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Dichiarazione di Giovanni ALEMANNO
«Credo serva un azzeramento totale all'interno del centrodestra»
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(23 settembre 2012) - fonte: Leggo Online - inserita il 24 settembre 2012 da 31
«Dobbiamo guardarci in faccia e aprire un dibattito serio, non dilatorio. Credo serva un azzeramento totale all'interno del centrodestra. Dobbiamo rifondare una realtà che ha bisogno non solo di valori, che ci sono, o di riferimenti politici ma anche di comportamenti che rendono credibili questi valori di fondo come persone, famiglia, nazione e merito. Non possiamo continuare a vivere di espedienti».«Cosa aspettano i partiti a trovare un accordo per fare una riforma della legge elettorale che riconsegni agli italiani il diritto alla partecipazione, a scegliere le persone che vogliono eleggere. Cosa si aspetta ad attuare un articolo della Costituzione che prevede il riconoscimento giuridico dei partiti. Una formula che prevede che i partiti devono essere sottoposti a regole chiare dal punto di vista dei conti, della partecipazione, della democrazia interna, della selezione della classe dirigente. Forse è il momento di attuare questo articolo della Costituzione. Infine il problema dei conti.
Ci sono speculazioni enormi. Ci sono moralismi da un lato e buchi neri dall'altro. Credo però che non si possa più aspettare. Lo dico a tutti, al centrodestra e a tutto lo schieramento, bisogna fare discorsi seri. Perchè se non li facciamo forse salterà qualche testa, forse qualche poltrona sarà conquistata, ma il sistema non sarà adeguato a gestire l'Italia, a portarla fuori dalla crisi, a renderci credibili nei confronti delle persone. Quindi tutti dobbiamo fare un'analisi profonda e rapida per trovare noi una strada per il centrodestra, perchè così non può continuare, e in generale il sistema parlamento deve fare poche riforme efficaci che riconsegnino la politica agli italiani. Non possiamo vedere anche oggi un nuovo 1992. Dobbiamo dare un messaggio vero al Paese perchè senza politica non si salva, si salva con la politica buona. Per fare questo bisogna fare un ragionamento che porti a cambiamenti veri effettivi e radicali».«Sono giorni molto amari per tutta la politica e in particolare per il centrodestra. Ci sono immagini bruttissime, titoli sui giornali. Penso alle persone che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese. C'è una sorta di separazione incredibile tra la politica e il Paese. Noi ci dobbiamo misurare con queste cose, ma non dobbiamo fare il facile gioco al capro espiatorio. Quando vedo per esempio il Pd che chiede le dimissioni del presidente Polverini mi verrebbe quasi da sorridere se la situazione non fosse drammatica. Da sorridere perchè sappiamo tutti che ogni partito sapeva come venivano ripartiti i fondi. Forse chi meno sapeva era proprio il presidente della Regione che non era nemmeno dentro il consiglio. È un vecchio gioco che cominciò nel 1992 quando finì la prima Repubblica e scoppiò lo scandolo di mani pulite e tutta l'attenzione si concentrò su Craxi, cercando di individuare qualcuno chi doveva pagare per tutti. È cambiato qualcosa da allora? In realtà non è cambiato nulla. Credo che, al di là di tutto questo e dell'atteggiamento strumentale di chi pensa ad avere un vantaggio di questa crisi, di chi non pensa al dramma di questo paese e pensa semplicemente di arrivare ad aprile e conquistare una poltrona, dobbiamo fare tutti una riflessione profonda e farla a due livelli. Sul sistema complessivo e sul centrodestra. Penso che tutte le critiche, anche quelle rivolte da parte mia a un certo tipo di federalismo che faceva perdere i controlli dei provvedimenti degli enti locali, forse quelle scelta di disarticolare i controlli, i poteri locali in questi anni non è stata felice, ma ugualmente ci sia una necessità di andare a vedere le forme in cui vengono finanziati i partiti, il modo in cui le istituzioni vivono. È necessario guardare con attenzione tutto questo. Nel centrodestra dobbiamo guardarci in faccia, aprire un dibattito serio, non dilatorio».
Fonte: Leggo Online | vai alla pagina » Segnala errori / abusi