Ti trovi in Home  » Politici  » Paolo Cova  » Prezzo del latte senza pace

Dichiarazione di Paolo Cova

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Prezzo del latte senza pace

  • (18 novembre 2013) - fonte: politici.openpolis.it - inserita il 18 novembre 2013 da 27248
    Il prezzo del latte è senza pace e a pagarne le conseguenze sono gli allevatori, costretti spesso ad accettare condizioni poco dignitose. La riposta alla mia ultima interrogazione sul tema, ricevuta dal Ministero delle Politiche agricole, è veramente inquietante: la palla viene rimbalzata sui produttori, sostenendo che spetta loro decidere se sottoscrivere o meno gli accordi e che se lo fanno, alla fine accettano quelle condizioni. Nella mia interrogazione, ricordavo che in molte regioni d’Italia non si è ancora giunti a un accordo per la sottoscrizione dei contratti per la cessione del latte crudo bovino. Risulta, perciò, che il prezzo sia stabilito in modo unilaterale da parte degli acquirenti senza rispettare quanto disposto dal diritto nazionale e comunitario in materia. Come esempio, portavo quello della società Italatte del gruppo Lactalis Italia, che si era rivolta individualmente ai produttori di latte della Lombardia, inviando una lettera in cui sottolineava la mancanza di accordo sul prezzo del latte fornito, confermando il prezzo di 400 euro per 1000 litri di latte (0,40 euro per litro) oltre a tutte le altre pattuizioni del contratto di somministrazione. Nella lettera la società sembrerebbe chiudere ogni ipotesi di contrattazione tra le parti, fissando il prezzo per la cessione del latte crudo in maniera unilaterale appunto a 0,40 centesimo per litro a fronte di un costo medio finale al consumatore di circa 1,60 euro per litro. La riposta del Ministero è stata davvero inaspettata: la contrattazione viene fatta dai singoli allevatori, al più è regolata dalle loro organizzazioni di categoria e professionali, tuttavia se alla fine il produttore sottoscrive l’accordo, vuol dire che lo accetta. Ho replicato che questa posizione dà ragione alle industrie le quali, essendo in posizione di forza, decidono il prezzo che in ultima analisi non viene trattato ma subìto da quei produttori che altrimenti sarebbero costretti a buttare il latte.
    Fonte: politici.openpolis.it | vai alla pagina
    Argomenti: pREZZO DEL lATTE | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato