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Dichiarazione di Giovanni CUPERLO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Difendere la legge Fornero è un errore. Non possiamo vivere di continuità con il passato.

  • (05 novembre 2013) - fonte: www.giannicuperlo.it - inserita il 07 novembre 2013 da 4110

    Abbiamo bisogno di una legge che garantisca pari diritti e doveri alle coppie gay e ai bambini che vivono in queste famiglie. Garantire i diritti di tutti è un dovere, un percorso che va fatto, passo dopo passo.

    Difendere la legge Fornero è un errore. È una posizione radicalmente sbagliata espressa da alcuni nel mio campo ed espressa anche dal sindaco di Firenze, del tutto non condivisibile. Quella riforma va radicalmente cambiata, si parla della vita e della dignità di milioni di persone, del futuro di chi la pensione la riscuote, a volte misera, e di chi rischia di non riscuoterla mai in avvenire.

    Come PD abbiamo avuto un’eccessiva timidezza a contestare le radice e i valori di questa crisi – che stavano tutti nel campo della destra – che ha prodotto una modifica nella coscienza: il giudizio morale sulla disuguaglianza. Questa crisi è il punto di caduta di una concezione dell’economia e della democrazia tesa a dimostrare che solo un allargamento della forbice delle disuguaglianze avrebbe prodotto una fase di benessere e sviluppo. Non è così, e la crisi sancisce questo fallimento. Abbiamo avuto subalternità e pudore a contrastare questo principio. Dobbiamo recuperare l’orgoglio di una parte che sa dire chi è e chi vuole tutelare.

    Non credo che possiamo vivere di continuità con il passato. Dobbiamo chiudere il ventennio alle spalle, lo deve fare la destra, ma anche noi dobbiamo chiudere il nostro ventennio. Non voglio fare un pd un po’ più di sinistra, ortodosso o più “pci-ino”. Voglio che chiudiamo un ventennio che anche dalla nostra parte non ci lascia molte cose da portare in valigia: io porterei l’Ulivo, l’aggancio dell’euro e le politiche di risanamento, ma bisogna avere il coraggio di rivoluzionare radicalmente questo Paese. Non torneremo più quelli di prima dopo la crisi, e la sfida è come usciamo da questa crisi non se. Come dobbiamo prendere come una noce e rompere il sistema di rendite, poteri incrostati e congreghe che ha bloccato lo sviluppo di questo Paese. Il PD ha senso se è in grado di ripensare radicalmente il futuro del paese. Serve un partito che dia il senso di una netta rottura, anche rompendo dei tabù. Io sono pronto a farlo.

    Non avrei nessun problema alla modifica delle regole per far correre tutti e 4 candidati al voto dell’8 dicembre. In quella data non decidiamo la premiership, ma il segretario del PD, mi auguro che chi vota sia prima di tutto un nostro elettore. Ad oggi hanno votato 300 mila iscritti, è un grande patrimonio. Solo il PD in Italia ha questa partecipazione. Il nostro percorso è un po’ troppo bizantino ma è un grande percorso di democrazia.

    Fonte: www.giannicuperlo.it | vai alla pagina

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