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Dichiarazione di Roberto GIACHETTI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

«Sciopero della fame per cambiare la legge elettorale»

  • (25 luglio 2012) - fonte: L'Opinione delle Libertà - Pietro Salvatori - inserita il 27 luglio 2012 da 31

    Oggi al ventunesimo giorno di sciopero della fame.

    Ieri il Senato ha approvato l’emendamento del Popolo della libertà dando il primo via libera all’elezione diretta del Capo dello stato. Decisivi i voti degli azzurri e della Lega, come anche le astensioni di massa di Pd e Idv.

    Ma l’iter per trasformare in legge il presidenzialismo è ancora molto lungo, e secondo il deputato del Partito democratico Roberto Giachetti «ormai la finestra temporale è troppo risicata, le riforme istituzionali bisogna considerarle sepolte». Per l’esponente democratico l’unico obiettivo conseguibile da qui fino alla fine della legislatura è la riforma della legge elettorale.

    Entro oggi gli esperti delle forze politiche avrebbero dovuto elaborare un testo di massima a partire dal quale incardinare l’intera discussione.

    «Spero che oggi questo testo arrivi davvero. Anche perché, con il governo impegnato a fronteggiare la crisi, sono i temi più prettamente politici i soli ad essere rimasti in mano ai partiti».

    «Un assurdo, visto che quel che pensano i singoli partiti è noto da tempo. Anche se il fatto più grave è che la discussione sia rimasta confinata nelle stanze dei leader, senza mai approdare in Parlamento».

    «Da quando la Corte costituzionale ha bocciato i referendum elettorali, tutti hanno detto che la legge si sarebbe dovuta cambiare» dice il deputato democratico, oggi al ventunesimo giorno di sciopero della fame. «E si continua a battere sullo stesso tasto da allora, ma la discussione si è incastrata nei cunicoli della politica senza mai trovare sbocchi concreti».

    «Alfano, Bersani e Casini avevano fissato i tempi di un’intesa in tre settimane. Oggi i loro plenipotenziari stanno appena concludendo la fase ricognitiva, anche se le posizioni formali sono note da tempo».

    «Mi sembra evidente il fatto che ci siano fortissime spinte a tornare a votare con il Porcellum». «E certo, anche nel Pd c’è chi spinge in questa direzione».

    «La legge elettorale rischia di complicare il dibattito dell’aula, e se perdiamo questo treno a settembre sarà molto difficile portare in porto una qualsiasi modifica. I tempi tecnici di adeguamento sarebbero molto risicati».

    «La foto di Vasto è seppellita da tempo. Oggi è più possibile un’intesa con l’Udc».

    Fonte: L'Opinione delle Libertà - Pietro Salvatori | vai alla pagina

    Argomenti: legge elettorale, riforme istituzionali, riforma elettorale, referendum elettorale, corte costituzionale, pd, Parlamento Italiano, porcellum | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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