Ti trovi in Home  » Politici  » Beatrice DRAGHETTI  » PSM, terzo Forum per la sottoscrizione del Patto Metropolitano.

Dichiarazione di Beatrice DRAGHETTI

Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia Bologna (Partito: Cen-sin)  - Consigliere Provincia Bologna (Lista di elezione: Cen-sin) 


 

PSM, terzo Forum per la sottoscrizione del Patto Metropolitano.

  • (09 luglio 2013) - fonte: Sito personale Beratrice Draghetti - inserita il 28 luglio 2013 da 21

    Benvenuti a tutti e grazie per questa fedeltà di presenza e di partecipazione. Terzo e ultimo Forum e sottoscrizione del Patto del PSM. Un percorso assolutamente nuovo per Bologna, arrivato in porto.
    Devo dire che questo mio breve intervento e' in qualche modo influenzato dalle vicende degli ultimi giorni, che hanno visto l'ennesimo, triste, ancorché prevedibile, stop alle riforme istituzionali nel nostro Paese.
    L'ha influenzato, perché mi ha sollecitato a rileggere alcune dimensioni del lavoro fin qui svolto attorno al PSM, che mi sembrano preziose e nient'affatto scontate.

    La prima. Partire da una visione strategica, quale quella che abbiamo presentato al primo Forum e che ha tendenzialmente ispirato l'attività dei 4 gruppi, vuol dire aver deciso di cimentarsi con un PENSIERO LUNGO, che si misura con il traguardo e per arrivare lì prova a mettere in campo programmi, azioni, iniziative coerenti sia con la meta sia anche nelle connessioni. Si è cercato di lavorare attorno a un senso, che solo prospettive lunghe ed efficaci possono dare. A me sembra che se siamo cresciuti nella consapevolezza che prima di parlare e ancor di più di fare, bisogna pensare e mettere in campo progetti fondati e sostenibili, non abbiamo perso tempo.

    La seconda. La lettura e l'approfondimento delle schede progettuali, articolate nei 4 ambiti, ci restituiscono - anche nelle loro relazioni - una capacità di cimentarsi con UN PENSIERO LARGO. Si sono raccolte le sollecitazioni che la visione strategica iniziale aveva consegnato soprattutto nella chiara indicazione dei pilastri ideali: la scelta di ripartire dagli ultimi coniugata all'impegno di consolidare l' attrattività e l'accoglienza dell'area bolognese, nella difesa e nella promozione per tutti dei diritti fondamentali dell'istruzione,della salute e del lavoro, stringendo legami e relazioni forti tra persone, generazioni e territori.
    Lo star bene di ciascuno e di tutti richiede infatti una pluralità complessa di interventi, che hanno bisogno di essere amalgamati, resi possibili e sostenibili. Appassionarsi a pezzi di benessere, a pensieri unici, a fissazioni talebane finisce in genere in scompensi e carenze che hanno un caro prezzo, prima o poi, per le comunità.

    Infine la terza dimensione. Anche senza esibire i numeri della partecipazione, ma considerando e apprezzando complessivamente le modalità di lavoro e ciò che è stato messo in movimento, bisogna dire che si è stati capaci di PENSIERO PROFONDO. Nel senso che è via via emersa con intensità interessante una vitalità, una diffusa responsabilità civica, una creatività generosa, un volontariato competente e solido, che fanno dire che la città e il territorio possono contare su energie e potenzialità collaudate, se solo vengono confermate e accolte veramente nel loro essere parte indispensabile, e non occasionale, per la crescita e il buon cambiamento che auspichiamo.

    Allora, pensiero lungo, pensiero largo, pensiero profondo: abbiamo provato a non sfuggire a queste scommesse. E siamo convinti che queste siano dimensioni che debbono continuare a caratterizzare il nostro cammino di comunità e di territorio. Quindi, sottoscriviamo stasera una meraviglia? Nient'affatto! Era la prima volta che mettevamo mano a un PSM, chissà quanto meglio avremmo potuto fare, ma adesso dobbiamo tenerci stretti questo pezzo di futuro che abbiamo provato a elaborare insieme.
    Mi sono ritrovata nel pensiero che un sociologo ha scritto a proposito di PSM su un quotidiano locale circa un mese fa: "Un ventaglio relativamente ricco di iniziative e interventi che non hanno la pretesa di prendere a sberle la città, ma cercano di accompagnarli nella sua evoluzione. Il piano veicola un'idea di futuro molto bolognese, dove il cambiamento e' innestato nel presente e nel possibile. Potrà deludere i futuristi ad oltranza, ma potrebbe funzionare".

    Quando un prodotto è collettivo, si è riconoscenti reciprocamente, ma vorrei stasera ringraziare in particolare qualcuno: il Presidente Donati, coinvolto in tutta la complessità del percorso, il Comitato tecnico-scientifico, in particolare i coordinatori Bonaretti, Camagni, Giovannini, Oliva, Orio Nello pazienti annodatori di relazioni e ricercatori di fattibilità, chi ha lavorato nei gruppi di progetto e infine "quasi" invisibili, ma assolutamente determinanti per la realizzazione di tutta l'impresa che abbiamo alle spalle i membri della Segreteria, tra cui nomino per tutti la coordinatrice arch. Lucia Ferroni, la cui dedizione e generosità sono state senza misura. Grazie.

    La tappa di stasera è ambivalente: si e' conclusa la fase dell'elaborazione del Piano, si apre quella indispensabile della sua attuazione, bisogna mettere gambe ai progetti. La sottoscrizione del Patto significa appunto impegno a farsi carico, nella varietà dei ruoli e delle competenze, della realizzazione del Piano Strategico, a cui abbiamo dedicato tempo, energie e competenze. Da subito occorrerà puntualizzare i contenuti, gli attori in campo, i canali di finanziamento, soprattutto per i progetti piú grandi.

    Infine: una annotazione a mio avviso delicatissima, anche per il prosieguo del lavoro. Non c'e' dubbio che a questo Piano - ed è con questo spirito che abbiamo lavorato- è straordinariamente congeniale la dimensione metropolitana, a cui da anni il territorio è allenato per le pratiche amministrative e le politiche attivate, ma che senza il salto di qualità rappresentato dalla formalizzazione istituzionale corrispondente, da funzioni precise e da una capacità certa e fluida di decisione rimane appoggiata su un defatigante volontarismo, privo di mezzi sufficienti.

    Il nostro territorio è da troppi anni sfiancato da un inconcludente "aspettando Godot" di rinnovamento istituzionale. Siamo delusi, per le vicende degli ultimi giorni, anche arrabbiati, ma non rassegnati. E soprattutto abbiamo nostalgia di pensiero lungo, largo, profondo e fertile nel campo delle riforme istituzionali: non ce n'è traccia assolutamente e drammaticamente da troppo tempo.

    Al Ministro Del Rio qui presente, che ringrazio moltissimo per l'attenzione che ci riserva, consegno una corale domanda di sapienza riformatrice, di cui finalmente vorremmo vedere il volto compiuto e gli effetti migliorativi dell'esistente.

    Fonte: Sito personale Beratrice Draghetti | vai alla pagina
    aggiungi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato