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Dichiarazione di Franco MIRABELLI

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) 


 

Expo deve essere un’opportunità per tutti i cittadini e non solo per qualcuno

  • (17 luglio 2012) - fonte: assdemxmi.it - inserita il 19 luglio 2012 da 15492

    “È normale che il Presidente Formigoni, di fronte all’opinione pubblica, voglia esaltare e valorizzare un evento come quello di Expo 2015, però qui siamo in Consiglio Regionale ed è bene che ci diciamo le cose come stanno: evitiamo di presentare la situazione in maniera un po’ troppo ottimistica. Fin dall’inizio, questa parte politica non ha mai fatto mancare il proprio sostegno ad Expo 2015. Non lo abbiamo fatto quando insieme abbiamo voluto la candidatura. Non lo abbiamo fatto quando abbiamo contribuito ad ottenere che Milano fosse scelta come la sede dell’evento. Non abbiamo fatto e non faremo mancare, quindi, il nostro sostegno ad Expo ma, se vogliamo la riuscita di questo evento, il nostro non potrà essere un sostegno acritico. Innanzitutto, dobbiamo dirci con grande chiarezza che pensiamo che Expo resti una grande opportunità per Milano, per la Lombardia e per il nostro Paese”. È quanto afferma Franco Mirabelli, consigliere regionale Pd della Lombardia, nel corso del suo intervento durante il dibattito su Expo nel Consiglio Regionale.

    “Expo ha portato ad alcune scelte, - prosegue Mirabelli - ha portato già ad investimenti sulle infrastrutture ma, soprattutto, resta una grande opportunità per quello che sarà l’evento e per quello che potrà lasciare a questa città, a questa Regione e a questo Paese, sapendo che oggi - al di là della propaganda - la crisi ci ha costretto a ridimensionare il progetto ed è giusto che questo avvenga. Ma allora, diciamoci la verità e cioè che gran parte delle opere necessarie che il Presidente Formigoni ha spiegato che si faranno (come, ad esempio, il collegamento via ferro tra l’aeroporto di Malpensa e Rho oppure tra l’aeroporto di Orio al Serio e Bergamo) in realtà non si faranno mai, nonostante siano comprese in quelle quarantacinque opere necessarie. Non solo: non siamo assolutamente certi che neanche le opere essenziali saranno tutte pronte per il 2015 e dobbiamo avere questa consapevolezza. La crisi ci costringe a ridimensionare e ripensare l’evento e non ci sfugge neanche il rischio che ci siano ritardi sulle infrastrutture. Però, paradossalmente, la crisi mondiale – per i suoi caratteri – può essere anche un elemento positivo per Expo 2015 e può essere un grande volano per l’evento proprio perché il tema che si andrà ad affrontare diventerà decisivo. Nel 2015 speriamo di avviarci verso la fine di questa crisi globale e il tema di come devono cambiare i consumi e i comportamenti e delle cose che bisogna fare per rimettere in campo politiche nutrizionali diverse sarà un tema decisivo e, se scommetteremo su questo, Milano e l’Expo potranno diventare una straordinaria occasione e, per sei mesi, potranno diventare davvero il punto di riferimento nel mondo per un tema che, a quel punto, sarà di tutti”.

    “Ora però serve ciò che non c’è stato in questi anni: serve il massimo impegno e la massima coesione istituzionale, tra tutte le istituzioni. Oggi, non si può parlare di Expo senza vedere i problemi che ci sono nei rapporti tra le diverse istituzioni protagoniste dell’evento. Non si può non vedere che i troppi contrasti hanno già prodotto danni ad Expo: hanno prodotto ritardi e confusione. A tutt’ora non sappiamo chi sarà il Commissario dedicato al Padiglione Italia. Non tutto è chiaro rispetto al diritto di superficie per le aree perché si sono creati problemi anche su quel fronte. Ci sono ancora troppe incognite, troppi contrasti, troppa poca coesione tra le istituzioni. Ma il danno peggiore che è stato prodotto è che si è passato due anni a litigare su chi doveva stare nelle società, sull’assetto delle società, a quale corrente dovevano appartenere i membri della società. Dobbiamo sapere che, in quei due anni, si è parlato di Expo solo per questo e tutto ciò ha prodotto una disaffezione profonda proprio in quei cittadini che in Expo credevano e che volevano investire su Expo. Una disaffezione che ha coinvolto, dunque, proprio quei soggetti che pensavano che Expo fosse una grande opportunità e che oggi dobbiamo tornare a convincere di questo. Oggi la priorità è questa: recuperare la fiducia di chi abita in Regione Lombardia rispetto al fatto che Expo possa essere un’opportunità per tutti i cittadini e non solo per qualcuno. Dobbiamo recuperare la fiducia dei cittadini e dobbiamo recuperare una capacità di coinvolgere gli enti locali. Ovunque si andava, due anni fa, molti enti locali, i sindaci, gli amministratori chiedevano di far loro sapere di Expo perché era una grande occasione per loro; oggi non lo dice più nessuno. Oggi anche i Comuni, i sindaci, il presidente delle provincie lombarde vivono l’Expo come un appuntamento lontano. Dobbiamo fare in modo che gli enti locali tornino a vedere l’Expo come una grande opportunità non solo per il sito ma per tutta la realtà milanese e lombarda. Lo dice sempre l’amministratore delegato Giuseppe Sala, lo dice anche il Presidente ai giornali: i tempi sono stretti e o la politica dà un supporto vero, di coesione che attualmente sta mancando - a partire dalla collaborazione sui temi cruciali, a partire dal governo, a partire dal coinvolgimento dei Comuni, delle realtà produttive - o non ce la facciamo”.

