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Dichiarazione di Pier Paolo BARETTA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Spesa pubblica, tagliare si può

  • (08 agosto 2012) - fonte: Europa - inserita il 08 agosto 2012 da 31

    Il primo atto della spending review si è concluso. Ma non l’intera opera. La revisione della spesa pubblica, infatti, non finisce qui. Il provvedimento approvato ieri dalla camera era già il terzo (dopo la nomina del commissario e le dismissioni) e sono in cantiere altri importanti capitoli: agevolazioni fiscali; contributi pubblici; politica e associazioni. La efficacia di questo iter dipenderà dalla disponibilità reciproca di governo e parlamento a collaborare preventivamente e non solo a decreti varati. Ma la sua bontà, che segnerà il vero successo o l’insuccesso di questa stagione politica, dipenderà dalla capacità di tutti di rendere chiaro il disegno complessivo e gli obiettivi che si intendono raggiungere.

    Tagliare gli sprechi, infatti, è giusto. I cittadini, che stanno facendo pesanti sacrifici, chiedono – ed hanno diritto di farlo – che arrivino loro messaggi espliciti che si fa sul serio. E, finalmente, il governo ha cominciato. Contenere e razionalizzare la spesa pubblica non è solo giusto, ma assolutamente necessario. La crisi economica è grave, ed è urgente la necessità di recuperare risorse per abbassare il nostro debito pubblico, ma anche per attenuare l’impatto sociale. Vedi il caso degli esodati che, nonostante i positivi passi in avanti, non è ancora risolto! E, per favorire la crescita e gli investimenti è importante, in tal senso, la introduzione delle agevolazioni fiscali per la ricostruzione nelle aree terremotate. Servono, dunque, nuove ed ingenti risorse. Ma, la strada di agire sulle entrate è esaurita. Non si può più imporre agli italiani, almeno a quelli che le pagano, ulteriori tasse. La pressione fiscale è sin troppo alta e, semmai, è arrivato il momento di pensare alla riduzione del cuneo fiscale sul lavoro e l’impresa. Ecco, dunque, l’importanza di una buona revisione della spesa.

    In quest’ottica è significativa la scelta fatta di sostituire l’aumento dell’Iva con i tagli di spesa. La revisione e la razionalizzazione della spesa pubblica è, infatti, un obiettivo ambizioso, che interferisce con la diffusa rete di servizi pubblici che assicurano la risposta a bisogni essenziali della popolazione. Per questo non va assolutamente praticata la strada dei tagli lineari. Soprattutto quando parliamo di sanità e di patto per la salute, che rappresenta un pezzo forte della spending review.

    La spesa sanitaria è cresciuta molto in questi anni, ma, complessivamente, abbiamo una sanità che assicura standard internazionalmente invidiabili ed invidiati. Si proceda, dunque, al risanamento, ma si dimostri di essere capaci di distinguere, “rigorosamente”, tra sprechi e servizi, tra virtuosi e viziosi. L’accordo con le regioni, chiamate alle loro responsabilità dalla produzione di dati certi e dettagliati, non è un limite alla decisione, ma una condizione di praticabilità dell’obiettivo. O, quando parliamo di enti locali, a cominciare dai comuni, così tartassati in questi anni ed intrappolati in un patto di stabilità che impedisce ai migliori di operare e deresponsabilizza i peggiori. In questo provvedimento si è operato un intervento calmieratore, ma sono le regole che non vanno. È arrivato il momento di modificare il patto.

    Molto delicata è anche la questione dell’università e della ricerca. Non servono molte parole a chiarire il concetto. Ieri, su Marte è sbarcata un po’ di tecnologia italiana e una immagine di Leonardo. Pochi giorni fa le cronache, non solo scientifiche, si sono occupate del contributo italiano alla scoperta del bosone di Higgs. Ebbene, il tema è semplice: quale progetto abbiamo per il futuro del nostro paese. A quale livello competitivo lo vogliamo collocare nel mondo? E, di conseguenza, quanto intendiamo investire per la nostra scuola, per la educazione dei nostri giovani, per la loro specializzazione universitaria? Insomma, per il loro futuro? Negli anni la spesa pubblica è aumentata in quasi tutte le voci, salvo che nell’istruzione… Dovremo, anche nel campo della revisione della spesa, saper scegliere le nostre priorità...

    Abbiamo espresso, dunque, un voto favorevole, sincero ed onesto. Siamo convinti della importanza e della ineludibilità della strada da percorrere; della linea generale che il governo Monti porta avanti; ma, siamo anche in grado di affrontare lucidamente i problemi, rimuovere gli ostacoli ed apportare correzioni nella rotta da seguire. Da protagonisti e non da spettatori di questa importante fase di cambiamento e di riforme.

    Fonte: Europa | vai alla pagina

    Argomenti: debito pubblico, crisi economica, governo Monti, spending review | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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