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Dichiarazione di Maurizio SACCONI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: FI) 


 

«La riforma della Fornero sta contraendo ancor più il lavoro» - INTERVISTA

  • (06 agosto 2012) - fonte: La Stampa - Francesca Schianchi - inserita il 07 agosto 2012 da 31

    Lo sviluppo in Italia è un tema divisivo. E questo perché nel nostro Paese restano correnti politiche, sociali e istituzionali ancestralmente ostili all'impresa. Un'ostilità che si è vista in alcuni conflitti sociali, nei provvedimenti giudiziari su Pomigliano o su Taranto, e anche in alcuni atti del governo».

    Quali sono questi atti del governo?

    «Ad esempio, la riforma del lavoro. Ma non solo».

    Ieri alla «Stampa» il ministro l'ha definita invece «un buon equilibrio fra interessi sostanzialmente contrapposti», imprese e lavoratori...

    «Con tutto il rispetto per il ministro Fornero, che stimo, io parto da un punto di vista diverso: gli interessi di lavoratori e imprese, anche nel breve periodo, devono essere convergenti. Detto questo, i primi monitoraggi ci dicono invece come si stia contraendo l'occupazione».

    Sta dicendo che la riforma Fornero favorisce la disoccupazione?

    «Dico che contrae diffusamente la conferma di alcune tipologie di contratto: a tempo determinato, a chiamata, collaborazione a progetto... Contrae la propensione a confermare questi rapporti di lavoro e ad aprirne di nuovi, in un momento in cui le imprese vedono troppe incertezze davanti a sé per fare contratti a tempo indeterminato».

    Però il ministro ha portato l'esempio positivo della Golden Lady...

    «Ma il saldo complessivo sarà più o meno occupazione regolare? Io credo meno, rispetto a quella che ci sarebbe stata non facendo la riforma».

    Quindi la risposta alla domanda se favorisce la disoccupazione...

    «È sì: favorisce una contrazione aggiuntiva dell'occupazione. In un periodo in cui dovremmo premiare dal punto di vista regolatorio chi assume, è paradossale che produciamo invece una regolazione più pesante».

    Il ministro dice che tanti criticano, ma nessuno dice «questa specifica norma non va bene, dovresti cambiarla così».

    «Eh no, noi l'abbiamo detto. Abbiamo detto di tornare alla legge Biagi, eliminando tutti i dispositivi introdotti che la correggono. Abbiamo chiesto di avere più fiducia nel dialogo tra le parti in dimensione aziendale, in quanto luogo della condivisione. Abbiamo chiesto di applicare l'arbitrato come via ordinaria per risolvere le controversie, di usare l'articolo 8 per le deroghe normative, e di incentivare, come negli anni scorsi, il salario collegato alla produttività».

    La Fornero si è definita «abbastanza soddisfatta» del lavoro del governo finora. Lei come si definirebbe?

    «Il governo ha fatto un doveroso lavoro di implementazione dell'agenda europea, e in questi mesi le forze politiche che lo sostengono hanno assunto responsabilità impopolari, per favorire la stabilità. Resta insoddisfacente il punto di vista dello sviluppo, perché la pressione fiscale e regolatoria resta ai massimi livelli. E ci vorrebbero larghe intese bipartisan su tutto ciò che dipende da noi per un recupero della sovranità nazionale».

    Cioè?

    «Un drastico abbattimento del debito. Riforme istituzionali: il presidenzialismo, il federalismo, la riforma elettorale. Il nodo dell'anomalia giudiziaria, che si riverbera sull'efficienza della nostra democrazia. Ci vorrebbe una larga condivisione, per creare un pavimento comune che renda meno traumatica l'alternanza di governo quando sarà il momento».

    Oggi Monti denuncia il rischio di un sentimento anti-tedesco in Italia...

    «A dire il vero sarei più preoccupato per il persistere di idee, fra i tedeschi, che portano più a un'Europa tedesca che a una Germania europea...».

    Fonte: La Stampa - Francesca Schianchi | vai alla pagina

    Argomenti: legge Biagi, lavoro, riforme istituzionali, disoccupazione, europa, debito pubblico, lavoro a tempo determinato, germania, pressione fiscale, governo Monti, fornero | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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