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Dichiarazione di Giorgio NAPOLITANO

Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica


 

Revisione della spesa effettui scelte equilibrate, socialmente sostenibili. Priorità per l'innovazione, la ricerca e la formazione.

  • (10 agosto 2012) - fonte: il Quirinale.it - inserita il 15 agosto 2012 da 31

    Il testo integrale della lettera inviata al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Antonio Catricalà, dalla Presidenza della Repubblica, tramite il Segretario Generale Donato Marra.

    "Il Presidente della Repubblica, nel promulgare la legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 luglio 2012, n.95, recante disposizioni urgenti per la revisione, della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, ha rilevato che nel corso dell'iter parlamentare il decreto - legge è stato oggetto di molte modifiche per conseguire con maggiore efficacia l'obiettivo della spesa pubblica.
    Tali modifiche sono strettamente connesse agli interventi individuati dal Governo in sede di approvazione del decreto emanato dal Presidente della Repubblica, fatta eccezione per l'aggiunta all'art.8 del comma 3 bis, in accoglimento, durante la discussione al Senato, dell'emendamento 8.19 (Germontani, De Angelis, Digilio, Galioto) che prevede un incremento dei limiti minimi e massimi di alcune sanzioni pecuniarie amministrative, relative alle modalità di esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. Tale modifica non appare in linea con quanto ribadito dalla Corte Costituzionale (da ultimo con la sentenza n. 22 del 2012) in ordine alle caratteristiche proprie della decretazione d'urgenza.
    Infatti il giudice delle leggi, dopo aver affermato che le Camere possono, nell'esercizio della loro potestà legislativa, apportare emendamenti al testo dei decreti-legge per modificare la disciplina normativa in essi contenuta, ha precisato che "esorbita invece dalla sequenza tipica profilata dall'art. 77, secondo comma, Cost. ... l'alterazione dell'omogeneità di fondo della normativa urgente, quale risulta dal testo originario, ove questo, a sua volta, possieda tale caratteristica".
    La Corte definisce questa evenienza come un uso improprio, da parte del Parlamento, di un potere che "la Costituzione gli attribuisce, con speciali modalità di procedura, allo scopo tipico di convertire, o non, in legge un decreto-legge".

    Tanto le rappresento su incarico del Presidente della Repubblica affinché il Governo, nell'esercizio della propria facoltà di iniziativa legislativa, possa alla prima occasione adottare, in relazione a quanto esposto, gli opportuni provvedimenti al fine di prevenire una eventuale pronuncia di incostituzionalità.

    Con l'occasione il Presidente Napolitano, nel prendere atto che in sede di conversione è stata soppressa per il 2012 la riduzione dei trasferimenti agli enti di ricerca, mentre le riduzioni per gli anni successivi 2013 e 2014 sono state demandate al decreto ministeriale di ripartizione del fondo ordinario di finanziamento, auspica che in tale sede si valutino attentamente le finalità e la specifica condizione finanziaria di ciascun ente.

    Più in generale il Presidente della Repubblica raccomanda altresì che in sede di revisione del complesso della spesa si effettuino scelte equilibrate, sostenibili socialmente e coerenti con la necessaria priorità degli investimenti per l'innovazione, la ricerca e la formazione.

    Confidando che il Governo vorrà tener conto dei rilievi e dei suggerimenti formulati, come sempre, in spirito di doverosa, leale collaborazione istituzionale, il Presidente Napolitano rivolge a lei e al Ministro Filippo Patroni Griffi, cui la presente è inviata per opportuna conoscenza, i saluti più cordiali, ai quali unisco i miei personali".

    *******************

    E' da ricordare che l'otto agosto il Quirinale aveva reso nota la promulgazione della legge da parte del Capo dello Stato con il seguente comunicato:

    "Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha promulgato la legge che converte, con modifiche, il decreto-legge del 6 luglio 2012 per la revisione della spesa pubblica.
    Il Parlamento ha ancora una volta dato a larga maggioranza e in piena, responsabile consapevolezza, il suo consenso, nel quale si esprime - in Italia come in ogni Paese democratico - l'imprescindibile, autonomo e decisivo ruolo del Parlamento.
    In quanto al frequente ricorso alla decretazione d'urgenza e alla posizione di questioni di fiducia, si tratta - come è noto - di una prassi di antica data, su cui il Presidente Napolitano ha espresso le sue preoccupazioni, tendendo a porvi freno, fin dall'inizio e in tutto il corso del suo mandato.
    Peraltro, è innegabile che nel corso dell'ultimo anno il Governo precedente e quello attuale hanno dovuto affrontare emergenze e urgenze senza precedenti, insorte in sede europea.
    Ed è altrettanto innegabile che la ripetuta sollecitazione del Presidente ad approvare in Parlamento modifiche costituzionali e riforme regolamentari che garantissero un iter più certo e spedito dei disegni di legge ordinari, non ha trovato riscontri in conseguenti iniziative e deliberazioni nelle due Camere, neppure nella presente legislatura, almeno fino a questo momento.
    C'è dunque materia per riflessioni critiche e per impegni concreti da parte sia di chi governa sia delle forze politiche, per assicurare tanto un pieno rispetto, e un Libero svolgimento, del ruolo del Parlamento, quanto il tempestivo ed efficace assolvimento dei compiti propri dell'Esecutivo".

    Fonte: il Quirinale.it | vai alla pagina

    Argomenti: spesa pubblica, presidente Napolitano, Presidente della Repubblica, governo Monti, spending review | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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