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Dichiarazione di Davide Barillari

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lazio (Lista di elezione: M5S) 


 

discorso consiglio regionale sui rifiuti, 23 settembre 2013

  • (23 settembre 2013) - fonte: www.lazio5stelle.it e facebook - inserita il 29 settembre 2013 da 28947
    Presidente, consiglieri. Mi scuso subito di questa interruzione. Abbiamo interrotto l'efficiente macchina legislativa della regione per richiedere un consiglio straordinario dedicato all'emergenza rifiuti, visto che ci sembrava non ci fosse molto interesse su questo tema. Ho utilizzato la parola "Emergenza": perche' da 30 anni i rifiuti sono un'emergenza, e nessuno ha ancora avuto il coraggio di trasformare questa emergenza in pianificazione, in progetto, in risorsa. Nessuno, nemmeno chi ha amministrato il Comune di Roma, o la Provincia: le stesse persone che siedono oggi in quest'aula. Per capire da dove nasce l'assurdo fenomeno di buttare via i troppi avanzi della nostra societa' iperconsumistica, possiamo prendere esempio dall'antica Roma: l'immondizia solitamente si gettava per strada (di solito approfittando della notte) o nel tevere. Ad un certo punto ci si e' resi conto che era meglio spostarla, e grazie alla lex iulia municipalis, nel 45 a.c., si sono utilizzati "carri per l'immondizia", che portavano i rifiuti in imponenti discariche gia' utilizzate dall'eta' del bronzo. Praticamente quello che facciamo oggi, anche se la monnezza non la lanciamo piu' direttamente fuori dalla nostra finestra, ma facciamo due passi per lanciarli in un maleodorante cassonetto sotto casa, di solito strapieno. Quindi ad occhio sono passati 2000 anni e non abbiamo fatto molti passi in avanti: la spazzatura continuiamo a buttarla per poi bruciarla o nasconderla sotto terra, come se sparisse d'incanto. Sono cambiate forse le modalita', grazie al progresso, ma l'uomo moderno e' piu' creativo e a differenza dei saggi romani noi utilizziamo nomi fantasiosi, come termovalorizzatori, oppure combustibile solido secondario o combustibile derivato dai rifiuti. Ma il risultato e' sempre lo stesso. Cambiamo i nomi ai rifiuti, ma stiamo continuando a bruciare il 70-80% dei rifiuti non differenziati, continuando a sotterrarli, e continuando ad inquinare senza sosta l'aria, la terra e l'acqua. E tutto questo lo facciamo nascondendo ai cittadini laziali la verita'. E imponendo dall'alto scelte non condivise con i cittadini stessi. Addirittura non considerando nemmeno i tanti progetti alternativi dei comitati, tecnicamente spesso impeccabili, che costano molto meno e hanno un'impronta ecologica molto bassa. Tante domande e nessuna risposta. Chi ha deciso per Falcognana? Dove finiranno i rifiuti una volta chiusa Malagrotta ? Che succedera' a tutte le altre discariche del Lazio, molte in espansione ? Dove sono i dati (quelli veri intendo) relativi all'inquinamento di tutte le discariche di Cerroni ? Perche' non esistono studi epidemiologici relativi alle popolazioni che vivono a poca distanza dalle discariche ? C'e' una relazioni fra tumori, allergie, malattie degenerative o genetiche e l'inquinamento derivante dallo smaltimento dei rifiuti ? Chi sta davvero guadagnando dall'emergenza rifiuti ? Chi gestisce il mercato nero dei rifiuti tossici e pericolosi ? Vorremo sapere CHI sta gestendo davvero il business dei rifiuti. Per conoscere le sue ramificazioni con la finanza e la malavita. Chi gestisce il business non e' naturalmente il pubblico, la regione, ma sono imprenditori privati che spesso risultano della stessa qualita' morale dei ricchi rifiuti che maneggiano. Uno scenario oscuro e spesso illegale: ci sono inchieste aperte che dimostrano senza ombra di dubbio le infiltrazioni mafiose nella gestione dei rifiuti, o addirittura telefonate intercettate fra assessori e manager della monnezza. Parliamo quindi di responsabilita'. Siamo in uno scenario catastrofico, dove si mischiano grossi interessi privati, si scoprono oscuri rapporti con la politica, si nascondono ai cittadini i danni alla salute e si