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Dichiarazione di Giuseppe TASSONE

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Cuneo (CN) (Lista di elezione: CUNEO SOLIDALE) 


 

4 Novembre 2012: Intervento in occasione della giornata delle forze armate e dell'unità nazionale

  • (04 novembre 2012) - fonte: sito web personale - inserita il 04 novembre 2012 da 19918

    Celebriamo oggi la giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale, nell’anniversario della fine di una Guerra Mondiale che caratterizzò, per i propri effetti, buona parte del secolo scorso.

    Una giornata che cade in un momento particolarmente triste per nostra città, a pochi giorni appena dall’ennesimo sacrificio di un alpino, proveniente dal 2° Reggimento di stanza nella caserma Vian di San Rocco Castagnaretta, caduto nel corso di una missione di pace cui il nostro Paese è stato chiamato dalla comunità internazionale. La nostra Costituzione dimostra, anche in questo campo, tutta la propria attualità, autorevolezza e indica la corretta strada da percorrere.

    L’articolo 11 merita di essere citato integralmente: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”. Le Forze Armate, cui va il nostro ringraziamento e la nostra gratitudine, vero esercito di popolo non sono mai venute meno a questo patto forte, giurato, per dirla con Calamandrei, fra “uomini liberi che per dignità s’adunarono e non per odio”.

    Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel rendere omaggio alle Forze Armate le ha giustamente definite struttura portante, insieme ad altre, dello Stato democratico.

    I pesanti sacrifici umani e materiali cui sono state chiamate in questi anni, in scenari difficili, per missioni di pace ed anche il forte contributo assicurato nel Paese nei momenti di calamità gravi o di particolari circostanze, dimostrano l’importante ruolo che continuano a svolgere e di questo ne siamo grati.

    La nostra patria sta vivendo un momento di particolare difficoltà: ragioni morali, ancor prima che economiche, richiedono con forza che ognuno di noi, qualsiasi ruolo svolga, si ponga al servizio del Paese cooperando perché possa risollevarsi, uscire dalla crisi e riprendere a pieno lo svolgimento di un insostituibile ruolo nella comunità internazionale.

    Nessuno può chiamarsi fuori da questo sforzo ed oggi, celebrando la giornata dell’Unità nazionale, non posso non rivolgermi direttamente ai giovani, a quanti, in questi momenti, più di altri stanno patendo per le difficoltà crescenti a trovare un’occupazione ed anche a riconoscersi in un Paese nel quale valori ritenuti consolidati sembrano venire meno.

    Un impegno che deve contraddistinguere soprattutto quanti, a tutti i livelli, svolgono un ruolo pubblico: anche in questa circostanza è la Carta Costituzionale a venirci incontro indicando chiaramente quale sia la strada da percorrere. L’articolo 54 impegna infatti i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche ad adempierle con disciplina ed onore. Oggi, più che mai, quanto la Costituzione impone deve rappresentare innanzi tutto un impegno morale e corale per quanti si occupano in prima persona delle cosa pubblica. Il rafforzamento del senso dell’Unità Nazionale passa anche dal riconoscimento delle peculiarità che i comuni rappresentano, della loro capacità di costituire una Nazione pur nelle differenziazioni che costituiscono un valore aggiunto in grado di aiutarci ad uscire dalla crisi e di offrire importanti elementi positivi all’economia ed all’occupazione.

    Cuneo, capitale morale della Resistenza e città di frontiera aperta ad ogni cultura, vive con particolare intensità questa giornata dell’Unità Nazionale, noi ci troviamo in questo parco, davanti al Monumento che ricorda una delle pagine più fulgide della nostra storia nazionale ed il sacrificio di tante persone, soprattutto giovani. Credo sia giusto leggere le parole scritte da uno di loro, da un ufficiale dell’esercito italiano, incarcerato, poco prima di essere “passato per le armi” al Martinetto. Scrive Franco Balbis nel suo testamento spirituale: ” La Divina Provvidenza non ha concesso che io offrissi all'Italia sui campi d'Africa quella vita che ho dedicato alla Patria il giorno in cui vestii per la prima volta il grigioverde.

    Iddio mi permette oggi di dare l'olocausto supremo di tutto me stesso all'Italia nostra ed io ne sono lieto, orgoglioso e felice! Possa il mio sangue servire per ricostruire l'unità italiana e per riportare la nostra Terra ad essere onorata e stimata nel mondo intero”. Parole forti e nobili che provengono da un soldato che sacrificò la propria vita per la libertà e la dignità del proprio Paese.

    Parole e sacrificio che debbono spronare quanti si occupano della cosa pubblica ad agire in modo corale nell’interesse dell’Italia avendo a cuore la sua dignità, il suo futuro e l’interesse delle generazioni che verranno. Questo credo sia il significato vero di questa festa che accomuna le nostre Forze Armate e l’Unità Nazionale.

    Fonte: sito web personale | vai alla pagina

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