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Dichiarazione di Franco MIRABELLI
Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD)
Lombardia verso le primarie civiche
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(08 dicembre 2012) - fonte: paneacqua.info - inserita il 09 dicembre 2012 da 15492
“Le primarie del 15 dicembre sono un passaggio importante per costruire il cambiamento in Lombardia dopo 17 anni di Formigoni e dopo che quest’ultima legislatura è stata interrotta in seguito ad una serie di scandali che hanno umiliato l’istituzione e i cittadini lombardi. Il 15 dicembre si voterà negli stessi luoghi in cui si è votato per le primarie nazionali e ci si potrà presentare direttamente ai seggi senza registrazioni preventive. La differenza rispetto alle precedenti primarie sta nel fatto che queste sono promosse da un comitato civico che tiene insieme i partiti del centrosinistra e tutte le forze della società lombarda che vogliono costruire una Lombardia migliore, più trasparente, più giusta, più attenta ai bisogni dei cittadini. Insomma partiti e realtà civiche insieme, con pari dignità per cambiare anche la politica. Mi auguro che in tanti raccolgano l’appello ad andare a votare anche perché è il modo per dare più forza e legittimazione al candidato che vincerà nella sfida col centrodestra e la Lega. I candidati a queste primarie sono tre: la ginecologa Alessandra Kustermann, primario alla clinica Mangiagalli, animatrice del centro antiviolenza e donna da sempre impegnata a sinistra; Andrea Di Stefano, economista e direttore della rivista Valori e Umberto Ambrosoli, avvocato impegnato da sempre nelle battaglie per la trasparenza e la moralizzazione della vita pubblica e contro la criminalità organizzata. Ambrosoli è il candidato che voterò perché, senza nulla togliere agli altri, può rappresentare meglio l’incontro positivo tra politica e società, tra partecipazione e competenze; quel Patto Civico di cui parlavo e che può farci vincere la battaglia per cambiare in Lombardia”. Lo spiega Franco Mirabelli, consigliere regionale del Pd in Lombardia alla rivista online PaneAcqua.
“La coalizione che si presenterà al voto è più larga di ciò che i partiti di centrosinistra rappresentano, proprio perché vuole raccogliere nel patto civico tante altre energie e volontà presenti nella realtà lombarda. Nella prossima consiliatura, a mio avviso, le priorità da affrontare sono: la riforma dei processi di governo per garantire più trasparenza e più controlli e per restituire ai Comuni la gestione di tante materie che sono state governate centralmente e da pochi in questi anni; il lavoro finalizzando ogni investimento allo sviluppo, all’attrazione di nuove imprese, a premiare la ricerca e l’innovazione, a creare nuovo lavoro; la casa, dove occorre ripensare sia le politiche abitative per favorire le risposte alle domande di casa a costi accessibili, sia il sistema dell’edilizia residenziale pubblica, mettendo mano all’organizzazione delle Aler e cambiando la legge regionale 27 sui canoni che ha creato difficoltà a tante famiglie senza risolvere i problemi di degrado e di sicurezza che esistono in quei quartieri. In materia di sanità - premesso che la spesa sanitaria assorbe quasi il 60% del bilancio della Regione Lombardia - dalla mia esperienza di Presidente della Commissione di inchiesta sul San Raffaele, comincerei dall’impedire che i privati abbiano accesso ai finanziamenti che la Regione riserva alle aziende ospedaliere per aiutarle a pareggiare i bilanci. Questo, innanzitutto, perché non si capisce il motivo per cui la Regione debba occuparsi di ciò anche per il privato. Inoltre perché, per accaparrarsi quei finanziamenti, si sono attivati meccanismi che hanno prodotto gli illeciti su cui sta indagando la magistratura. Infine perché le centinaia di milioni che si risparmierebbero così potrebbero servire ad abbassare i ticket o ad alzare la fascia di esenzione” – prosegue Mirabelli.
“Per quanto riguarda la riforma della legge elettorale regionale approvata poco prima dello scioglimento del Consiglio, personalmente, credo che non si potesse fare di più. – conclude il consigliere Pd - Non si è trattato di una riforma elettorale complessiva ma di una serie di aggiustamenti, alcuni necessari, altri importanti. In particolare, va evidenziato il fatto che si è abolito il listino che consentiva al Presidente eletto di scegliere i consiglieri eletti con il premio di maggioranza senza che dovessero raccogliere le preferenze. Oggi, con la riforma approvata, tutti gli ottanta consiglieri (non potranno mai essere in numero superiore, secondo quanto stabilisce la nuova legge) saranno scelti dai cittadini con le preferenze, lasciando intatto il premio di maggioranza per chi vince. L’altra novità di cui sono orgoglioso è di aver introdotto l’obbligo dell’alternanza di genere nelle liste per consentire che vi sia pari visibilità tra i candidati dei due generi. Avremmo voluto introdurre la doppia preferenza per consentire ad ogni elettore di poter votare una donna e un uomo nella stessa scheda, ma il centrodestra, soprattutto la Lega, si è opposto”.
Fonte: paneacqua.info | vai alla pagina » Segnala errori / abusi