lasciano inascoltate le proteste a non finire dei comitati e dei cittadini.....e Zingaretti cosa ha combinato in questi 6 mesi ? Il Consiglio Regionale del Lazio ha bocciato meno di un mese fa la mozione presentata dal Movimento 5 stelle per non bruciare CSS e CDR nei cementifici e nelle centrali termoelettriche: sarebbe stato un passo in avanti per limitare questa pratica aberrante ed inquinante, ma e' stata respinta a maggioranza da questo consiglio. Poi la triste vicenda di Falcognana, descritta da Civita in quest'aula come una necessita', e sostenuto dalla maggioranza che grazie a vari consiglieri ha affermato che "per chiudere Malagrotta, si puo' anche acconsentire a tante piccole discariche" (bocciando naturalmente un'altra mozione del M5S che chiedeva di non utilizzare Falcognana). Per scoprire in audizione con Sottile che invece la Regione ha avuto un ruolo centrale tanto da suggerire il sito stesso al Commissario. Qui si sta nascondendo la testa sotto la sabbia, e ognuno di noi e' responsabile per questo comportamento. Ogni consigliere regionale del Lazio. Perche' siamo al 20% di differenziata nonostante abbiamo autorizzato con l'ultimo bilancio 150 milioni di euro. Dove sono finiti questi soldi ? Chi li ha usati bene alzando la media della raccolta differenziata nel proprio comune, e chi invece li ha utilizzati per altre finalita' ? Chi in Regione Lazio doveva controllare e non ha controllato ? I dati dell'ARPA Lazio riferiti al rapporto rifiuti dell'ISPRA non mostrano passi in avanti sullo smaltimento in tutti questi anni. Il 20% di differenziata e' inaccettabile e dimostra tutta l'incapacita' dei precedenti amministratori pubblici...assessori e consiglieri regionali del lazio innanzitutto, ma anche dei sindaci e delle giunte dei comuni laziali che a fronte dei finanziamenti ricevuti in passato, hanno fatto poco o nulla. Inviolata, Falcognana, Monti dell'ortaccio, Selvotta, Albano, Borgo Montello...per non parlare di tutte le discariche illegali e abusive in mano alla criminalita' e tollerate dagli amministratori locali. Sapete quale e' la soluzione al problema rifiuti in una sola parola ? Non ci vogliono studi di esperti internazionali, ne' tantomeno anni e anni di riflessioni (a spese dei cittadini). La parola e': "buonsenso". 1) avviare la VERA raccolta differenziata spinta porta a porta, insieme ad una imponente campagna informativa di coinvolgimento e responsabilizzazione di tutti i cittadini laziali. Differenziare e separare deve essere naturale come lavarsi i denti. Basta comportamenti incivili, la cultura del valore del rifiuto e del bene collettivo deve prevalere. 2) leggi regionali che impongano la RIDUZIONE DEI RIFIUTI a monte. Meno produciamo, meno dobbiamo smaltire. E chi piu' produce, piu' paga...quindi una tassa di smaltimento proporzionale a quanto si produce, per agevolare chi e' virtuoso e disincentivare chi accumula troppi rifiuti. O premiare i cittadini, che non sono pochi, che fanno davvero la differenziata. Contemporaneamente investire risorse (e i soldi ci sono e lo sapete bene) per creare piccoli impianti di compostaggio cittadini, a stretto contatto con tutti gli operatori privati e pubblici che si occupano di riuso e riciclo. Questi impianti costano molto meno delle discariche, quindi avanzeranno anche molti soldi per la collettivita'. E spingere davvero tutti i cittadini a usare il compostaggio domestico, nel proprio giardino o sul proprio balcone. Quanti cittadini potrebbero farlo, risparmiando, e ancora non lo fanno ? Con il circuito virtuoso dei rifiuti abbiamo una fonte di ricchezza enorme e tantissimi nuovi posti di lavoro. Dobbiamo costringere tutte le aziende a produrre meno imballaggi, a progettare i prodotti pensando ai costi di smaltimento (quindi l'opposto dell'usa e getta) e alla facilita' di separazione dei materiali, e imporre l'utilizzo di materiali biodegradabili a tutti i livelli. 