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Dichiarazione di Riccardo NENCINI

Alla data della dichiarazione: Assessore Regione Toscana


 

«A Firenze sull'asse tra sinistra e cattolici» - INTERVISTA

  • (17 luglio 2012) - fonte: La Nazione - inserita il 17 luglio 2012 da 31

    Convention a Firenze il 20 luglio con esponenti di Pd, dell'Udc, delle Acli e sindacati.

    Il laboratorio politico di Firenze si prepara a una nuova convention di valore nazionale. Il 20 luglio alla Limonaia di Villa Strozzi, sarà il Psi a lanciare un sasso che potrebbe essere il primo di una valanga destinata a travolgere la scena politica nazionale. L'idea è di Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi. E il titolo non lascia dubbi: «Per amore dell'Italia».

    Nencini, da dove ripartite?

    «Abbiamo scelto quaranta, fra sindacalisti, artisti, scrittori, amministratori, politici, imprenditori ai quali abbiamo chiesto di darci la loro lettura dell'Italia di oggi. Come la vedono, come la vorrebbero, di quali errori l'accusano».

    Vi rivolgete a tutti o una generazione preda?

    «A tutti, ma in particolare ai 30/40enni, perchè sono loro che hanno il compito di rimboccarsi le maniche e far crescere il Paese».

    Un confronto fra esperti?

    «Non solo. Abbiamo chiesto anche a 40 italiani, che non ricoprono ruoli conosciuti dal grande pubblico, di fare esattamente la stessa cosa: darci la loro visione del Paese».

    Chi ci sarà?

    «In realtà abbiamo già ricevuto oltre duecento adesioni e fra gli invitati ci sono Pierluigi Angeletti della Uil, Alessio Gramolati della Cgil, Riccardo Cerza della Cisl, Stefano Fassina del Pd, Gennaro Migliore di Sel, Del Rio presidente dell'Anci, il sindaco dell'Aquila Cialente, il governatore della Toscana Rossi. Abbiamo chiamato esponenti dell'Udc, delle Acli, ma ci so-no anche Giampaolo Talani, Beppino Englaro, Edoardo Nesi, Don Momigli. Potrei continuare».

    L'intento?

    «Rilanciare l'asse della sinistra che si irradia all'Europa insieme a quella dei cattolici democratici. Cioè i due filoni che hanno governato la buona Europa e che speriamo governino l'Italia nei prossimi cinque anni».

    E' l'inizio di un nuovo progetto politico?

    «Certo. Alla fine raccoglieremo le proposte condivise e lanceremo la nostra soluzione».

    Con quali temi portanti?

    «Intanto non possiamo prescindere dalla redistribuzione della ricchezza. Negli ultimi venti anni si è guardato ai vertici delle imprese, dimenticando il principio dell'equità che ha come base il lavoro e il merito. Negli anni '90 in Italia abbiamo avuto leader senza partito al contrario di ciò che è avvenuto nella Germania della Merkel o nella Francia di Hollande. Dobbiamo scrivere regole per i partiti: la trasparenza in ogni atto, finanziamenti in primis».

    Fonte: La Nazione | vai alla pagina

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