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Dichiarazione di Vasco ERRANI

Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Emilia Romagna (Partito: Cen-sin)  - Consigliere Regione Emilia Romagna (Gruppo: PD) 


 

Terremerse: «Confido che la verità emerga con la forza dei fatti»

  • (14 agosto 2012) - fonte: Regione Emilia-Romagna | Uff. Stampa - inserita il 18 agosto 2012 da 31

    “Confido che la verità emerga con la forza dei fatti e confido che il prossimo 7 novembre il giudice accerterà la mia piena buona fede e l’insussistenza del rimprovero penale che mi viene mosso. In questi mesi ho scelto, per quanto mi riguarda, di restare fermo alla sostanza della questione, e così continuerò a fare, certo come sono del mio comportamento, pienamente fiducioso in un esito chiarificatore dell’udienza che avrà luogo”.

    “Pochi giorni prima del 22 ottobre 2009 era uscito un articolo per me diffamatorio sul 'Giornale', nel quale si assumeva che vi erano state scelte di favore da parte mia e della Regione nel finanziamento ottenuto dalla Cooperativa agricola 'Terremerse' allora presieduta da mio fratello Giovanni, nell’ambito di una procedura europea che interessava numerose altre imprese del settore”.

    “Dopo quell'articolo decisi di interessare nell’immediato la Procura perché potesse svolgere celermente gli opportuni accertamenti per far emergere trasparenza e correttezza del comportamento mio e dell’operato degli organi regionali. Era questa per me la strada più diretta e trasparente per chiarire tutta la vicenda, non avendo nulla da nascondere”.

    “Alla dott.ssa Terzini, direttore agli affari legislativi, la quale si avvalse del dott. Mazzotti per quanto di sua competenza, fu affidato il compito di redigere una sintetica descrizione dei passaggi amministrativi della vicenda, cosa che fu predisposta in pochi giorni e che io, come detto, allegai al mio esposto”.

    "In un paragrafo di quello scritto si assumeva come 'verosimile', sulla base delle informazioni assunte, che un passaggio dello svolgimento delle pratiche edilizie avviate dalla cooperativa agricola presso il Comune di Imola potesse interpretarsi come ‘variante’ in luogo di nuovo permesso, e si rinviava esplicitamente per una documentazione compiuta agli atti in possesso del Comune. Tale valutazione, rivelatasi poi inesatta - e questo è ciò che si rimprovera come falso - era sostenuta all’epoca anche dal tenore formale della certificazione esistente”.

    “Più di recente, come noto, a fronte di irregolarità di iter edilizio ravvisate dalla Procura stessa, la Regione si è tutelata chiedendo all’azienda la restituzione del relativo finanziamento a suo tempo concesso, e su tale ingiunzione si attende ora il giudizio del Tar.”

    "Questi sono i fatti che mi coinvolgono, e che succintamente ho resocontato, nella comune consapevolezza che questa sede non è la sede nella quale si possa svolgere un dibattimento. Ho sempre espresso rispetto e fiducia nell’operato della magistratura e continuo a farlo, non per una ragione di forma ma per intima convinzione. Questa posizione ispirerà e ispira sempre il mio comportamento. Peraltro io so bene cosa ho fatto e cosa non ho fatto, e so bene di non avere mai favorito o sfavorito alcuno: né in questa, né in altre vicende”.

    Fonte: Regione Emilia-Romagna | Uff. Stampa | vai alla pagina

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