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Dichiarazione di Giuseppe TASSONE

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Cuneo (CN) (Lista di elezione: CUNEO SOLIDALE) 


 

TURISMO: TRA COMPRENSIONE E RISPETTO

  • (27 ottobre 2013) - fonte: propria - inserita il 27 ottobre 2013 da 19918
    Ricordo un viaggio nell’Est Europeo di alcuni anni fa, quando ancora vi era la cortina di ferro e il passare la frontiera, con i suoi controlli estenuanti e le guardie che ti guardavano con aria indagatrice, faceva provare qualche brivido: Bucarest era bellissima, in quella vigilia di Pasqua, anche se la manutenzione lasciava a desiderare e si palpava con mano l’insoddisfazione delle persone. Iniziare un dialogo, anche per chi era avvezzo a viaggiare, non era facile: timori, dubbi, ansie, poi, la sera, seduti a un tavolino, con la giacca a vento addosso perché la temperatura era ancora fresca, le rigidità vennero meno. Così si parlò di futuro, di aspirazioni, di mondi che si sarebbero dovuti unire, di giovani che guardavano speranzosi avanti a sé, immaginando che certe divisioni erano figlie più degli anziani che non delle nuove generazioni. L’Europa era un obiettivo per entrambi e quel caravan che utilizzavo per spostarmi con la famiglia lo strumento della realizzazione di un sogno per loro quasi impossibile: andare, visitare, spostarsi, parlare senza timore, sognare senza fili spinati. Lo scrivo con negli occhi le tragedie di Lampedusa e di quel mare di morte che rappresenta la Storia (con l’esse maiuscola) di una civiltà: sono convinto che le aspirazioni della maggior parte delle persone che vi hanno trovato la morte e di quelle che sono riuscire a toccare la riva siano molto simili ai ragionamenti compiuti in quella Pasqua, ahimè tanto lontana…e non solo negli anni, di Bucarest. Sono convinto che lo spirito di avventura, la voglia di conoscenza, la ricerca dell’essere umano anche in momenti difficili costituisca il cromosoma più importante che ci portiamo dentro, ma che molte volte sia sacrificato sugli altari di miti “forti” o magari solo “più facili e meno caritatevoli”. Sono convinto che le difficoltà che stiamo patendo, noi che pur viviamo nella parte più ricca del mondo, pur fra crisi anche gravi, che agli occhi di chi cerca un approdo appaiono poco di più che raffreddori, non ci stiano insegnando nulla e non aiutino nemmeno a uscire dalle difficoltà nostre. Temo che si sia capito ben poco della lezione che ci ha dato l’Est Europeo affrancandosi da quella cortina che lo opprimeva: lo spirito di Berlino, quel muro divelto da una folla in festa che sciamava verso Occidente, quei “meravigliosi anni” nei quali il sogno di un’Europa unita e forte stava per realizzarsi stanno ora affondando sulle coste di una minuscola isola del Mediterraneo o, peggio ancora, nei cuori di molta gente. Con loro affonda lo spirito del “conoscere, apprendere, rispettare, condividere”, l’inno dantesco alla “vera virtù” che, rappresentando uno degli elementi primari per l’uomo, lo ha guidato fin dal suo apparire sulla terra. Certo le difficoltà ci sono, ma vanno affrontate e non nascoste sotto la sabbia o, peggio ancora, fra i flutti di un mare in tempesta: il mondo in questi ultimi dieci anni è profondamente cambiato, anche se si cerca di rifiutarne gli effetti. Eppure il nostro futuro, quello della nostra economia, quello della nostra società sta proprio lì, in quella voglia di comprendersi, di parlarsi, di rispettarsi che mi riporta con la mente a Bucarest, alla fine degli anni ’70 dello scorso secolo, quando, seduti a un tavolino, davanti ad una birra, ci parlammo, ci capimmo e soprattutto evocammo un sogno che per me ancora resta la vera soluzione: quell’Europa fatta di popoli, di genti, di donne e uomini che ”fatti non per vivere come bruti” si mettono insieme per seguire “virtù e conoscenza”. Beppe Tassone
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