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Dichiarazione di Maurizio SAIA


 

INTERVISTA : «Città in preda alla microcriminalità. Con me anche tanti di centrosinistra»

  • (05 febbraio 2014) - fonte: www.saiasindaco.it - inserita il 29 marzo 2014 da 18670
    La decisione di candidarsi a sindaco di Padova era nell’aria da parecchi mesi. Da quando ad inizio 2013 il 54enne Maurizio Saia, assessore comunale alla Sicurezza nella giunta Destro (1999-2004), dopo tre legislature da parlamentare con An, Pdl e Fli, aveva compreso che la sua stagione romana era arrivata al termine. Adesso però, in vista delle elezioni cittadine della prossima primavera, l’ex attivista di Fronte della gioventù ed Msi è davvero pronto a scendere in campo. E a passare dalle parole ai fatti, «senza dover chiedere il permesso a nessuno»: «Tra qualche settimana - annuncia Saia - insieme con gli amici e i simpatizzanti della mia associazione, che si chiama "Rifare Padova", cominceremo a fare sul serio. Ad incontrare i cittadini nelle piazze del centro storico e in quelle dei quartieri. Ad ascoltare i loro bisogni e suggerimenti. E a scrivere, insieme con loro, il programma ». La sua sarà una lista civica di centrodestra? «Non in maniera tassativa. Sarà un movimento politico trasversale, assolutamente indipendente e sganciato non solo dai partiti, ma anche dalle lobby e dai poteri forti che, da troppo tempo, condizionano la nostra città. Negli ultimi mesi, per capire se il progetto che avevo in mente potesse avere un senso o meno, ho incontrato molte persone. Persone normali, cioè che non rientrano nel solito triangolo Comune-Università-Camera di Commercio. E tante di loro, pur definendosi di sinistra, mi hanno confessato che avrebbero fortemente appoggiato la mia corsa a sindaco, perché riconoscevano in me un buon amministratore». Sette giorni fa, il coordinatore cittadino del Pdl, Marco Marin, ha assicurato che il loro candidato verrà individuato «con congruo anticipo» rispetto a quanto successo nel 2009. Ovvero quando la scelta dello stesso Marin avvenne poche settimane prima del voto. Accadrà davvero così? «Non credo proprio. Temo infatti che, pure questa volta, aspetteranno l’ultimo minuto. E, soltanto allora, capiremo se sarà stata una decisione d’apparato, di compromesso, per vincere o per fare pura testimonianza ». E se, per ipotesi, stabilissero di puntare su di lei? «Non succederà. Quando, ormai tre anni fa, abbandonai il Pdl per seguire Gianfranco Fini nella sfortunata esperienza di Fli, sapevo bene che non avrei avuto più alcun futuro in quel partito. E, in fin dei conti, è giusto che sia così». E, allora, chi potrebbe essere il loro candidato? «Penso che brancolino nel buio. Marin ha già avuto la sua occasione e poi immagino gli interessi restare senatore. Alla Degani è stato chiesto, ma sono convinto che lei punti ad un seggio da parlamentare europeo. Anche a Galan è stato chiesto, ma presumo che i suoi obiettivi siano altri, soprattutto adesso che sembra profilarsi il ritorno di Forza Italia, che proprio Galan aveva previsto molto tempo fa. Insomma, come ho già detto, sarà una decisione dell’ultimo minuto». Più di qualcuno, ad esempio il ciellino Rocco Bordin, continua ad invocare le Primarie. E’ d’accordo? «Potrei pure essere d’accordo. Ma so bene che, fino a quando il Pdl sarà quello che è oggi, le Primarie non si faranno mai». Intanto, Primarie o meno, il Pd sembra aver scelto Ivo Rossi... «Noto che, da quando è diventato sindaco reggente, Rossi sta tentando in ogni modo di marcare una certa discontinuità da Flavio Zanonato. Ma i padovani non sono stupidi e non si dimenticano che Rossi, negli ultimi nove anni, è stato il braccio destro di Zanonato. La città, dal centro alle periferie, è in preda al degrado e alla microcriminalità. E a poco servono le passeggiate o le biciclettate in Stazione, a favore di telecamere e fotografi, insieme con il comandante dei vigili urbani. La sicurezza è un problema serio, che non può essere affrontato come fossimo al Festival del cinema di Venezia».
    Fonte: www.saiasindaco.it | vai alla pagina
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