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Non c'è giustizia senza welfare
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(01 febbraio 2013) - fonte: www.deliamurer.it - inserita il 01 febbraio 2013 da 31
Non c'è Italia giusta senza un welfare che rimetta al centro servizi e dignità.
La prossima legislatura dovrà essere quella di una nuova sfida sul terreno dell'equità e della solidarietà. Veniamo da un periodo molto difficile per il sociale. Nei tre anni e mezzo di Governo Berlusconi i Fondi destinati al welfare sono stati letteralmente svuotati. Le risorse che prima erano collocate stabilmente sui capitoli del sostegno alle categorie svantaggiate sono state tagliate in modo radicale.Il Fondo nazionale per le politiche sociali, un po’ il padre di tutti i fondi per il sociale, nato tre anni prima della legge 328 e oggi crocevia dei finanziamenti del sistema integrato dei servizi sociali, è stato falcidiato.
Nel 2008, con l’ultimo governo Prodi, era di 929 milioni di euro. Nei tre anni di Berlusconi sono stati tagliati circa 700 milioni di euro. Si tratta di soldi che vanno dallo Stato alle Regioni, e dalle regioni ai Comuni. Sono soldi con cui si finanziano attività sociali come assistenza domiciliare ad anziani e disabili, asili nido, sostegni economici e azioni per famiglie, malati mentali, disabili, anziani, migranti, e tutte le categorie del disagio. E che dire del Fondo per la famiglia, che è stato tagliato per circa 300 milioni di euro? Stessa sorte per il Fondo per la non autosufficienza, e per i finanziamenti delle politiche giovanili, dei servizi destinati all’infanzia e agli asili nido. Questi tagli si sono accompagnati a decurtazioni ulteriori ai danni degli enti locali, che così hanno dovuto, a loro volta, tagliare servizi, e quasi sempre quelli del sociale. Ne hanno risentito gli appalti dell'assistenza domiciliare, in particolare quelli delle cooperative sociali, che non solo erogano servizi sociali, ma sono esse stesse avamposto solidale dando occupazione a categorie svantaggiate. Una politica complessivamente sbagliata, che ha penalizzato chi più aveva bisogno.
Il Governo Monti non ha fatto, sul sociale, gli stessi tagli del suo predecessore, anche perchè il settore era stato già deprivato di gran parte delle risorse. Nell'ultima legge di stabilità, però, con un aumento dell'Iva da 4 all'11 % ha tentato di drenare risorse anche sui servizi socio-assistenziali per disabili e anziani. Il Pd ha bloccato questo tentativo e ha costretto il governo a fare marcia indietro. Nell'insieme, Monti non ha sentito la necessità di riequilibrare, in termini di equità, le politiche pubbliche. Il Pd ha considerato questo un errore e si è battuto, strappando alcuni risultati. Era necessario il rigore, era necessario il risanamento, era necessario recuperare stabilità e credibilità internazionale, per evitare il fallimento, ma era necessario anche dare segnali sul fronte dell'equità, della crescita, del sostegno alle categorie svantaggiate. Per noi questa è una priorità. Lo sarà se dopo le elezioni di fine febbraio Bersani e il centrosinistra dovessero uscire vincenti.
I primi atti di un nuovo governo progressista dovranno essere indirizzati proprio verso la costruzione di un Paese più equo, più giusto, più solidale, più attento alle categoria svantaggiate, a chi ha bisogno di assistenza, a chi chiede servizi, sostegno, nel segno della dignità sociale.
Fonte: www.deliamurer.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi