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Dichiarazione di Enrico LETTA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

«Troppe talpe al lavoro. Prima di parlare di urne serve la legge elettorale» - INTERVISTA

  • (23 luglio 2012) - fonte: la Repubblica - inserita il 24 luglio 2012 da 31

    «Crisi pilotata? Monti lo smentisce. Ma del resto, votare a novembre o votare a marzo è perfino una questione secondaria, anche se per quanto ci riguarda è meglio che la legislatura vada avanti».

    Il nodo principale allora qual è, onorevole Letta?

    «La riforma della legge elettorale. Tornare a votare, quando sarà, col Porcellum, sarebbe un errore strategico gravissimo».

    È un rischio concreto?

    «Non sono ottimista. Vedo molte talpe al lavoro. Scavano sotto il governo. E fanno ammuina perché tutto resti com`è, e si vada a votare con il sistema che c`è».

    Dove si nascondono?

    «Talpe miste. Stanno in tutti i partiti. Faccio appello perciò a stanarle».

    E lavorano in modo trasversale per staccare la spina “dolcemente” al governo?

    «Il governo deve andare avanti, per evitare il rischio del contagio e di finire come Atene o Madrid. Le elezioni si avvicinano, che senso ha entrare in fibrillazione per anticipare di qualche mese il voto?».

    Per evitare una lunga campagna elettorale, di logoramento del governo e dei partiti che lo sostengono…

    «Difficoltà con il centrodestra ce ne sono, certo, ma noi del Pd tifiamo Monti e se qualcuno pensa alla spallata, se ne assumerà la responsabilità davanti agli italiani. Se invece ha in mente una qualche operazione concordata, insisto: oggi il problema non è questo, oggi in cima a tutto c`è l`addio al Porcellum. Ce lo ha chiesto con forza il presidente Napolitano».

    Non è che all’interno del Pd qualcuno flirta col Porcellum, per portare a casa il maxipremio di maggioranza?

    «Sarebbe un errore grossolano. Il nostro partito lo pagherebbe carissimo. Gli elettori del Pd sono i più duri con le liste bloccate, chiedono di farla finita con il Parlamento dei nominati dai partiti e non scelti invece dai cittadini».

    Vi punirebbero duramente per la permanenza in vita della legge porcata?

    «Sicuramente ne avremmo un contraccolpo. Ma sarebbe un guaio per tutti i partiti. Se ci presentiamo anche alle prossime elezioni con la stessa legge, ne verrà fuori un Parlamento delegittimato e un gigantesco regalo all`antipolitica».

    L’intesa però non c’è.

    «Restano aperti due punti. Attribuire ai partiti o alla coalizione il premio di maggioranza, che comunque sarebbe attorno al dieci, non cento e non spropositato come oggi. E la scelta fra i collegi uninominali e le preferenze. Sul resto – sbarramento, circoscrizioni elettorali, 75 per cento di maggioritario e 25 di prorpozionale – l`accordo c`è. Dobbiamo chiudere sul resto. Subito».

    Quando?

    «Ai primi di agosto nell’aula del Senato va votato un primo testo. Poi toccherà alla Camera».

    In agosto le Camere non vanno in ferie?

    «Mi pare inopportuno assai, con tali priorità, parlare di ferie».

    Pronti ad un passo avanti per trovare la quadra?

    «Ricordiamoci che siamo minoranza in questo Parlamento, e che va trovato un accordo. Pronti allora a mettere da parte il doppio turno, a condizione che il centrodestra rinunci al semipresidenzialismo, che invece vedo sempre buttato lì per far saltare il tavolo. E anche sulle preferenze, se fosse il solo ostacolo, sarei pronto a ragionare rinunciando ai collegi. Del resto è il sistema col quale si eleggono Parlamento europeo, Regioni e consigli comunali».

    Fonte: la Repubblica | vai alla pagina

    Argomenti: legge elettorale, elezioni, riforma elettorale, preferenze, Parlamento Italiano, porcellum, liste bloccate, nominati, governo Monti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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