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Dichiarazione di Pier Ugo Candido

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Turriaco (GO) (Lista di elezione: IdV) 


 

MANCATA TRASPARENZA ISTITUZIONALE

  • (11 novembre 2013) - fonte: politici.openpolis.it - inserita il 17 dicembre 2013 da 18939
    Alla Prefettura Ufficio Territoriale del Governo di Trieste - Albo Segretari Comunali e Provinciali del Friuli Venezia Giulia Udine Alla Prefettura Ufficio Territoriale del Governo Sua Eccellenza Prefetto di Gorizia Gorizia pc. Al sig.Sindaco di Turriaco Al sig.Segretario comunale di Turriaco Turriaco Con la presente a segnalare quella che mi pare una non liceale, ma oramai emergente, pratica, che consisterebbe nel confezionare atti con "la sintesi della sintesi" dei miei interventi in Consiglio comunale (l'ultimo episodio risale alla sottoriportata e-mail, ricordato - senza il doveroso seguito integrativo in atti - in apertura dell'assise consiliare di lunedì 25 novembre 2013). In buona sostanza. Ho invitato (già dal primo consiglio comunale, a far data giugno 2009, in cui esortavo l'introduzione, prima della videoregistrazione gratuita - NEGATA - e poi della mera registrazione delle sedute consiliari- NEGATA), re-invitato, e infine ammonito (in data 25/11/2013) il Sindaco, e il Segretario comunale verbalizzante, alla fedele riproduzione in atti pubblici di tutto il processo verbale prodromico agli atti consiliari, di qualunque natura fossero. Nei casi di specie ho, da subito, ravvisato, comunicando un tanto, la necessità che venisse verbalizzato, in consiglio comunale, ogni mio intervento, e pedissequamente. Come di evidenza, anche di legge, latamente intesa, doveva riportarsi a cartaceo tutta la sequenza esatta delle interposizioni colloquiali con ogni interlocutore consiliare di riferimento (Sindaco, Segretario o altro consigliere, o soggetto terzo, qualora presente a titolo). Ad oggi, invece, registro, nella produzione degli atti del massimo organo pubblico di indirizzo politico (dovrebberoo essere, per l'appunto, il frutto di un corretto processo verbale tradotto per iscritto), ancora, e solo, delle sintesi o non corrispondenti trasposizioni documentali: di miei discorsi, e di correlate risposte/interventi istituzionali altrui. Questa deprecabile prassi potrebbe, come già successo, inficiare il senso compiuto degli stessi, e del ragionamento presupposto. Colgo l'occasione pure per segnalare che, sempre dalla prima convocazione consiliare, ho richiesto, come previsto dalla normativa vigente, la giustificazione della mia presenza in consiglio comunale: come noto, la specifica attestazione serve, tra le tante, al datore di lavoro per dare giustificazione all'assenza dal luogo di lavoro. Nella seduta del 25/11/2013 mi sono garbatamente rivolto al Segretario comunale - in quella veste mi pareva, visto la già cristalizzata procedura, unico soggetto deputato funzionalmente all'atto de quo - per ricordargli il già succitato adempimento. Per tutta risposta, con mio sommo stupore, il pubblico funzionario dichiarava la redazione solo a condizione che gli avessi preordinato un "PER PIACERE" poi continuando, di fronte anche ad altri consiglieri, " QUI NON SIAMO PIÚ IN QUEI BANCHI LA' (indicando col dito quelli dell'opposizione)"; a significare quale differenziazione, e preconizzare quale Sua personale posizione, anche, e soprattutto, rispetto al petitum? Non è dato sapere! Oltre ad essere ancora in sede consiliare, e nell'esercizio delle funzioni precipue, ero stato garbato, e rispettoso, seppur meravigliato che, diversamente di sempre, non era stata compilata la predetta attestazione di rito. A quel punto, visto l'irriguardoso, e ingiustificato, atteggiamento nei miei confronti, alla presenza di una nutrita platea di colleghi, comunicavo allo stesso Segretario comunale, che mi sarei riservato di chiedere per iscritto l'attestato, e nelle forme di legge. Visti gli autorevoli destinatari trovo qui superfluo ricordare i relativi dettami legislativi e regolamentari, come pure quelli comportamentali del pubblico dipendente, di cui alla legge 190/2012 e del DPR 62/2013. Nel merito dell'ultima vicenda, per derivata necessità, farò ricorso alle formalità già evidenziate: il "per piacere" , insito già nella mia educata domanda, diverrà, forse, per dovere? Ringraziando anticipatamente per la sensibilità dimostrata, invio la presente per valutazioni di rispettiva spettanza. Porgo ossequiosi saluti. Dott. Pier Ugo Candido - consigliere comunale
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