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Dichiarazione di Gennaro MIGLIORE


 

«Noi, alternativi all’Udc»

  • (14 agosto 2012) - fonte: Europa - inserita il 14 agosto 2012 da 31

    L’intesa tra Pd e Udc in Sicilia è la resa ad un sistema politico immobile e che si immagina senza alternative. È l’ideale continuazione delle amministrazioni che hanno fatto della spesa pubblica improduttiva, del mantenimento di clientele e privilegi, del deperimento degli strumenti di partecipazione, un’ineluttabile tara isolana, quasi un destino. È la continuità con il lombardismo, che ha perfezionato il sistema di potere di Cuffaro, fino a farlo diventare un dispositivo di controllo capillare di ogni meandro dell’attività pubblica.

    È la continuità con quel Partito democratico siciliano che ha inseguito il governo ad ogni costo, contro tanta parte del suo stesso elettorato, prima dando i voti alla giunta di Lombardo e poi andando direttamente al governo con lui, esponendo gigantografie 6x3 nelle quali si favoleggiava di riforme epocali per l’isola. Di riforme non se n’è vista neanche una, ma le nuove gigantografie sono già pronte in tipografia.

    È sorprendente che non si tracci un bilancio degli ultimi anni di governo: la condanna per mafia di Cuffaro, le dimissioni di Lombardo, purtroppo non precedute dalla sfiducia dell’Assemblea, sempre per reati connessi alla mafia. Pensavo, sinceramente, che l’ultimo canto della realpolitik siciliana fosse stato boicottare Rita Borsellino alle primarie di Palermo. In quella consultazione il Pd nazionale sostenne Borsellino e quello siciliano, capeggiato da Lumia, Cracolici e Crocetta, il molto malleabile Ferrandelli. Gli elettori di Palermo hanno saputo fare giustizia di quella presunzione di onnipotenza, incoronando con percentuali bulgare Leoluca Orlando.

    Sel ha tratto molti insegnamenti da quella vicenda, a partire dal prezzo altissimo per aver mantenuto fede ai patti delle primarie. Oggi appoggiamo la candidatura di Claudio Fava non perché sia uno dei più importanti dirigenti del nostro partito, ma perché la sua proposta, per altro avanzata da un nutrito gruppo di personalità, apre la strada ad una vera interlocuzione positiva con la società siciliana, dai precari alle imprese stanche dell’invadenza della politica. Fava, per biografia e impegno sul territorio, è una candidatura che non può essere rinchiusa, come ha scritto anche Stefano Menichini su Europa, nel recinto della sinistra radicale. Non lo è soprattutto per il suo programma e per la rete di relazioni che sta mettendo in campo. Sarebbe stato il candidato ideale per tutto il centrosinistra, con il Pd e senza l’Udc, come lo sono stati Pisapia a Milano o Zedda a Cagliari, ma siccome la scelta della continuità gattopardesca, nascosta dietro la rispettabile biografia di Crocetta, ha indotto all’abbraccio con l’Udc, Fli e reduci del lombardismo, allora Fava potrà replicare il successo di Orlando e rendere ancora più evidente il fossato scavato tra una certa politica e i cittadini.

    Per ultimo, vorrei invitare a non scambiare lucciole per lanterne. Mi risulta che il Pd abbia avviato un progetto di alleanza per il nuovo centrosinistra a partire dal confronto con Vendola, che ci sarà anche nelle primarie, con la prospettiva di allargarsi alle forze politiche e sociali che condividano la domanda di alternativa alle politiche di destra e liberiste, mentre Casini continua a chiedere di sottoscrivere un impegno comune a proseguire le politiche di austerity di Monti.
    Il Pd siciliano ha fatto il contrario, partendo dal rapporto con l’Udc, che governa in tutto il sud con la destra più compromessa, impedendo alla società civile di confrontarsi apertamente con quello che si configura come un puro patto di potere. Sono due linee alternative, tanto quanto Sel è alternativa all’Udc ad ogni latitudine, politica, etica e geografica. Ciò che stiamo proponendo per il governo del paese è molto diverso dalla coalizione Crocetta, al contrario è molto vicino al programma, ai referenti sociali, al percorso che sta mettendo in campo Claudio Fava. Se dalla crisi può venire qualcosa di buono, allora che sia il cambiamento ad annunciare tempi nuovi, anche perché di conservazione e mantenimento dello status quo, in tutto il paese ed in Sicilia in particolare, davvero non ne possiamo più.

    Fonte: Europa | vai alla pagina

    Argomenti: sinistra, Statuti Speciali per Provincie e Regioni, spesa pubblica, sicilia, centrosinistra, alleanze, elezioni regionali, Mafia e Politica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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