Dalle larghe intese al Governo Letta
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(18 novembre 2013) - fonte: politici.openpolis.it - inserita il 18 novembre 2013 da 27248
La nascita dei nuovi gruppi parlamentari provenienti dal Pdl, ma non da Forza Italia, potrebbe sancire la fine del Governo delle larghe intese, seppure non del Governo Letta. Se si confermano i numeri dei deputati e senatori che appoggiano l’ex delfino Angelino Alfano, Enrico Letta avrebbe una maggioranza che potrebbe continuare a governare anche senza la presenza dei fedelissimi di Berlusconi. Questa vicenda cosa cambia? Il Pd ha ancora maggiore responsabilità nella tenuta dei numeri in Parlamento e nelle proposte di governo per uscire da questa crisi. Credo ci siano delle difficoltà maggiori nelle commissioni al Senato, soprattutto in Affari Istituzionali, Bilancio e Finanze. D’altra parte, però, diventa più facile affrontare un risanamento dei conti pubblici, tenendo in primo piano una maggiore giustizia sociale, e senza cadere nei soliti luoghi comuni. Al contrario per le riforme costituzionali l'iter parlamentare potrebbe rallentare o addirittura bloccarsi, in particolare per quanto riguarda l’abolizione del Senato e la riduzione dei parlamentari con una nuova e definitiva legge elettorale, oltre all’abolizione delle Province. Anche se ritengo che, forse, sarebbe più facile arrivare a fare una legge elettorale di “salvaguardia”, vista la netta chiusura di Berlusconi e M5S alla cancellazione del Porcellum. Le ipotesi, insomma, possono essere diverse. Ma un dato è sicuro: ci troviamo davanti a uno scenario nemmeno immaginabile 7 mesi fa, all'inizio della legislatura e dopo la fiducia al Governo Letta.
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