Dichiarazione di Marco Scibona

NATO in Svizzera, 45 anni, maturità scientifica al liceo Darwin, è entrato in politica nel 2010. O meglio. Nel 2010 ha aderito al Movimento 5 Stelle.
È stato in staff con il consigliere regionale Davide Bono, ora è un cittadino senatore.

Dai dati di Palazzo Madama due i record di Marco Scibona, che ha fatto del no alla Tav una delle sue battaglie. Il primo, negativo, la percentuale più alta di assenze, il 24 per cento, il secondo, positivo, il maggior numero di "documenti" presentati: 133.

A che cosa sono dovute tutte queste assenze?
«Ma guardi, basta poco per sballare le percentuali. E poi l'attività a Roma non è solo aula, bisogna anche sapersi muovere tra ministeri e uffici per recuperare informazioni, contatti e materiali».

Ad esempio?
«Beh, proprio occupandomi della Tav, del Terzo valico o di altre grandi opere come gli inceneritori, spesso sono al ministero, alle Ferrovie, ho incontrato Moretti, oppure alla polizia stradale».

Le sedute in aula non sono sempre utili?
«Secondo me i question time non sono sempre utili, però siamo lì, siamo stati eletti dai cittadini. E quindi lì dobbiamo stare, dobbiamo risponderne di quello che facciamo. Anche della mia attività fuori da Palazzo Madama tengo un'agenda aggiornata».

È uno dei senatori più produttivi della pattuglia piemontese. Come mai?
«Sono convinto che sia necessario lavorare. In realtà all'attivo ci sarebbe anche un disegno di legge, quello per abolire l'accordo intergovernativo sulla TorinoLione, ma mi è stato rifiutato dal presidente Grasso. Penso che anche questo sia un record nella storia della Repubblica. Una legge non bocciata dall'aula, ma rifiutata».
Fonte: ricerca.repubblica.it | vai alla pagina

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