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INTERVISTA - Saia accelera la corsa «Attorno a me sostegno trasversale»
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(23 gennaio 2014) - fonte: msaia.jimdo.com - inserita il 24 gennaio 2014 da 18670
Lo “sceriffo” che piace a Ncd sarà sostenuto da più civiche Su Fi: «Se abbiamo le stesse idee non vedo perché dividerci» Maurizio Saia va avanti. Mentre i partiti ancora si interrogano su nomi e strategie, l’ex parlamentare punta a palazzo Moroni. Saia, ma allora è lei il candidato del centrodestra? «Sono un candidato del centrodestra libero e di rottura rispetto ai vecchi schemi. La volontà di innovare non si misura nel curriculum ma nei metodi. Sono uscito tre anni fa dai partiti proprio per evitarne le miserie e oggi posso fare la mia strada svincolato dalle lobby». Però il Nuovo centrodestra la sostiene. «Io non mi candido per rispondere a vertici istituzionali, all’università piuttosto che alla Camera di Commercio ma per rispondere ai bisogni dei cittadini. Mi si sono avvicinate anche persone di sinistra e trovo interessante che una persona che ha libertà di pensiero come la Degani mi sostenga senza chiedere niente. Ringrazio lei e Zorzato dell’appoggio». Quindi si può dire che sia il loro candidato. «Il Nuovo centrodestra aspetta che io ufficializzi la mia corsa e in quel momento mi seguirà. Avrei auspicato le primarie, ma vedo che nessuno le ha fatte. E se non si fanno entro 10 giorni sarà troppo tardi. Però è l’ora di spiegare perché non si fanno: o chi le chiede in realtà bluffa o sono i partiti che non lo permettono. Ma se credono di poter contare sulle truppe di soldatini come 5 anni fa si sbagliano di grosso: stanno facendo un altro regalo alla gestione ventennale del centrosinistra. Ormai lobby e soldi non bastano più: conta la credibilità. Per questo apprezzo anche chi si è candidato, perché ha avuto il coraggio di gettare un sasso nello stagno. Come capo del suo partito Bitonci ha fatto bene. Non è possibile che non si muova nulla, nemmeno tra i partiti che hanno numeri più importanti». È vero che ha anche l’appoggio della Lega? «Nessuno si è schierato. Riscuoto buone dosi di simpatia tra le singole persone che mi stanno aiutando in assoluta libertà. Non sarà il numero dei partiti che mi sostengono a farmi decidere, ma la gente e la fiducia che io possa risolvere i problemi». Ma venerdì anche lei era da Tosi. «Ero lì come molti altri. Se c’è sintonia sul modo di pensare, se la Lega o Tosi decideranno che sono il più rappresentativo inizierà una nuova avventura. Io sono a disposizione ma se emergesse un candidato migliore lo sosterrei. Ma a parte nomi bruciati nel partito più importante del centrodestra non vedo nulla, solo candidature sbagliate nelle esperienze di Verona, Treviso e Vicenza». Si dice che Forza Italia dia già per persa Padova. «Non mi risulta e non lo voglio credere. È un vecchio refrain, ma se anche fosse successo in passato non è più possibile, oggi gli elettori sono più avanti. E i partiti non hanno più il controllo». Ha sentito Ghedini? «No. È un amico prestato alla politica che fa il suo lavoro e lo sa fare bene. Se fino ad oggi non ha parlato avrà i suoi buoni motivi». C’è una leggenda secondo cui sarebbe stato Berlusconi a prometterle la candidatura. «Risale a un momento particolare delle nostre vicende politiche, quando ho abbandonato Fli. C’era anche Ghedini che sapeva che l’unica cosa che mi interessava era fare il sindaco. Ed era stato quest’ultimo a dirlo come auspicio. Se fosse stato per lui io sarei stato candidato anche prima, ma era stata An a non volermi». Oggi invece sembra sia proprio Fi a remarle contro. «Quale Fi? Quella di Bordin, di Avruscio o di Salmaso? Sappiamo che certe decisioni non le prendono loro. Per questo varrebbe la pena mettere da parte l’interesse personale. Io non sto cercando di raccogliere più pezzi possibili. Ho la fortuna di non avere un partito a cui rispondere e di avere un lavoro. Ma quando decido di partire non mi fermo più. E magari poi ci sarà qualcuno costretto a rincorrermi». Crede che sia possibile una convergenza di Fi su di lei? «Non parlerei di convergenza. Spero che si possa discutere: se abbiamo le stesse idee sulla città non vedo cos’altro potrebbe dividerci». Sennò avanti con Ncd e civica? «Il civismo vero che dà spazio alla gente è fondamentale. E magari le liste civiche saranno più d’una. Penso all’esperienza che ha stimolato Gottardo raccogliendo molte realtà che sentono le nostre stesse necessità».
Fonte: msaia.jimdo.com | vai alla pagina » Segnala errori / abusi