Ti trovi in Home  » Politici  » Claudio CECCHINI  » Benedetto XVI: una grande lezione anche per chi fa politica

Dichiarazione di Claudio CECCHINI


 

Benedetto XVI: una grande lezione anche per chi fa politica

  • (12 febbraio 2013) - fonte: www.claudiocecchini.com - inserita il 14 febbraio 2013 da 22726
    La decisione di Benedetto XVI di lasciare il pontificato, ha prodotto commenti e osservazioni in tutto il mondo. Un evento che ha sorpreso e lasciato stupiti molti che non se lo aspettavano. Anch’io, da credente, sono rimasto sorpreso e ammirato dalla lucidità e dal coraggio di questo grande Papa. E ne traggo almeno due grandi lezioni, utili, secondo me, anche per chi fa politica. La prima: l’autorità si esercita con spirito di servizio e non di potere per interessi personali. Questo ci dice innanzi tutto, la scelta alta di papa Ratzinger. Se quell’autorità, quindi quel servizio, non può essere espresso al meglio (con vigore e forza) si può anche prendere in considerazione l’ipotesi di farsi da parte. Perché nessuno su questa terra può ritenersi indispensabile. Se lo ha pensato papa Benedetto XVI, può ben pensarlo anche un qualsiasi esponente delle istituzioni di questo nostro mondo civile. Seconda riflessione che nasce dalle parole del papa: “lascio per il bene della Chiesa”, ossia della comunità. L’autorità si esplica per il bene di un popolo fino al punto di cedere, se non si riesce più fare al meglio gli interessi di quel popolo. Non si gestisce il potere in nome proprio, ma di una comunità raccolta che riconosce quel leader. E ad essa bisogna rispondere, prima di tutto, su tutto. Quante volte, diciamo la verità, noi che facciamo politica ci dimentichiamo di questo elementare principio? La decisione del papa ce lo richiama con tutta forza. Sarebbe bene scriverselo a caratteri cubitali alle porte dei nostri uffici. Ecco: quel “non ho più la forza”, di papa Ratzinger non è solo un grande segno per i fedeli cattolici, quel riconoscersi debole e non al meglio, e quindi desideroso di fare un passo, non indietro, ma diverso, in un’anzianità fatta di raccoglimento, studio e preghiera, che può dare una persona di grande valore come la sua. Ora tante cose potrebbero cambiare nella Chiesa. Molto se ne parlerà nei prossimi giorni. Una, forse non tra le più rilevanti ma in cui personalmente credo molto, è lo spirito con cui si trattano le persone che – appunto – riconoscono di “non farcela più”. La stanchezza, gli imprevisti, gli infortuni della vita, anche le cattiverie di alcuni, incidono spesso sulle nostre giornate e sulle condizioni del nostro esistenza. Bisogna che tutta la Chiesa riprenda ad essere maestra di umanità e di accoglienza, come è stata negli anni che ha prodotto santità a tutti note. Quell’irrigidirsi in una precettistica che (seppure coerente ai principi) è apparsa in molti casi solo durezza e severità, non ha fatto il bene del messaggio finale. Che è pur sempre quello dell’annuncio di un Dio misericordioso, che riconosce nelle fragilità umane, non il punto di arrivo, ma il punto di partenza, per un percorso che arrivi alla faticosa conquista del valore pieno della dignità umana.
    Fonte: www.claudiocecchini.com | vai alla pagina
    Argomenti: /argomento/3242, dimissioni papa, benedetto xvi | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato