-
» «L’Italia dei Valori è morta con Report. Ora risorgiamo» - INTERVISTA
Antonio DI PIETRO in data 01 novembre 2012
-
» Sellero, Ciclopedonale: Non c'è limite alla faccia tosta del Sindaco Bressanelli. su Etnicarchia
Severino DAMIOLINI in data 30 ottobre 2012
-
» Un comitato di giovani gardonesi per Matteo Renzi
Roberto BONDIO in data 29 ottobre 2012
-
» Se oggi la Lombardia vede sciogliere il Consiglio Regionale, le responsabilità non sono tutte uguali
Franco MIRABELLI in data 26 ottobre 2012
-
» Distretto dell'economia sostenibile, proposte di governance
Franco MIRABELLI in data 26 ottobre 2012
-
» Chi ha governato questa Regione ha molte più responsabilità e deve rispondere ai cittadini lombardi
Franco MIRABELLI in data 26 ottobre 2012
-
» Regione Lombardia: Dimissioni entro oggi
Franco MIRABELLI in data 26 ottobre 2012
-
» Ci dica la Lega se oggi intende consentire l’approvazione di una riforma della legge elettorale regionale
Franco MIRABELLI in data 26 ottobre 2012
-
» Legge elettorale regionale: Lega decida se assumersi la responsabilità di impedire l'abolizione del listino
Franco MIRABELLI in data 25 ottobre 2012
-
» Vitalizi e Regione Lombardia
Franco MIRABELLI in data 23 ottobre 2012
-
» La Lega vuole tenere Formigoni in carica altri sei mesi
Franco MIRABELLI in data 19 ottobre 2012
-
» PD: NEGRI AI RENZIANI, SI E' SUPERATO IL SEGNO
Magda NEGRI in data 17 ottobre 2012
-
» Verso l’approvazione della legge elettorale. Poi dimissioni ed elezioni
Franco MIRABELLI in data 17 ottobre 2012
-
» "Legge elettorale o no, in Lombardia è finita. Sempre che il Pdl..." - INTERVISTA AD AFFARITALIANI.IT
Franco MIRABELLI in data 16 ottobre 2012
-
» "Formigoni torna in campo? In un campo di concentramento"
Francesco BARBATO in data 16 ottobre 2012
-
» «Archiviare Monti premier. Rottamare l’ingiustizia sociale» - INTERVISTA
Nichi VENDOLA in data 15 ottobre 2012
-
» Legge elettorale regionale: per Formigoni cos'è cambiato da 15 giorni fa ad oggi?
Franco MIRABELLI in data 15 ottobre 2012
-
» Regione Lombardia. «Si va al voto».
Roberto FORMIGONI in data 14 ottobre 2012
-
» Scandalo Regione Lombardia: «Qui ci vuole una grande ribellione civica» - INTERVISTA
Giuliano Pisapia in data 13 ottobre 2012
-
» Il governo non riesce a distinguere tra sprechi e tagli.
Pier Paolo BARETTA in data 12 ottobre 2012
-
» Expo 2015 coinvolga il Parlamento Europeo
Patrizia TOIA in data 12 ottobre 2012
-
» «Corro per la regione Lazio. E adesso rottamo io» - INTERVISTA
Nicola ZINGARETTI in data 12 ottobre 2012
-
» Il Pd e la sfida delle primarie
Roberto BONDIO in data 11 ottobre 2012
-
» Quando le dimissioni di Formigoni? - Intervista - Mensile ZonaNove
Franco MIRABELLI in data 10 ottobre 2012
-
» L’INTERVENTO
Giuseppe BORTOLUSSI in data 02 ottobre 2012
-
» Eliporto a Palazzo Lombardia: l'arroganza della Regione
Franco MIRABELLI in data 02 ottobre 2012
-
» I sindaci della Provincia voteranno per Bersani
Franco MIRABELLI in data 01 ottobre 2012
-
» In Comune a Milano presenze record per il centrosinistra, i leghisti i più assenti
Marco CAPPATO in data 29 settembre 2012
-
» Lettera aperta. Le mie proposte per l'Italia.
Laura PUPPATO in data 28 settembre 2012
-
» Pdl e Lega bloccano la discussione sulla legge elettorale
Franco MIRABELLI in data 27 settembre 2012
-
» Formigoni. In Italia non c’è nessun presidente di Regione nella sua situazione
Franco MIRABELLI in data 26 settembre 2012
-
» Vito Riggio all'Autorità dei trasporti? - Interrogazione
Elio LANNUTTI in data 25 settembre 2012
-
» Scandaloso che Formigoni non senta il bisogno di fare come Polverini, e che offenda opposizione
Franco MIRABELLI in data 25 settembre 2012
-
» «Sfilo in passerrella per sostenere l'economia. La prima passerrella rimane sempre la politica» | Videointervista
Nicole MINETTI in data 23 settembre 2012
Dichiarazione di Giuliano Pisapia
Scandalo Regione Lombardia: «Qui ci vuole una grande ribellione civica» - INTERVISTA
-
(13 ottobre 2012) - fonte: la Repubblica | Roberto Rho - inserita il 13 ottobre 2012 da 31
Il sindaco di Milano, interviene sul crescendo di inchieste giudiziarie, condanne, corruzione e malaffare, fino alla scoperta dell'infiltrazione della 'ndrangheta al Pirellone, sede della Regione Lombardia.Il suo intervento è inusuale, considerata la cortesia che segna un tratto distintivo delle sue dichiarazioni pubbliche, ma la Milano dell'economia, delle professioni, della cultura e della creatività, della politica locale travolta dagli scandali (il centrodestra) o impacciata nel reagire (il centrosinistra), ha bisogno di una scossa.
