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Dichiarazione di Maurizio SAIA

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: CN) 


 

DDL LEGGE ELETTORALE

  • (22 novembre 2012) - fonte: www.senato.it - inserita il 24 novembre 2012 da 18670
    Signor Presidente, dei molti emendamenti che aveva presentato il mio Gruppo e che facevano tutti riferimento ai disegni di legge che lo stesso Gruppo aveva presentato per proporre l'istituzione dell'Assemblea e del Senato costituente è rimasto solo l'emendamento 4.250, che rapidamente illustro e che, secondo me, è un cardine fondamentale per mantenere quanto meno - uso un termine improprio - una parvenza di decenza al lavoro che stiamo svolgendo. Rispondendo anche a chi si interrogava al riguardo, impegnando l'Aula in una sorta di ostruzionismo personale (se si pensa che questo provvedimento non conti, basta dirlo una volta e poi consentire una rapida votazione), vorrei far notare che negli ultimi dieci anni abbiamo tentato di approvare riforme in ogni modo, anche indicendo un referendum che non ha raggiunto il sufficiente quorum e che, dunque, non ha sortito alcun effetto. L'ho ricordato anche ieri sera, in un'Aula deserta, alle ore 21,30 circa. Anche riguardo al passaggio ad uno Stato federale abbiamo tentato di approvare una riforma rispetto alla quale ancora oggi non sono stati emanati decreti attuativi. Questo, perché abbiamo sempre proceduto attraverso tentativi singoli e specifici: una volta per ridurre il numero dei parlamentari, un'altra per approvare la legge elettorale, e così via. Quello di oggi rappresenta il tentativo di volare alto. Certo, siamo tutti consapevoli che di qui a un mese non riusciremo a fare nulla, ma questa, a parere mio e del mio Gruppo, è l'indicazione maestra per poter immaginare che seriamente si possa rivedere l'assetto costituzionale di questo Paese ammodernandolo. In Commissione affari costituzionali alcuni colleghi hanno addirittura detto che sarebbe bastato istituire una Commissione, o addirittura che non occorreva farlo perché in ogni caso c'è la 1a Commissione. Non abbiamo capito di cosa stiamo parlando. L'Assemblea è già stata declassata a Commissione. Se non fissiamo le incompatibilità, chi siederà in questa Commissione? Chi è al Governo? Chi è parlamentare, a tempo perso nello spazio tra due o tre Commissioni e le Bicamerali, che in cinque minuti dice qualcosa per poi uscire dall'Aula e rilasciare dichiarazioni? Se vogliamo fare una cosa seria e pensiamo che di questa Commissione costituente possano far parte personaggi con profilo costituzionale, esperti, certamente rappresentanti della politica che in quanto eletti con il sistema proporzionale sono rappresentativi del Paese tutto, almeno questa incompatibilità deve rimanere. Se invece pensiamo che debbano essere le stesse persone che propongono la riforma a votarla, facciamo affondare questo tentativo. Allora dovrei per assurdo, per motivi ovviamente opposti e con spirito e animo completamente contrari, schierarmi con chi dice che stiamo facendo una cosa che non va e che non sta in piedi. A parere mio è fondamentale che venga approvato l'emendamento 4.250 per poter dare un senso a quello che stiamo facendo.
    Fonte: www.senato.it | vai alla pagina
    Argomenti: legge elettorale, /argomento/3242, Maurizio Saia, Coesione Nazionale: GS SI PID IB FI | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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