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Dichiarazione di Beatrice DRAGHETTI

Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia Bologna (Partito: Cen-sin)  - Consigliere Provincia Bologna (Lista di elezione: Cen-sin) 


 

Commemorazione a un anno dal terremoto del 20 maggio 2012

  • (20 maggio 2013) - fonte: Sito personale Beratrice Draghetti - inserita il 03 giugno 2013 da 21
    Esattamente un anno fa, il 20 maggio 2012, una violenta scossa di terremoto alle 4,03 della notte colpì una vasta area della pianura padana, provocando i danni più gravi nelle province di Modena, Rovigo, Ferrara e Bologna: un elenco al quale si sarebbero aggiunte, con le scosse dei giorni successivi, anche le province di Reggio Emilia e Mantova.

    In quel 20 maggio, dopo la scossa delle 4,03 di 5,9 gradi della scala Richter, se ne registrarono altre di magnitudo elevata, di cui due superiore a 5 e 12 superiori a 4.
    Pochi giorni più in là, il 29 maggio, quando già le nostre comunità si stavano adoperando per rialzarsi rapidamente, una ulteriore serie di scosse di elevatissima magnitudo andò a colpire un territorio già segnato, amplificando enormemente i danni e portando un carico di distruzione senza precedenti. Col terremoto sono morte 28 persone, mentre 300 sono stati complessivamente i feriti. A livello regionale l'area interessata, il cosiddetto cratere, ha annoverato 33 Comuni, di cui 5 nella provincia di Bologna. Sono stati colpiti 767 mila residenti e 344 mila abitazioni. Di questi, 170 mila residenti in provincia di Bologna e 77 mila abitazioni.
    In questo terremoto, per la prima volta in Italia è stata colpita una zona non solo densamente popolata ma anche con un elevatissimo grado di industrializzazione, un'agricoltura fiorente e un alto tasso di occupazione.

    Nell'area del cratere si produceva il 2% del PIL nazionale.

    Se questo era un elemento di oggettiva differenza rispetto ad altri terremoti che in precedenza avevano interessato il nostro paese, il contesto normativo era davvero completamente diverso.
    Soltanto pochi prima, infatti, era stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto di riforma della Protezione Civile nazionale, il 59 del 15 maggio 2012. Non più grandi eventi o “Protezione Civile Spa”, ma focalizzazione dell'intervento sulla stretta urgenza e limitazione della titolarità delle operazioni ad un periodo di appena 60 giorni dopo l'evento calamitoso.
    Strumenti amministrativi straordinari ridotti al minimo, procedimenti ricondotti il più ed il prima possibile all'ordinarietà. In questo senso, il terremoto dell'Emilia è stato un evento straordinario che Regione, Province e Comuni si sono trovati obbligati ad affrontare con la rigidità delle regole di amministrazione ordinaria. Non v'è dubbio che solo un sistema territoriale forte e coeso, come quello emiliano, poteva reggere l'urto di una simile “sperimentazione sul campo”. E' grazie alla corresponsabilizzazione dei nostri enti locali – sostenuti da un generoso volontariato, ben formato e ben organizzato e totalmente dedito - che si è evitata una deriva, come quella dell'Aquila, dove Comuni e Provincia nell'emergenza sono stati espropriati dei loro poteri, e dove alla spettacolarizzazione dei primi tempi ha fatto seguito un oblio che non corrisponde alla soluzione di alcunchè.
    Di questa forte coesione sociale e amministrativa ci dà merito, anche nelle interviste di questi giorni, il Prefetto Gabrielli, al quale il Comune di Crevalcore attribuirà, nella seduta straordinaria di sabato prossimo, la cittadinanza onoraria e a cui parteciperò. E' un segno di gratitudine e di stima di quella comunità, cui la Provincia convintamente si associa. Nella giornata di ieri si sono celebrate, proprio a Crevalcore, il nostro Comune più colpito, due significative inaugurazioni. Al mattino, la nuova Chiesa parrocchiale; al pomeriggio, l'Auditorium finanziato interamente con i contributi dei lavoratori che hanno devoluto qualche ora del loro tempo lavorato aderendo all'iniziativa lanciata dai sindacati CGIL-CISL-UIL. Sono segni di una comunità che riparte, che ritrova i suoi luoghi di incontro, di aggregazione, di fede, di cultura, di socialità. Già a settembre avevamo celebrato l'apertura dell'anno scolastico proprio a Crevalcore, nei moduli temporanei dalla forma di containers che hanno assicurato anche a quei ragazzi il regolare svolgimento dell'anno scolastico.

    Certo siamo consapevoli che molto c'è ancora da fare, che i centri storici devono tornare pienamente aperti e vivi, che tutti gli edifici di pregio devono essere ricostruiti, che scuole vere e proprie devono tornare ad ospitare gli studenti, che tanto dev'essere fatto e risarcito sul versante abitativo e produttivo.... Insomma, le cose da fare sono ancora davvero troppe perchè chiunque possa indulgere all'autocompiacimento. Crediamo però che a un anno di distanza dal sisma, la prova resa da Comuni e Province, dal sistema di Protezione Civile regionale, dalla struttura attivata dal Commissario Errani, possa essere oggetto di riconoscimento. Ora è finita l'emergenza degli sfollati, dei feriti, delle macerie, delle opere provvisionali, mentre rimane aperta quella della ricostruzione e della ripartenza produttiva. A questa le nostre istituzioni continueranno a lavorare, a questa anche la nostra Provincia vorrà continuare a dare il proprio contributo.

    Fonte: Sito personale Beratrice Draghetti | vai alla pagina
    Argomenti: ricostruzione, terremoto Emilia 2012, post terremoto | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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