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Dichiarazione di Mario MAURO

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: PPE) 


 

«L'EU è inerte, serve un'agenda» - INTERVISTA

  • (09 agosto 2012) - fonte: Avvenire | Giovanni Maria Del Re - inserita il 10 agosto 2012 da 31

    «Sulla Nigeria l'Ue è latitante, anche all'Onu, dove invece sarebbe necessario imporre un'agenda precisa con richieste al governo federale del paese africano di una più forte azione».

    «Noto con rammarico che nemmeno una delle riunioni settimanali dei rappresentanti dei 27 stati Ue membri dell' Onu è stata dedicata alla questione. Né se n'è fatto carico il rappresentante a New York dell'Alto rappresentante per la politica Estera Ue Cathrine Ashton».

    Che cosa dovrebbero chiedere i Paesi Ue all'Onu?

    «Non si solleva la questione per non urtare i Paesi islamici. Un'agenda comune Ue per condizionare il dibattito al Palazzo di Vetro e fare pressione sul governo nigeriano affinché attivi il suo esercito, che è uno dei migliori del mondo, a difesa delle minoranze religiose».

    L'EU non potrebbe fare come con il Ghana, a cui Bruxelles ha congelato 22 milioni di euro di aiuti per problemi sul fronte dei diritti umani?

    «Si potrebbe certo, e questa è una specifica competenza della signora Ashton. La quale, invece, dopo la nostra risoluzione di marzo non ha fatto assolutamente niente».

    Del resto questa inerzia è più generale. A che cosa e dovuta secondo lei?

    «Il punto è che, sia all'Ue come all'Onu, non si solleva la questione della Nigeria per timore di urtare le suscettibilità dei Paesi islamici. Si preferisce, soprattutto da parte dei media anglosassoni, parlare di una presunta guerra civile fra opposti estremismi. E' falso: in Nigeria non c'è una guerra tra fazioni, c'è solo un gruppo terroristico che colpisce, peraltro anche i musulmani. Mentre non risulta alcun gruppo cristiano che colpisca gli islamici».

    E magari contano anche gli interessi economici...

    Ma certamente, anche dell'Italia, legati ovviamente al petrolio. Del resto l'economia c'entra anche con questi gruppi terroristici, molto più della religione. Non è una guerra religiosa, ma un conflitto per nuovi assetti di potere, legati anche qui alla questione delle ricche royalties petrolifere.

    Fonte: Avvenire | Giovanni Maria Del Re | vai alla pagina

    Argomenti: africa, guerra, politica estera, UE, diritti umani, petrolio, ONU - Nazioni Unite | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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