«Ho sempre pensato che non tocca al sindaco chiedere un passo indietro al presidente della Regione, ma ormai si è superato il limite, a questo punto non si può andare avanti».
Attento, sindaco, Formigoni le ha già mandato a dire che lei non siede in Consiglio regionale e non è titolato a interferire.
«È vero, non sono consigliere regionale ma sono cittadino lombardo. E vorrei ricordare a Formigoni le decine di volte in cui, da presidente della Regione, è intervenuto pubblicamente per chiosare fatti o atti di governo che riguardano Milano. Dunque, credo di avere diritto di dire come la penso».
Cosa la turba, da cittadino lombardo?
«Quando ci sono, come pare evidente, elementi concreti per individuare un collegamento tra un rappresentante delle istituzioni e la ndrangheta, quando di fronte a fatti come questo la maggioranza di governo della Regione non trova di meglio che mettere insieme un compromesso squallido e vergognoso, allora si deve dire con chiarezza che l'unica cosa da fare, ciò che il senso di responsabilità e il rispetto delle istituzioni impongono è dimettersi e restituire ai cittadini la possibilità di scegliere».
Ma prima dell'arresto dell'assessore Zambetti accusato di aver comprato i voti dai clan, ci sono stati altri 13 tra consiglieri regionali, assessori ed ex assessori delle giunte Formigoni indagati, arrestati o processati. E c'è un presidente della Regione che, come ormai acclarato, ha mentito ai cittadini sulle sue vacanze pagate dal faccendiere Daccò.
«Tutti episodi gravissimi, a cominciare dal comportamento di Formigoni: ha detto che avrebbe dato risposte e non le ha mai date, ha detto che sarebbe andato dai magistrati a chiarire e non ci va, ha dato versioni contraddittorie. Ed è grave che così tanti dei suoi collaboratori, uomini che ha scelto e voluto nella sua squadra, siano sotto accusa per corruzione, concussione, bancarotta. Ma queste sono vicende giudiziarie. Oggi c'è qualcosa di più: l'idea che la criminalità organizzata sia in grado di penetrare fino al cuore dell'amministrazione pubblica è un colpo mortale alla credibilità delle istituzioni e causa una perdita di fiducia forse irreversibile da parte dei cittadini. Se si va avanti così, gli elettori non ci saranno più... Crescerà enormemente l'astensione, i voti andranno all'antipolitica o, peggio, a chi pensa di usare la politica per i propri scopi personali. L'abbiamo già visto».
Eppure, di fronte alla gravità di questi fatti, la reazione di Milano, in particolare di quella che un tempo si chiamava la "buona borghesia", non è parsa così forte e sdegnata come ci si sarebbe potuti aspettare.
«Forse sono mancate alcune voci altisonanti, o forse i toni non sono stati abbastanza decisi. C'è purtroppo una grande assuefazione a queste situazioni di illegalità, figlie di un potere morente e della cultura berlusconiana da cui cominciamo a uscire. E c'è molta sfiducia nella possibilità di cambiamento. Ma io vedo anche tantissimi milanesi che si impegnano gratuitamente per una politica onesta».
Come si combattono la corruzione dilagante e la collusione con le congreghe mafiose?
«Lavorando dal basso, ricostruendo una cultura della legalità, immettendo nell'amministrazione pubblica, nelle squadre di governo e nella macchina della burocrazia gli anticorpi ai virus che infettano la vita pubblica».
Sì, ma a Milano proprio in questi mesi si assegnano i lavori per l'Expo, miliardi di euro. E dalle inchieste sembra di intravvedere un vero e proprio "progetto di rapina" dal parte delle cosche. Si sente di garantire ai milanesi che appalti, grandi e piccole opere non saranno inquinati da interessi illegali?
«Mi sento certamente di assumere l'impegno a lavorare perché ciò non avvenga. E il fatto che già sui primi appalti siano immediatamente emerse alcune anomalie mi fa stare tranquillo: la griglia dei controlli rigidi che abbiamo predisposto funziona».
Come si salva allora questa politica malata?
«La politica si salva solo se è capace di autoimporsi un rinnovamento profondo e se torna a parlare con il territorio. Guardo nella mia metà campo: non basta contrastare i governi di Pdl e Lega, bisogna preparare un'alternativa credibile, attrezzare la mobilitazione, cogliere la volontà di cambiamento. Bisogna confrontarsi non solo tra partiti, ma anche con l'associazionismo, il volontariato, la cittadinanza attiva. Coinvolgere, allargare. Solo così riusciremo a far partire la ribellione civica che avvertiamo necessaria».
Il centrosinistra sembra in ritardo, su questo.
«Sì, lo siamo, in Lombardia come nel Paese. Le primarie non sono cominciate nel modo migliore. Ho già detto che il confronto sui progetti e sulle idee va bene, le polemiche personali tra i candidati no. Oppure chi vince le primarie rischia di perdere le elezioni».
Ha deciso chi voterà tra i candidati in campo?
«Andrò ad ascoltare tutti. Poi deciderò».
E Penati?
«È evidente a tutti, a lui per primo, che il suo caso imbarazza l'intero centrosinistra. Per lui vale tutto ciò che ho detto per Formigoni».
Fonte: la Repubblica | Roberto Rho | vai alla pagina » Segnala errori / abusi