3) avere un piano chiaro per CHIUDERE prima possibile tutte le discariche e tutti i cancrovalorizzatori. Avviando quello che abbiamo descritto prima (riduzione, riuso, recupero, riciclo) basterebbe forse una sola piccola discarica per tutto il Lazio, ma davvero temporanea nel vero senso della parola. E per concludere facciamo pagare i costi di bonifica delle discariche non alla regione, ma ai proprietari delle discariche, cioe' chi fino ad oggi ha guadagnato milioni o miliardi di euro inquinando tutta le aree delle discariche e spesso ben oltre. Che rifondino anche i danni al servizio sanitario regionale per le malattie provocate dall'inquinamento delle loro discariche. 3 passaggi semplici e chiari. E in ogni passaggio, coinvolgere davvero e non strumentalmente, associazioni, comitati e cittadini che da anni urlano queste soluzioni e non sono mai stati ascoltati seriamente dalla politica. Non siete ancora convinti di come facilmente si puo' risolvere il problema dei rifiuti ? Di esempi ce ne sono tanti sia in Italia che all'estero: basta solo copiare senza inventarsi nulla. Quindi non ci sono scusanti ne' giustificazioni politiche o tecniche per non farlo. E nemmeno giustificazioni economiche, visto che una gestione virtuosa costa molto meno della gestione attuale e crea lavoro. Oggi, nel 2013, esiste solo la volonta' politica di NON risolvere la questione rifiuti: perche' sfruttando l'emergenza delle discariche e delle proroghe urgenti dell'ultimo giorno, senza ascoltare i cittadini...si possono spartire molti soldi fra chi e' nel giro giusto. Oppure vi piacciono davvero le discariche perche' tanto non fanno male ? Vi ricordo che i residui di molti rifiuti, soprattutto di RSU organici, restano attivi per oltre 30 anni e, attraverso i naturali processi di decomposizione anaerobica, producono biogas e numerosi liquami (percolato) altamente contaminanti per il terreno e le falde acquifere. Dati gli enormi tempi di degradabilità dei materiali normalmente conferiti in discarica (come le plastiche e ancor peggio i rifiuti pericolosi) è ragionevole stimare la possibilità di rilevare tracce di queste sostanze dopo la chiusura di una discarica per un periodo che va fra i 300 e i 1000 anni. Capite che non ci sono piu' scappatoie. O si chiudono gli inceneritori e le discariche, avviando la gestione virtuosa delle 4R (scusate se ve lo ripeto ma cosi' magari davvero resta in testa a tutti: riduzione, recupero, riuso, riciclo) e avviando il percorso "rifiuti zero", o non si va da nessuna altra parte. Quindi caro presidente Zingaretti, caro assessore o ex assessore Civita, basta promesse e promesse di una regione trasparente e pulita. Presidente, lei ha il potere per realizzare tutto questo. Fino ad ora non ha fatto nulla, se non spostare i rifiuti da Malagrotta a Falcognana, mentre tutte le altre discariche del Lazio (legali ed illegali) continuano ad accumulare rifiuti e ad inquinare. I cementifici e i cancrovalorizzatori presenti nella nostra regione continuano a impregnare di morte l'atmosfera. Non basta chiudere Malagrotta per risolvere tutti i problemi relativi ai rifiuti. Non basta bocciare tutte le proposte del MoVimento 5 Stelle che propongono concretamente un passo in avanti nella gestione rifiuti senza nemmeno leggerle e senza nemmeno fornire giustificazioni valide. Serve molto molto di piu'. Oggi il MoVimento 5 Stelle, durante questo consiglio regionale straordinario dedicato ai rifiuti, presentera' circa 10 risoluzioni che hanno l'obiettivo di cambiare seriamente direzione nella gestione dei rifiuti laziali, e confidiamo che lei (ci rivolgiamo direttamente al Presidente) possa valutarle seriamente ed oggettivamente senza respingerle tutte in modo pregiudiziale, come invece e' avvenuto nei consigli precedenti. Lei oggi dovrebbe prendere un impegno, gia' per altro preso in campagna elettorale, di cambiare davvero direzione. Per ora la direzione e' sempre la stessa. Ci dimostri di essere diverso dai precedenti presidenti di questa regione.
    Fonte: www.lazio5stelle.it e facebook | vai alla pagina
    Argomenti: inceneritori, rifiuti, discariche, Malagrotta, zingaretti, m5s, Barillari, falcognana | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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