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Dichiarazione di Claudio CECCHINI


 

Cecchini: “L’elettroshock è pratica inaccettabile. Il disagio mentale si cura con altri sistemi”

  • (14 febbraio 2013) - fonte: www.claudiocecchini.com - inserita il 14 febbraio 2013 da 22726
    “E’ inconcepibile che nel Lazio (e in tutto il Paese) ci siano strutture pubbliche e private dove viene ancora praticato, come ‘terapia’ sostitutiva agli psicofarmaci, l’elettroshock, rinominato per addolcire la pillola, col termine meno riconoscibile ‘Terapia Elettro Convulsivante’, ovvero Tec. Puro medioevo, che vogliamo combattere con una nuova legge di riforma dei servizi psichiatrici”. Lo ha detto Claudio Cecchini, candidato alle regionali del Lazio nella Lista Civica per Zingaretti, già assessore provinciale alle politiche Sociali e della Famiglia, durante un intervento al Museo della Mente del Santa Maria della Pietà di Roma. “Una pratica medievale – ha continuato Cecchini – ancora largamente usata in 91 strutture italiane, denunciata in Senato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, presieduta da Ignazio Marino, che ne contesta l’uso come terapia primaria e non come ‘extrema ratio’. Siamo in presenza di un abuso che non ha alcuna validità scientifica poiché la medicina dispone di altri metodi per curare e alleviare il disagio mentale. Il dramma testimoniato da un’importante struttura come questa del Museo della mente – densa di storia e di dolori – ne è la prova”. “Vogliamo mantenere alta la qualità dei servizi sanitari nella nostra regione – ha detto Cecchini – perché nel Lazio abbiamo bravi medici, che sono un fiore all’occhiello delle nostre strutture sanitarie. Ritengo prioritari i problemi della salute mentale che continuo a seguire da vicino avvalendomi di collaborazioni importanti come quella della Fondazione Basaglia. Poiché crediamo che la legge 180/78 vada migliorata e integrata, con una nuova legge di riforma, che chiedono da tempo gli operatori. Il tutto – conclude Cecchini – all’interno di una riforma complessiva del Welfare regionale e con l’integrazione del sistema socio-sanitario, per rispondere meglio alle questioni complesse poste da questo enorme problema”.
    Fonte: www.claudiocecchini.com | vai alla pagina
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