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Dichiarazione di Fabrizio CICCHITTO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI) 


 

«Una quota di parlamentari deve essere scelta con liste bloccate» - INTERVISTA

  • (25 agosto 2012) - fonte: Il Mattino | Ettore Colombo - inserita il 27 agosto 2012 da 31

    Capogruppo alla Camera è uno degli uomini più importanti del Pdl.

    È vero che siete a un passo dall'accordo sulla legge elettorale?

    «Per temperamento resto cauto. Il filo del dialogo non si è mai interrotto, ma su alcuni punti qualificanti esistono più opzioni. La soluzione è vicina, ma ancora non c'è. Inoltre, finora gli incontri sono stati solo di vertice, ma ora bisognerà passare a livello parlamentare, dei gruppi di Camera e Senato senza che l'accordo venga stravolto ma lasciando a questi doverosa autonomia».

    Quali i punti ancora aperti?

    «Se il premio andrà al primo partito, come chiediamo noi del Pdl, o alla coalizione, come vuole il Pd, e di che entità sarà, se del 10% o del 15%. Poi, preferenze o collegi oppure una soluzione intermedia tra queste due ipotesi? Personalmente sono favorevole alle preferenze, ma non ho rigidità, si possono adottare anche i collegi. Una cosa è sicura: un terzo dei parlamentari va scelto dai partiti con i listini bloccati. È una opzione che rivendico: certo, delle liste bloccate i partiti hanno fatto pessimo uso, ma senza di essi una serie di parlamentari di alto livello non sarebbero entrati o non entrerebbero più in Parlamento. Serve equilibrio, non demagogia».

    Con il premio al primo partito, il Pdl punterà al listone?

    «Il Pdl resta la larga parte del centrodestra. Qualsiasi sarà il sistema elettorale, dovremo fare liste inclusive e non esclusive. Ero e resto in aperto dissenso con l'ipotesi di frammentazione del centrodestra in liste e listarelle di ex-An, ex-Fi senior e junior, dei cani e dei gatti... Non ho pregiudiziali sui nomi, ma ricordo a Berlusconi, che di certo ne capisce più di me, che la sigla del Pdl è conosciuta da tutti e che abbandonarla crea un problema di scarsa conoscibilità nell'elettorato. Il centrodestra deve combinare insieme la dote che porta Berlusconi in quanto a fidelizzazione carismatica e la forza di un partito che ha lavorato sul territorio creando una fitta rete di rapporti»

    La Santanché chiede che le liste del Pdl non siano più fatte dai "professionisti della politica".

    «Le liste si fanno in primo luogo per vincere le elezioni, non per perderle. E vanno fatte in modo equilibrato, senza strappi né insulti. Rivendico le esperienze di una parte cospicua dei gruppi parlamentari di Camera e Senato: hanno fatto fior di battaglie e vanno ricandidati, non si possono spazzare via. Bisogna trovare un giusto mixtra novità ed esperienza. Ricordo che dalla società civile sono arrivati anche imprenditori che hanno dato provi catastrofiche di sé e rivendico il ruolo della politica, che è una professione seria: implica conoscenze culturali profonde e capacità organizzative, non gli improvvisatori della domenica».

    Nel Pdl impazza il dibattito sulla Grande Coalizione.

    «A spazzare via ogni ipotesi di grande coalizione ci ha pensato il segretario del Pd, Bersani: considera chiusa l'esperienza Monti, lo critica già nell'oggi e pone una serie di problemi da qui alla fine della legislatura. Poi propone un patto da Vendola a Casini ma sulla base dell'assunto che tutto che bisogna superare una parte cospicua di quello che ha fatto sinora il governo Monti. Come può reggere tale alleanza alla luce di quanto dicono, in modo opposto, da un lato Vendola e dall'altro Casini? Il problema ce l'ha Casini ed è grande come una casa. Da come pone la questione Bersani si elimina da sé il dibattito sulla Grande Coalizione. Avrebbe senso se qualcuno della sinistra la proponesse e la controparte, il Pd, dimostra che non ha alcuna voglia di farla, quindi è inutile parlarne»

    Voleva aggiungere qualcosa?

    «Oggi c'è un enorme problema, in Italia. Allo storico uso politico della giustizia in funzione anti-Berlusconi oggi se ne aggiunge un'altro, che Violante definisce "populismo giudiziario", e che fa perno su Ingroia, pezzi di procure, opinionisti, Il Fatto e Di Pietro. Hanno preso di mira il Capo dello Stato e fanno concorrenza a Grillo sull'antipolitica. Un fatto nuovo che apre interrogativi gravi e inquietanti».

    Fonte: Il Mattino | Ettore Colombo | vai alla pagina

    Argomenti: legge elettorale, centrodestra, pdl, preferenze, elezioni politiche, Parlamento Italiano, coalizione, liste bloccate, governo Monti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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