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Per crescere cedere quote di sovranità all'Europa
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(13 ottobre 2012) - fonte: www.ilmessaggero.it - inserita il 13 ottobre 2012 da 31
«Per tornare a crescere è indispensabile ma non sufficiente l'impegno tenace dei paesi maggiormente in crisi».
«Le innovazioni comportano ulteriori trasferimenti di poteri decisionali e di quote di sovranità»; in questo senso si pone la questione «dell'integrazione politica della Ue».Lo ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un videomessaggio realizzato per il Convegno a Napoli della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro.
Il testo integrale del videomessaggio
«La Federazione nazionale dei cavalieri del lavoro ha scelto di porre al centro del proprio Convegno nazionale 2012, organizzato a Napoli dal Gruppo del Mezzogiorno, la questione della crescita economica e della competitività dell'Italia e dell'Europa. Il Convegno intende affrontare questi temi in una prospettiva ampia, partendo dal riconoscimento del carattere profondo della crisi in atto che rende indispensabile la realizzazione di nuovi equilibri nella divisione internazionale del lavoro e nel rapporto tra finanza ed economia reale. Per l'Italia, come per tutta l'Europa, è necessario un grande sforzo di modernizzazione dell'economia e di miglioramento dell'efficienza delle istituzioni per partecipare in posizione non subalterna alla costruzione dei nuovi assetti, la cui premessa è stata già posta dall'emergere di nuove grandi realtà economiche su scala mondiale e dal decisivo accrescersi del loro peso».
«Credo che la prospettiva adottata dal Convegno corrisponda alla gravità ed alla natura dei problemi che dobbiamo affrontare. Il centro della crisi finanziaria, insorta negli Stati Uniti, si è quindi spostato in Europa dove, partendo dai paesi dell'eurozona con più gravi problemi di finanza pubblica, determina effetti destabilizzanti su tutta l'area. È ormai largamente riconosciuto che per superare la crisi è necessario combinare risanamento delle finanze pubbliche e ripresa della crescita; si tratta, tuttavia, di un percorso di grande difficoltà che richiede l'impegno determinato e coerente di tutti gli attori coinvolti.
L'Italia, come altri paesi europei, deve perseverare nell'azione riformatrice tesa a superare i problemi strutturali che intralciano la competitività della sua economia, e insieme portare avanti il processo di miglioramento strutturale dei conti pubblici e quindi di decisiva riduzione del debito. È necessario un intervento incisivo delle istituzioni dell'Unione europea per evitare che questi sforzi vengano resi inefficaci dagli effetti del non ordinato funzionamento dei mercati finanziari, che determina livelli ingiustificatamente elevati del costo di finanziamento dei più pesanti debiti sovrani. Nel medesimo tempo l'Europa può potenziare gli effetti delle politiche nazionali sostenendo gli investimenti in settori strategici. L'iniziativa europea contribuirebbe cos a controbilanciare gli effetti recessivi di breve periodo delle politiche di risanamento rendendole più sostenibili anche sul piano sociale.
Infine, il sostegno a qualificati progetti di investimento rafforzerebbe la prospettiva di una ripresa stabile del processo di crescita favorendo un più largo impiego delle risorse disponibili e la creazione di maggiori opportunità di lavoro, a vantaggio, in particolare, delle generazioni più giovani, anche e soprattutto nel Mezzogiorno (penso, naturalmente, alla cos critica situazione di Napoli). In sostanza, le vicende più recenti mostrano che per tornare a crescere è indispensabile ma non sufficiente l'impegno tenace dei paesi maggiormente in crisi.
Occorre anche che l'Europa, nel suo insieme, partendo dal dato irrinunciabile della moneta comune, continui ad andare avanti, con determinazione e realismo, sulla strada dell'approfondimento dell'unione economica e monetaria sia nel campo della finanza e delle banche, sia in quello delle politiche economiche e di bilancio. Le innovazioni richieste comportano ulteriori trasferimenti di poteri decisionali e di quote di sovranità; in questo senso si pone ormai la questione degli avanzamenti necessari nel processo d'integrazione anche sul piano politico-istituzionale. Sono certo che il vostro Convegno, ben progettato e caratterizzato dall'alto livello degli interventi, contribuirà ad elevare la consapevolezza di questi temi fondamentali e offrirà importanti approfondimenti e spunti propositivi».
Fonte: www.ilmessaggero.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi