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qual'è l'alternativa?
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(27 aprile 2013) - fonte: ciwati - inserita il 29 aprile 2013 da 13715
Sì, Civati, ma qual è l’alternativa? Questa è la domanda che mi viene più rivolta in queste ore. Se i ‘giovani’ del Pd, invece di dividersi come al solito, chi facendo precipitare la discussione a pochi minuti dal voto, chi rivendicando una posizione di corrente, chi schierandosi per l’ennesima volta dietro al capo (che nel frattempo era cambiato), avessero chiesto di riunirsi per discutere di quello che era accaduto per colpa dei soliti strateghi e avessero fatto una proposta tutti insieme, non ci saremmo trovati a votare il Presidente uscente su nostra insistente richiesta, come se non ci fossero alternative (perché questa storia delle «alternative che non ci sono» è iniziata quella sera). Avremmo, per esempio, individuato un percorso più rigoroso e sensato: un governo di pochi mesi, rivolto a tutte le forze politiche e non dichiaratamente al Pdl, con pochissime priorità, una legge elettorale da presentare contestualmente alla presentazione del governo stesso (a meno che non vogliamo credere che quelli che non l’hanno fatta l’anno scorso e l’anno prima e quello prima ancora, la facciano in tre settimane), un premier al di sopra delle parti, ministri che non avessero già fatto i ministri, e un gruppo dirigente del Pd veramente dimissionario. Perché si sono dimessi tutti (tranne il premier incaricato), ma non mi pare che sia cambiato alcunché, nelle dinamiche del Pd. Anzi. E stiamo parlando di un governo di legislatura, con ministri (già ministri) politici, condiviso nel programma con Berlusconi, che sembra quello più ‘tonico’, tra l’altro. Le alternative nella vita ci sono: se però si escludono una dopo l’altra e volutamente, poi non ce ne sono più.
Fonte: ciwati | vai alla pagina » Segnala errori / abusi