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Dichiarazione di Franco MIRABELLI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

C'è una responsabilità politica dei problemi delle case popolari

  • (10 settembre 2013) - fonte: youtube - inserita il 13 settembre 2013 da 15492
    "Molti problemi sono derivati dalla Legge 27 di Regione Lombardia. Noi lo avevamo detto fin dall’inizio che l’idea che potessero pagare gli inquilini i costi che Aler doveva sostenere sarebbe stata una follia e avrebbe creato una situazione in cui il degrado sarebbe aumentato e gli inquilini avrebbero dovuto pagare di più e, quindi, avrebbero subito due penalizzazioni ed è successo esattamente questo. Penso che gli amministratori dell’Aler abbiano gravi responsabilità, chi ha amministrato Aler ha fatto errori, Aler è un apparato troppo burocratico, non funziona come vorremmo, è troppo distante dai cittadini ma non scarichiamo su questo per non vedere la responsabilità politica. La responsabilità politica è di chi ha pensato che fossero gli inquilini delle case popolari a poter sostenere i costi della gestione del patrimonio pubblico di questa realtà. Quando si è discussa la Legge 27 avevamo detto che saremmo arrivati qui e qui siamo arrivati. Le responsabilità, quindi, sono politiche e alzarsi in Consiglio Regionale per denunciare che l’Aler è in default va bene ma noi lo sapevamo che sarebbe finita così e bisogna anche dire il perché si è sbagliato: il centrodestra ha sbagliato a votare la Legge 27". Lo ha detto il senatore PD Franco Mirabelli intervenendo alla tavola rotonda sui temi delle case popolari organizzata dal Sunia presso la Festa Democratica dell’area metropolitana milanese (video dell'intervento).

    "Vorrei dire una cosa anche sulle occupazioni - ha proseguito Mirabelli - perché condivido tutte le proposte fatte e credo che dobbiamo migliorarne l’attuazione, però, c’è un tema che va affrontato con più chiarezza, che è difficile ma se non affrontiamo questo non risolviamo il problema delle occupazioni abusive: ci sono quartieri in cui ci sono i racket che controllano la vita dei cittadini anche per bene che vivono lì. Li conosciamo, sappiamo chi sono e dobbiamo mettere in campo una strategia per espellerli, anche se non sono abusivi, per toglierli dal loro territorio di controllo. A Niguarda, siamo ancora con la famosa “famiglia Gabetti” che è ancora lì, condiziona ancora la vita dei cittadini, minaccia e su questo bisogna intervenire perché altrimenti noi possiamo anche fare lo sfratto immediato ma due minuti dopo le case vengono rioccupate perché c’è un controllo tale del territorio e una paura che si crea tra le persone che va smontato. Questa deve essere una priorità per l’Aler e per le istituzioni e credo che il tavolo per la sicurezza in Milano e Provincia debba vedere in questo una delle priorità".

    "Un sistema in cui la Regione non mette soldi è un sistema che non funziona. - ha concluso il senatore PD nel suo intervento (video) - Aler è arrivata ad avere un debito aziendale insostenibile che oggi non consente più all’azienda di operare. La risposta a questo è che la Regione deve mettere i soldi per far fronte alle emergenze, tra cui quelle delle autogestioni. Perché, con questo sistema, se ammazziamo le autogestioni, non mettendole più in condizioni di pagare i fornitori, facciamo un danno gravissimo ad una delle cose più importanti e positive che ci sono. Credo che la riforma dell’Aler debba essere accompagnata da un investimento serio da parte del settore pubblico. O rimettiamo in campo l’idea che c’è un intervento sulla fiscalità diretta e una parte della fiscalità diretta viene destinata alla case popolari o non ce la facciamo più: la Gescal va sostituita in qualche modo perché, da quando è mancata, si sono accumulati i debiti ed è stata fatta quella idiozia di far pagare gli inquilini. Quindi, il punto non è la volontà o meno di fare le cose da parte di Aler (poi ci sono le inefficienze ecc.) ma se i soldi non ci sono bisogna che il pubblico si occupi di finanziare questo e che si occupi di affrontare le situazioni una volta per tutte perché, ad esempio, la vicenda del quartiere Stadera è allucinante. Nello Stadera è stato fatto il primo contratto di quartiere che è stato approvato a Milano e i cantieri che ci sono lì sono aperti da 12 anni; fortunatamente una parte di quel quartiere è stato completato. È possibile che le aziende pubbliche che si occupano di questioni così socialmente rilevanti siano continuamente sottoposte agli stop and go che vengono determinati dal fallimento delle aziende, dalle contestazioni sugli appalti e che, come conseguenza, si bloccano i cantieri e portano a non risolvere le questioni? Questa è una questione che va posta. Il tema di cosa succede se un’azienda che riceve un appalto blocca i lavori deve essere affrontato ma bisogna evitare che ciò comporti la sospensione di una cosa importante e socialmente utile come la sistemazione di quartieri così".
    Fonte: youtube | vai alla pagina

    Argomenti: Regione, milano, lombardia, case popolari, Abusivismo, aler, niguarda, edilizia residenziale pubblica, stadera | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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