    “In questo scenario che si è venuto a definire ci sono delle responsabilità. Lei, Presidente è Commissario Generale ed è l’unico che ha seguito questa vicenda dall’inizio e che avrebbe dovuto garantire la continuità della scommessa sull’Expo. – dichiara Mirabelli, rivolgendosi direttamente a Formigoni - Anche lei, quindi, ha la responsabilità del deterioramento che c’è stato in questi anni nei rapporti tra le istituzioni e, in particolare, tra il Comune di Milano e la Regione Lombardia e tra il governo e chi organizzava l’Expo. Lei, Presidente, ha la responsabilità di non aver coinvolto gli enti locali, le istituzioni lombarde e di non averle fatte sentire protagoniste di questa vicenda. Lei, Presidente, non è riuscito a tenere il quadro istituzionale; lo dicono le cronache, è sotto agli occhi di tutti. E anche oggi abbiamo capito perché: lei confonde l’occasione dell’Expo con un’occasione non per la città, per i cittadini, per la Regione, ma come un fatto di propaganda, assumendosi troppo spesso ruoli o meriti che non ha e non sono suoi o che non lo sono interamente. Oggi l’ho sentita parlare del futuro delle aree, ma non sarà lei, Presidente, a decidere in questo Consiglio che cosa si farà nell’area dell’Expo perché non dipende solo da lei. Presidente, ci ha tenuto per un quarto d’ora una lezione interessante sul tema e su come intende svilupparlo, dimenticando che lei su questo ha solo un compito: controllare che durante i sei mesi di svolgimento dell’Expo non si vada fuori tema e tutto ciò che viene organizzato stia in quell’ambito. Non ha la responsabilità del tema, di istruirlo o di costruirlo, così come invece aveva la responsabilità di coinvolgere tutti. Questa ossessione di mostrarsi come il deus ex machina di Expo non aiuta, Presidente. Oggi ha detto che il commissario straordinario Pisapia è nominato dal governo con decreto e non è vero: lei è nominato dal governo con decreto mentre la funzione di Pisapia è compresa nella legge istitutiva dell’Expo, in cui si dice che il sindaco di Milano è il Commissario Straordinario, non che lo delega qualcuno”.

    “Infine, - conclude il consigliere Pd - penso che davvero abbia ragione chi dice che, se siamo in ritardo, oggi occorre che tutte le responsabilità siano dedicate a tempo pieno allo svolgimento dell’Expo e lei non può farlo. Lo dimostrano le vicende di questi mesi. Noi non faremo mancare il nostro impegno e il nostro contributo a Expo, però, per il bene di Expo e di Regione Lombardia - come dicono i suoi alleati – le diamo un consiglio che metteremo ai voti: rimetta al governo il suo mandato di Commissario Generale, rinunci agli inviti da Ban Ki-Moon e si dedichi alla Regione Lombardia. Prenda atto dei limiti che ci sono stati e questo non vuol dire meno impegno da parte della Regione Lombardia ma vuol dire dedicare un lavoro serio su questo terreno”.

    Video dell'intervento di Franco Mirabelli

    Fonte: assdemxmi.it | vai alla pagina

    Argomenti: pd, expo, milano, consiglio regionale, Expo 2015, regione Lombardia, Formigoni, Pisapia | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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