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Dichiarazione di Pier Luigi BERSANI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

«Subito italiano chi è nato qui» - INTERVISTA

  • (06 novembre 2012) - fonte: La Stampa | Carlo Bertini - inserita il 06 novembre 2012 da 31

    «No, non sono nel libro di Vespa...quest'anno ho fatto l'anno sabbatico»

    Sarà perché i sondaggi da una decina di giorni lo danno in costante crescita sul suo sfidante numero uno alle primarie, fatto sta che è un Pierluigi Bersani di ottimo umore, se pur fiaccato nel fisico dai malanni di stagione, quello che si presenta nella sede de «La Stampa» per la videochat condotta da Mario Calabresi. Un leader del Pd non intenzionato a cedere spazio allo sbocco di un Monti bis; convinto piuttosto di poter tenere insieme Vendola e Casini; determinato a imprimere un segnale di civiltà al suo futuro governo varando subito una legge per dare la cittadinanza ai figli di immigrati. E disposto a confermare che al congresso Pd non si candiderà più come segretario, ma non a garantire anzitempo a Renzi un posto da ministro. In sostanza Bersani non vuole dar l'impressione che ci sia un patto per il dopo-primarie con Renzi, perché questa è l'ora della battaglia, quella dei patti verrà tra un mese casomai. E consapevole che nel suo elettorato più di sinistra l'insofferenza verso il sindaco di Firenze cresce, il leader Pd non vuole neanche annunciare che lo sosterrà in caso uscisse vincente dai gazebo. Piuttosto cerca di evitare le trappole disseminate sul suo cammino verso Palazzo Chigi, mostrandosi disponibile a trattare sulla nuova legge elettorale.

    Sul Professore

    «Io so che il retropensiero di chi invoca il Monti bis è fare una legge elettorale da cui escano tutti partiti nani, in modo che così la politica non possa dare risposte e venga fuori il Monti bis. Ma chi la pensa così è fuori come un balcone, perché dalla palude verrebbe fuori solo la palude, si andrebbe a votare dopo sei mesi e sarebbe un rischio mortale per il paese». Bersani stoppa così il blitz di Pdl, Lega e Udc per dare il premio di maggioranza solo alla coalizione che superi il 40% dei voti. Il centrosinistra non ce la farebbe e Bersani lancia l'allarme...

    Grillo e Di Pietro

    «Grillo è spessissimo in tv; ma è abbastanza intelligente da riuscire a farcisi mandare dagli altri. E la tv ci casca, lo sta sponsorizzando mentre lui la insulta». Bersani non prende sottogamba la capacità del leader dei 5 Stelle di usare il mezzo televisivo pur senza accettare inviti ai talk show; di riuscire ad esser protagonista senza concedersi al confronto. «Diventa un fenomeno, ma siccome la tv lo fa crescere... Non voglio citare alcuni dei telegiornali, dei talk show che lo stanno "portando", lui ha trovato il modo». Perché avete regalato l'Idv a Grillo?, è una delle domande dei lettori. «Io non ho regalato niente a nessuno, ma dall'arrivo del governo Monti, Di Pietro ha compiuto una scelta di posizioni radicali e attacco al Pd. Significa che era latente una scelta politica, quella di mettersi più vicini a queste posizioni para-Grillo. Ma chi vuole caricarsi di compiti di governo ne accetta le condizioni, chi pensa ad altro stia giù, non possiamo far finta di andar d'accordo quando volano gli insulti».

    Diritti

    Quali sono i primi provvedimenti di un governo da lei presieduto? «Le mie parole di riferimento saranno moralità, lavoro e diritti. Ho in testa una lenzuolata di provvedimenti: riforme istituzionali, legge sui partiti, norme anti-corruzione. E un rilancio dei diritti, perché un figlio di immigrati nato qui e che studia qui è un italiano. Dopo un ciclo scolastico gli deve essere riconosciuto questo status. E una legge del genere è sintomatica di quale Italia vogliamo, se vogliamo guardare con lo specchietto retrovisore o guardare avanti».

    Le primarie

    Si è mai pentito di aver deciso di fare le primarie? «No, è faticoso, ma sono contentissimo, è un giro per l`Italia che fa riprendere contatto con la realtà». Quante persone crede andranno a votare? «Realmente siamo sui 2-3 milioni», risponde Bersani che scherza poi sulla difficoltà di organizzare un duello televisivo. «Scopro che il problema maggiore è trovare la giornata che vada bene, perché tutti sono in giro. Ma il confronto in tv si farà, ne faremo uno solo e con tutti i candidati». Quindi nessun faccia a faccia a due concesso al solo Matteo Renzi.

    II futuro di Renzi

    Se lei vince le primarie e poi le elezioni, è immaginabile che Renzi faccia parte della sua squadra di governo?
    «Le primarie non servono a fare dei bilancini, non dobbiamo aggiustare le cose dal giorno dopo e non sarebbe serio farlo. Detto questo non ho remore a immaginare che chi vota Renzi, e lui stesso nel futuro, possa essere utile al Paese». Se invece vince Renzi, Bersani lo sostiene e continua a fare il segretario del Pd? «Fino al prossimo congresso farò il segretario. E poi non mi ricandiderò». Non una parola se lo sosterrebbe oppure no...

    Imu e patrimoniale

    L'Imu si può rendere più leggera per i redditi più bassi e chi promette di cancellarla racconta solo «favole».
    Bersani ricorda che quando fu introdotta l'Imu lui fece «una proposta ancora fresca: in attesa di tempi migliori si può alleggerirla affiancando un'imposta personale sui grandi patrimoni immobiliari». Ed è vero che magari «si può fare anche qualcosa in più, ma promesse a vuoto non sono capace di farne. Chi promette di abolirla ci fa tornare agli anni che abbiamo alle spalle, alle favole che ci hanno portato al disastro».

    Governabilità

    Il centrosinistra che si candida a governare il paese non sarà più quello dei tempi dell`Unione: sulle garanzie di governabilità della coalizione dei progressisti-moderati, il leader Pd non ha dubbi e prova a tracciare degli esempi concreti di come la sinistra possa un modus vivendi anche con i centristi di Casini: «Se uno legge la nostra Carta d`Intenti, troverà scritto a chiare lettere due cose: in caso di dissenso si vota a maggioranza nelle riunioni congiunte dei gruppi. Secondo, l'area dei progressisti si apre a posizioni moderate e le condizioni le vedremo. Certo, per noi ci sono cose irrinunciabili: voglio fare una legge tipo quella tedesca sulle unioni gay. Casini dice che su questi temi si lascia libertà di coscienza, non mi sembrano dunque posizioni incompatibili. Sul piano dei modelli sociali si possono trovare anche maggiori punti d'intesa». Bersani ricorda che invece nel 2006 c`erano 12 partiti, «da Mastella a Rifondazione, che facevano parte dell'Unione. E non c'era il Pd, che oggi è il primo partito del paese, dunque è un panorama molto più semplificato».

    Fonte: La Stampa | Carlo Bertini | vai alla pagina

    Argomenti: gay, legge elettorale, immigrati, centrosinistra, elezioni politiche, diritti, cittadinanza, Grillo Beppe, coalizione, primarie, sindaco di Firenze, IMU, governo Monti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 14 dicembre 2012 da 15841
    Bravo pier

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