.

    «Il "chi ci sta, ci sta" quelli del Pd lo dicessero a casa loro, voglio vedere se hanno il coraggio di dirlo agli elettori».

    Agli elettori, comunque, Bersani propone le primarie. Un modo per coinvolgere il popolo di centrosinistra.

    «Ben vengano le primarie. Sono un sistema trasparente per fare delle scelte, dopodiché ha ragione Vendola: non si possono accettare senza sapere che cosa si vuole fare, senza conoscere i programmi. Comunque lo voglio ribadire: per noi quella di Bersani è comunque una candidatura di qualità».

    Onorevole Di Pietro, dicono che lei comunque deve rimanere sul carro del Pd perché Grillo non la vuole.

    «Con Grillo ci sentiamo spesso e volentieri. E comunque guardate i sondaggi: noi in ogni rilevazione abbiamo molto di più di quello che abbiamo ottenuto alle ultime elezioni. Vuol dire che siamo un partito vivo che ha dimostrato di sapere interpretare le aspettative di una parte dell'elettorato del centrosinistra».

    Onorevole, ancora sul Pd: Bersani vuole fare l'accordo con l'Udc e per raggiungere il suo obiettivo potrebbe decidere di farvi fuori dalla coalizione, perché Casini non vi vuole.

    «Non credo che si vorrà fare a meno di noi».

    Bè, dopo che Barbato ha mostrato il dito medio in aula non è escluso che il Pd si rafforzerà nella convinzione che l'Idv non è presentabile.

    «Io non ero in aula e non so nulla di questa storia, ma se il problema riguarda anche le mie critiche a Napolitano non mi resta che ripetere: che problema c'è? Possibile che il cittadino Di Pietro non abbia libertà d'espressione? La violazione alla Costituzione non è rappresentata dalle mie critiche ma dalla censura nei mie confronti. Con tutto il rispetto per la funzione e il ruolo ricoperti da Napolitano, io ritengo che il presidente abbia avuto delle sollecitazioni improprie da un testimone processuale, poi finito indagato. Perciò lui avrebbe dovuto rifiutare l'interlocuzione con questa persona o avvertire il pubblico ministero che seguiva l'indagine perché c'era un inquinamento probatorio in corso».

    Non cambia mai, onorevole Di Pietro.

    «Non su temi come questi. E comunque mi porto avanti, perché come dice mia sorella Concetta, che è il mio faro in politica: avviati sempre per tempo».

    Fonte: Corriere della Sera - Maria Teresa Meli | vai alla pagina

    Argomenti: centrosinistra, pd, presidente Napolitano, elezioni politiche 2013, primarie di coalizione, alternativa, coalizione centrosinistra, governo Monti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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